Il Sindaco che votai: che delusione!

lunedì 19 marzo 2018, di Franco Novembrini


Quattro anni fa votai un giovane sindaco di una lista civica appoggiata dal PD sperando in un cambiamento nella politica del mio paese in provincia di Monza di 14 mila abitanti. Ben presto però cominciarono le delusioni perché i cambiamenti che la corrente renziana di quel coacervo di interessi che alcuni si ostinano a chiamare partito di sinistra con l’ultima sigla PD delle tante avute in questi anni avendo la ’’peggio’’ sul clima politico paesano e che ha fatto emergere divisioni, settarismi e particolarismi incuranti di situazioni che hanno influito negativamente sul clima politico e costretto all’abbandono di questa formazione politica. Ma veniamo alle delusioni non solo mie: tralascio l’avanzamento della burocrazia per cui se poni un quesito a molti uffici questi ti rispondono indicandoti non la soluzione del problema ma di rivolgerti a questo o a quello, che in Italia si chiama anche ’’scaricabarile’’, durante la campagna referendaria il Sindaco invece di astenersi, non essendo il referendum una scadenza elettorale, prese decisamente posizione con interviste a vari giornali per il SI, avrei preferito che un no comment sarebbe stato più congruo, ma l’aria che tirava era quella che era. Alle ultime elezioni il ’’nostro’’, benché eletto in una lista civica, ha sentito la necessità di essere fra i primi a fondare un comitato elettorale pro Gori, candidato presidente alla Regione Lombardia, di cui si ricorda la provenienza da Mediaset e di essere sindaco di Bergamo e di aver multato come da regolamento municipale dei senzatetto anche in carrozzina che dormivano nei pressi della stazione ferroviaria, ma che negli interventi fatti a Milano si distingueva come uno strenuo difensore dei clochard, che vuol dire lo stesso senzatetto ma fa più fine. Non contento il sindaco del mio paese si è messo lui stesso in lista ottenendo un risultato non eclatante di poco più di cento (100) voti e che mi ha fatto ricordare che alcune volte ha affermato che fare il sindaco assorbe molte energie e molto tempo ed io gli credo. Ma mi domando se fosse eletto cosa avrebbe fatto si sarebbe dimesso da sindaco ad un anno dalle nuove elezioni o avrebbe fatto tutte e due le cose, cioè sindaco e consigliere regionale? Non lo sapremo mai. Ultima cosa perché ad un anno e mezzo dalle elezioni ha rivoluzionato la Giunta fra l’altro chiamando all’edilizia un assessore nello stesso settore del comune di Monza (130 mila abitanti) non, diciamo così, rieletto e on la fama di non essere certo un ambientalista. Dopo il 4 marzo, l’ex giovane sindaco, in un’intervista ad un giornale ha dichiarato di nutrire un certo interesse per il Movimento5stelle che pochi giorni prima aha ottenuto, alla prima uscita nel nostro comune un ragguardevole 20% superiore a Forza Italia, facendo una campagna contro il già nominato Gori e i suoi sostenitori. A volte i disastri elettorali producono certi effetti... Franco Novembrini

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