Roma: Liberi e Uguali / Sinistra Italiana a congresso il 26 maggio 2018

martedì 22 maggio 2018, di Redazione


Cari e care,

ora c’è bisogno di noi. Il nostro paese ha bisogno del ritorno all’impegno civile e politico di chiunque può mettere la propria passione e la propria intelligenza a disposizione della lotta per battere la diseguaglianza e l’ingiustizia.

In queste settimane Sinistra Italiana ha tenuto e organizzato molte assemblee, a livello territoriale e degli organismi dirigenti nazionali.

Ora abbiamo bisogno di incontrarci in maniera più ampia, noi tutti che abbiamo contribuito alla campagna elettorale di Liberi e Uguali: per confrontarci su come cambiare e correggere gli errori del passato, discutere di quanto sta accadendo e definire insieme il percorso per il nostro impegno politico presente e futuro.

Lo faremo in un’assemblea nazionale aperta di Liberi e Uguali, che si terrà sabato 26 maggio 2018, presso il Centro Congressi Rome Marriott Park Hotel (Via Colonnello Tommaso Masala 54 - Roma). L’assemblea è aperta ai militanti, ai candidati e alle candidate alle scorse elezioni politiche del 4 marzo, ai sostenitori e alle sostenitrici e ai simpatizzanti del progetto di Liberi e Uguali: ciascuno può partecipare e diffondere questa comunicazione ad altre persone.

L’inizio dei lavori è previsto per le ore 10:30 e la loro conclusione entro le ore 17:00.

E’ un momento a cui non dobbiamo mancare, tanto più che in queste ultime settimane Liberi e Uguali non è riuscita ad essere efficace di fronte al triste panorama del dibattito politico del paese. E tanto più visto che proprio in queste ore sta nascendo un governo, sostenuto da Lega e Movimento 5 stelle, che allarga gli spazi della peggiore destra lepenista, dimentica nel suo programma le nuove generazioni, non propone risposte convincenti contro la disoccupazione, guarda a misure inique come la flat-tax e trascura il sud: in sostanza proprio mentre utilizza la retorica del cambiamento rischia di creare le condizioni affinché milioni di persone vengano lasciate sole.

Il contratto con cui oggi il M5S e la Lega si apprestano ad andare al governo infatti è un’inquietante mix di risposte ai problemi di fondo emersi nell’ultimo decennio. In esso istanze maturate nell’ambito della critica sociale e politica all’austerità (riforma della Fornero, reddito di cittadinanza, acqua pubblica, messa in discussione dei trattati europei) convivono con un disegno economico destinato a supportare l’accumulazione proprietaria delle fasce medio-alte (flat-tax) e un’agenda terribilmente regressiva sul piano dei diritti di libertà e di cittadinanza (giustizialismo, legittima difesa e politiche migratorie).

Anche questa volta quel che si profila sembra essere una ri-articolazione in salsa neo-autoritaria, piuttosto che una vera messa in discussione del potere di un’economia di mercato sempre più aggressiva e predatoria.

Davanti ad un programma di questa natura serve costruire un’opposizione capace di sfidare la nuova maggioranza parlamentare sul terreno delle riforme sociali e del rapporto con l’Europa e contrastarla duramente su quello delle libertà civili e della giustizia sociale.

La risposta che in queste prime ore arriva dal Partito Democratico è assolutamente confusa e sembra fare il paio con la strategia del tanto peggio tanto meglio praticata nella fase convulsa delle trattative post-elettorali in cui invece di provare, come prevede il sistema politico parlamentare, a verificare le condizioni per la formazione di una maggioranza che non consentisse alla Lega di governare il Paese, ha scelto di restare sull’Aventino e favorire la nascita della maggioranza Giallo-Verde.

La natura dell’opposizione messa in campo oggi dl PD e da Forza Italia infatti è coerente con il discorso che essi hanno costruito nell’ultimo decennio e speculare - rispetto alle forze giallo-verdi - sul terreno della compatibilità di sistema, della difesa dello status quo e dell’impianto economico che fino a qui hanno contribuito a determinare la condizione attuale sia sul piano sociale che su quello politico. Siamo davanti quindi al rischio di un nuovo bipolarismo tra sistemici ed antisistemici, che nasconde la vera natura dei problemi e occulta la necessità di una critica radicale ai processi con cui la ricchezza viene oggi accumulata a discapito della giustizia sociale e della qualità della vita della maggioranza della popolazione.

A noi tocca il compito di indicare la strada che non è nella difesa del sistema attuale, quanto nella definizione di un orizzonte alternativo sociale e politico, capace di respingere la regressione che avanza sul terreno della cultura costituzionale, dei diritti individuali e collettivi, della democrazia. Fuori dall’individualismo rabbioso e competitivo, scommettendo sulla possibilità che possano nascere nuovi legami sociali, ispirati alla cooperazione, alla responsabilità verso le nuove generazioni, all’equità nell’uso delle risorse e nella distribuzione di diritti e tutele.

Vieni a discuterne sabato, e se vuoi intanto mandaci un tuo contributo scritto. Sinistra Italiana continuerà ad essere una casa aperta per chi si impegna per cambiare le cose, continuerà ad essere un motore di innovazione possibile, e continuerà come sempre a cercare spazi più grandi e più ampi in cui costruire nuove forme dello state insieme.

Cooperiamo per l’alternativa. Vogliamo farlo anche insieme a te!

Un caro saluto,

Sinistra Italiana


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