La prima volta senza di Lui

martedì 23 gennaio 2018, di Sergej


Il 4 marzo (anniversario dedicato a Lucio Dalla) 2018 si vota. Sarà la prima votazione democratica di questo Paese che avviene senza la Sua presenza.

"La Repubblica Italiana nasce il 2 giugno 1946, in seguito al referendum sull’abolizione della monarchia. Andreotti e’ stato eletto membro dell’assemblea costituente che a partire dal 25 giugno 1946 ha steso la Costituzione, e da allora rimasto in parlamento fino al 6 maggio 2013 (data della sua morte). Le elezioni di marzo saranno le prime dopo la sua morte, e quindi le prime senza di lui." (gigiopix).

In questo intreccio di riferimenti, le grandi intelligenze politiche del nostro Paese hanno immaginato un nuovo/vecchio sistema elettorale - con grande fumo avvalorato dai giornali mainstream -, e soprattutto hanno messo mano ai collegi elettorali - nel silenzio assoluto dei giornali mainstream -: è nei collegi elettorali, così come vengono composti che si spostano voti da una parte all’altra. Ad esempio non è un caso che al Senato una città come Lentini si trova staccata dal Siracusano, mentre la città attaccata Carlentini rimane nel Siracusano, e Siracusa & Ragusa si ritrovano improvvisamente assieme. Le grandi intelligenze politiche del nostro Paese non fanno mai le cose senza senso.

Sembra che l’obiettivo primario di queste elezioni sia la nascita di un Governo di Larghe Intese tra PD e Forza Italia. Cioè, un nuovo periodo dominato da Berlusconi e dai suoi interessi; e il blocco di qualsiasi scelta economica che non sia di vantaggio per i ristretti ceti che già dominano e detengono gran parte della ricchezza del Paese.

Mentre scriviamo escono i dati sulle sperequazioni esistenti nel nostro Paese, il fatto che da diversi decenni un ristretto numero di persone (meno di 100 mila) detiene oltre il 60% delle ricchezze del Paese, ricchezza che viene incentivata da evasione fiscale e riduzione delle tasse. 14 persone (tra questi, Berlusconi, Armani ecc_) detengono il 30% delle ricchezze del Paese. Ma questo non sembra interessare particolarmente i votanti di questo Paese. Gli elettori e le elettrici di questo Paese ascoltano le ciniche dichiarazioni dei politici che quest’anno particolarmente stanno giocando a chi le spara più grosse e mente con più inverosimiglianza possibile. La politica come pura propaganda dell’inverosimile e del farlocco. E’ il marketing, bellezza, portato all’estrema conseguenza. Spettacolo (cattivo) fatto da cinici per cinici. Molto triste.

Ci manca la politica priva di un Giulio Andreotti? No, decisamente. Anni untuosi che ci siamo lasciati alle spalle, non sostituiti peraltro da una crescita e da una maturazione reali, ma dalla prevalenza del farlocco. E’ come se il PD decidesse di presentarsi a Bologna con Casini.

Ci attendono meno di due mesi di campagna elettorale, quest’anno più farlocca che mai. Buona fortuna a tutt*.

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Sergej

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