L’impianto eolico e il suo impatto ambientale

mercoledì 6 luglio 2005, di Paola Fagone

Gli impianti eolici destinati a produrre energia pulita, tra Militello e Carlentini. Ma è stata presa in considerazione l’alterazione dei processi migratori nel territorio circostante il lago di Lentini?

Percorrendo la strade provinciale 28 I per Militello V.C. saltano immediatamente all’occhio dei generatori eolici posizionati nella vallata circostante. Strani a vedersi in un paesaggio familiare, sempre uguale a se stesso. Il generatore eolico è un supporto composto da un’elica posizionato in punti strategici e ad altezze più o meno elevate. Attraversato dai venti, e la zona circostante Militello è costantemente battuta dal vento, mette in azione un’elica che facendo ruotare un generatore produce energia.

Un tipo di energia alternativa pulita, ovvero che non produce scorie inquinanti; a basso costo e con rese energetiche convenienti. Fin qui nulla di strano. E’ importante per il nostro territorio possa scegliere alternative energetiche ecologiche e compatibili con l’ambiente.

Uscendo da Militello, nella provinciale 28 II per Vizzini, stesso scenario di valli e collinette, più fitto di boschi, notoriamente tutelato dalla Guardia Forestale Regionale con la sua attività di prevenzione dei reati ambientali e di rimboschimento di vaste aree. I generatori eolici cominciano ad aumentare, ve ne sono un centinaio; il paesaggio comincia a non sembrare così bello da vedere. Da una ricerca effettuata i generatori sono posizionati su terreni privati, con la stipula di contratti convenienti (non è dato sapere quanto) ma che si aggirano intorno alle cifre dei famosi antennoni della telefonia mobile. Moltiplicando i generatori viene fuori una bella cifretta.

L’impianto sembra gestito da una industria pugliese, forse di Taranto; gli interpellati sono evasivi nel fornire informazioni, e nemmeno il Comune di Militello fornisce notizie soddisfacenti, (pare non sappiano nulla...). Dal 2001 in Sicilia è previsto l’impianto di diversi generatori eolici nel palermitano, l’agrigentino e nella zona circostante Lentini (SR). Un investimento di denaro che già in quell’anno si aggirava intorno ai 500 miliardi di lire.

Su Repubblica del 28 giugno scorso il WWF e l’ANEV (associazione degli industriali del vento) siglano un accordo definibile storico che stabilisce un intesa tra le associazioni ambientaliste e gli industriali. Questi ultimi attaccati dalle associazioni ecologiste, in passato sono stati fortemente contrastati perché installavano centrali eoliche selvaggiamente e su territori off limits provocando conseguenze gravi sull’impatto ambientale e dal punto di vista paesaggistico. L’esigenza di stilare una mappatura dei territori da evitare, attraverso severi controlli, tende a tutelare la biodiversità del territorio.

Da studi recenti si è infatti evidenziata l’alterazione di alcuni processi migratori di alcune specie volatili, oltre al danneggiamento della flora e della fauna locale, nelle zone interessate dalle centrali eoliche. I termini flora, fauna, specie volatili, con una associazione d’idee logica fa subito pensare a Lentini e al suo lago. Il Lago Biviere di Lentini deve la sua realizzazione alla volontà dei Templari (fine XII sec. inizi XIII sec.) che lo vollero utilizzare come riserva di caccia e di pesca.

Successivamente, nel periodo immediatamente dopo l’Unità d’Italia, subisce un processo di bonifica necessario per le frequenti epidemie di malaria che attentavano alla sanità pubblica degli insediamenti urbani circostanti. Ripristinata la sua funzione originaria agli inizi degli anni ottanta, il lago nel suo assetto attuale è un bacino idrografico capace di contenere nel suo invaso artificiale circa 130 milioni di metri cubi di acqua. La posizione geografica mitigata da un clima temperato, ha contribuito a ripristinare l’habitat originario, capace di riportare specie animali, soprattutto volatili, quasi scomparsi dal continente europeo. Aironi, oche, cigni, cicogne, commorani, falchi, gru; ben oltre 150 specie avvistate dagli studiosi e censiti dalla LIPU, ritornano a nidificare e permettono una evoluzione anche alle specie vegetali lacustri. Un rigoglioso sviluppo che ha permesso alle specie animali di ricreare un ecosistema eccellente. La presenza in prossimità di queste oasi naturali di impianti, seppure a bassissimo impatto inquinante, ha dimostrato una alterazione dei processi migratori delle specie animali, con il conseguente impoverimento delle specie vegetali.

L’attenzione sulla cosiddetta “alterazione del valore panoramico” tanto presa in considerazione dalle associazioni ambientaliste, miracolosamente convertite, sulla scia delle indicazioni previste dal protocollo di Kyoto, mette in risalto una palese contraddizione. E’ stata presa in considerazione l’alterazione dei processi migratori nel territorio circostante il lago di Lentini? Gli impianti eolici montati su terreni privati sono compatibili con le normative in vigore? Il Comune di Lentini confida in un rilancio delle attività turistiche nel territorio appartenente al lago. Si progettano impianti di ricezione, strutture in grado di fornire servizi di tipo alberghiero.

La incompatibilità con il progetto produttivo di energia eolica appare evidente. Una contraddizione a cui nessuno sembra dare risposte precise. Speriamo in un serio progetto d’indagine da parte degli enti preposti ad assicurare il rispetto per l’ambiente, affinché la legittima esigenza di produrre energia pulita, non si scontri con il progetto meraviglioso di Madre Natura.

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Paola Fagone

:.: Città invisibili

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