Mancano 69 giorni alle elezioni regionali siciliane

martedì 29 agosto 2017, di Sergej

Dopo quattro anni di letargo la politica si risveglia. Si avvicinano le elezioni regionali, e tra sussulti e veleni cominciano a delinearsi gli schieramenti. Facciamo il punto (provvisorio) a 69 giorni dal 5 novembre 2017 data dell’elezione.

Diciamo subito: la destra ha difficoltà di bulimia, il Movimento Cinque Stelle va in solitaria, in Sicilia si sta sperimentando il ritorno della Democrazia Cristiana. Sinistra, sifilitica e non pervenuta.

La Democrazia Cristiana siciliana

Scrive Massimo Giannetti (Il Manifesto, 29 agosto 2017):

"Matteo Renzi, Leoluca Orlando, Angelino Alfano, Pier Casini, Giampiero D’Alia, Bruno Tabacci e Totò Cardinale. È quel che resta del «modello Palermo» dopo l’addio delle varie anime della sinistra alla grande ammucchiata che ha rieletto Orlando sindaco di Palermo.

È né più né meno che una grande reunion di ex Dc della prima repubblica sparsi sotto diverse sigle; una sorta di «nazionale democristiana», messa in campo da Leoluca Orlando, il sindaco delle venti e passa primavere mai realmente fiorite a Palermo, per le elezioni regionali siciliane di novembre, e perfezionata dal Nazareno con il patto Renzi-Alfano in vista delle prossime politiche nazionali.

Ma è anche la versione in salsa sicula dello sciagurato «modello Roma», praticato un anno e mezzo fa dal Partito democratico nella Capitale con l’estromissione di Ignazio Marino dal Campidoglio per mano notarile. Obiettivo: sostituire a tavolino Rosario Crocetta, che resta comunque in corsa dopo aver chiesto inascoltato le primarie per la scelta del candidato governatore del centro sinistra, con il rettore dell’università di Palermo Fabrizio Micari, un «signor nessuno» oltre Monte Pellegrino, scovato dallo stesso Orlando per guidare il centro ormai senza sinistra nella competizione regionale.

La redazione del programma, sempre su mandato di Orlando, è stata affidata a Vittorino La Placa (detto Rino), ex consigliere comunale Dc a Palermo negli anni ’80, ex deputato regionale Dc negli anni ’90, e attualmente presidente dell’Associazione degli ex deputati dell’Assemblea siciliana.

Insomma, un pentapartito monocolore dagli esiti imprevedibili. Ma in questo inedito scenario, cosa resta dei big del Pd siciliano di estrazione non democristiana, che detestano Orlando nella stessa misura in cui il sempre sindaco detesta il Pd? Relegati al ruolo di gregari, sperano nel miracolo di Santa Rosalia per poter poi sperare, in Sicilia o a Roma, di ottenere un posto di lavoro sotto le «stelle» scudocrociate."

Sinistra

Il Partito Comunista Italiano sostiene l’editore Ottavio Navarra che, come dice il suo segretario regionale Antonio Bertuccelli, «ha lavorato con spirito unitario e aperto, a una ipotesi di chiara alternativa al PD e alle altre forze che hanno governato in modo disastroso la Sicilia. Il PCI è fortemente impegnato al suo fianco, per costruire una sinistra caratterizzata dalla partecipazione dal basso, dalla coerenza e da posizioni politico-programmatiche nettissime».

Del resto l’alleanza proposta da Orlando Cascio non è piaciuta a una parte della Sinistra moderata che fa capo a Bersani e a D’Alema, e agli ex vendoliani: cioè a MDP (Movimento Democratico Progressista) e a Sinistra Italiana i quali, nonostante l’appoggio fornito a Leoluca Orlando nelle precedenti elezioni che lo avevano visto candidarsi con il sostegno di Alfano, non sembrano più abbracciare il Modello Palermo né, pertanto, la scelta di Micari. Alcune voci sostengono che MDP e SI intendano portare avanti la figura di Claudio Fava, nome già proposto alle elezioni del 2012 ma ritirato a favore di Giovanna Marano a causa di una figuraccia da mentecatti sul certificato di residenza. Fava, ottimo deputato europeo e ottimo editorialista, non è stato molto esaltante come politico, ha fatto parte del papocchio come prassi politica che ha contraddistinto la Sinistra non solo in Sicilia.

La proposta Fava ha posto dubbi al piccolo gruppo di Rifondazione, che prima aveva puntato su Navarra. In questa fase, nel tentativo di mettersi in prima fila nella "sinistra", bersaniani e Sinistra Italiana stanno contribuendo all’ulteriore spezzettamento di quel che resta della sinistra nell’isola (che non dovrebbe andare comunque oltre l’1%). Insomma, il "progetto Fava" ha tutte la caratteristiche per essere stato pensato apposta per (auto)affossare la sinistra.

In epoca non sospetta noi avevamo fatto tutt’altra ipotesi di proposta, che avrebbe avuto un significato diverso rispetto a quello che (come temevamo) si sta verificando in questi giorni.

Movimento Cinque Stelle

Il partito M5S ripropone, anche per queste elezioni regionali, il nome di Giancarlo Cancelleri, questa volta forte di una combattuta opposizione fatta nei cinque anni di Governo Crocetta. Il Movimento 5 stelle è, ad oggi, il partito più forte in Sicilia (ma alle ultime elezioni, nonostante i sondaggi fossero tutti a loro favore, non hanno ottenuto un buon risultato).

L’assist nazionale fatto dal duo Di Maio - Di Battista che hanno fatto un tour in Sicilia ha giovano o danneggiato il Movimento Cinque Stelle e Cancelleri? Conviene di più alle forze nazionali che una regione dissestata come quella siciliana sia "governata" dal M5S come avviene a Roma, oppure che si scippi la Regione al M5S e si torni al limbo della Regione anestetizzata e in perenne dissesto?

Le destre

C’è Nello Musumeci, figura appoggiata da Fratelli d’Italia, Matteo Salvini e da una parte di Forza Italia.

La destra guidata da Gianfranco Miccichè, ha proposto, in un primo momento, l’ex assessore Gaetano Armao, figura fortemente voluta anche da Berlusconi, rischiando di commettere lo stesso errore delle precedenti regionali in Sicilia: presentare un centro-destra spaccato, sicuramente molto più debole di quanto potrebbe essere se si trovasse un accordo. Di qui un possibile compromesso che veda come candidati sia Musumeci che Armao, ma questo implicherebbe un passo indietro di uno dei due. Miccichè, intanto, si è limitato a dichiarare che «sta prevalendo il buon senso» all’interno della coalizione, fattore che consentirebbe la formazione di un centro-destra compatto. Va da sé che gli incarichi regionali non prevedono un vice-presidente, dunque Armao potrebbe avere in mano tutti i ruoli chiave che consentirebbero a tutti i funzionari regionali di continuare a vivere tranquillamente perché a destra non è previsto che cambi qualcosa.

All’interno del partito di Salvini sembrano esserci delle spaccature sul candidato Musumeci: Angelo Attaguile, attuale segretario nazionale di Noi con Salvini, lo avrebbe accusato di non essere stato in grado di ricompattare il centro-destra in Sicilia, chiedendogli, quindi, di fare un passo indietro. È subito arrivata la smentita: Salvini continua ad appoggiare Musumeci con l’intento di presentare una coalizione unita che possa tener testa alle coalizioni avversarie.

Il partito indipendentista propone l’avvocato Roberto La Rosa, offrendo un programma, che tra i tanti punti, ha quello di rilanciare l’economia e l’occupazione attraverso strumenti innovativi come la zona economica speciale e la moneta complementare. Gli indipendentisti siciliani non sono mai andati oltre la cialtroneria politica, vediamo se stavolta riescono a concretizzare qualcosa di sensato.

E Crocetta, che fine ha fatto Crocetta e il suo "partito" di eroici fuoriusciti? C’è qualcuno che se lo chiede?


Sarà un caso che Dagospia, sito di gossip e di leak politici, parla di "farsa sicula"?



Sergej

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