mercoledì 8 giugno 2005, di Salvatore Mica
“Cchiù pilu pe’ tutti” : I comizi di Cetto laQualunque / di Antonio Albanese. - Einaudi Stile Libero 11,50 euro. - 122 pagine
Dalla tv alla carta stampata. I comici nostrani spopolano in libreria, leggendo questo testo non ci stupisce: sembra di assistere ad un tragico Telegiornale quotidiano. Stavolta possiamo riderne però, di cuore.
Albanese trasferisce su questo libriccino un azzeccatissimo personaggio: “Cetto Laqualunque” summa della feccia della politica italiana: ignorante, rozzo, volgare, arrivista, corrotto menefreghista e mafioso, amministra una misteriosa città Calabrese, odia la sinistra “cagna” rappresentata dalla persona di DeSanctis suo eterno rivale. Albanese vuole presentare un eccellente sintesi delle porcate a cui i politici nostrani ci hanno abituato da molti anni a questa parte, come da copione, il Comico estremizza, rende grottesco il tutto per piegare la realtà ai propri fini: divertire. Cetto laQualunque è stato un successo in programmi tv come “Non c’è problema” e recentemente in “Mai dire lunedì”, e leggendo questo testo, pensiamo che non ci sia motivo per cui questo personaggio non possa divenire anche un successo editoriale.
Il libro è diviso in due parti: i comizi e le poesie. Divertenti entrambe, sottolineamo malignamente che il nostro autore non possiede un grande senso della rima: la metrica è decisamente incerta, ma il divertentissimo contenuto fa dimenticare queste piccolezze.
In sintesi il perfetto libro da leggere sotto l’ombrellone, o tra un esame e l’altro per i meno fortunati.
Pro: divertente, “leggero”, brillante
Contro: Troppo costoso, troppo breve, decisamente sconsigliato a chi non si è perso neanche una puntata di “Non c’è problema” o “Mai dire Lunedi” - si ritroverebbe 122 pagine di discorsi già sentiti, e 11 euro in meno nel portafoglio.