"Scusate il disturbo", c’è Fiorenza

mercoledì 1 giugno 2005, di Antonio Privitera

A meno di un anno dalla sua attivazione, "Scusate il disturbo", il blog irriverente sui fatti e i retroscena della politica di Biancavilla...

A meno di un anno dalla sua attivazione, "Scusate il disturbo", il blog irriverente sui fatti e i retroscena della politica di Biancavilla, è ormai un punto di riferimento per quanti, nel centro etneo, vogliono sapere e capire ciò che accade all’interno del Palazzo.

Curato dal giornalista Vittorio Fiorenza ed ospitato da Virgilio, il sito (raggiungibile all’indirizzo http://blog.virgilio.it/biancavilla) si avvia verso le 50mila visite, a dimostrazione di quanto sia sentita la voglia di andare oltre le notizie ufficiali proposte dalle cronache locali.

Con stile tagliente, non ossequioso, spesso ironico, Fiorenza svela episodi e propone analisi e punti di vista per poi lasciare spazio alla riflessione e al parere dei numerosi lettori.

Osteggiato e snobbato dagli amministratori (che comunque ogni mattina non mancato di dare uno sguardo al sito), "Scusate il disturbo", da questa settimana ha aperto una rubrica. Si chiama "Scusate... l’ospite" e intende presentare, di volta in volta, l’analisi critica di autorevoli commentatori locali su fatti della vita politico-amministrativa della città.

Ad inaugurare il nuovo spazio è stato il prof. Alfio Pelleriti, presidente del Circolo "Castriota", attivamente impegnato nell’ambito culturale e scolastico, che critica "l’assordante silenzio" con cui la classe politica ha fatto passare la giornata del 25 aprile, ricorrenza del Sessantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista.

Anche su questo tema il dibattito è aperto e "Scusate il disturbo", nato quasi per gioco (come spesso sottolinea il suo autore), si riconferma l’unico luogo di confronto per affrontare le problematiche e le tematiche di Biancavilla, una città che sembra avere perso quella vivacità amministrativa che a metà degli anni ’90 faceva sperare in una rinascita sociale e culturale della località alle falde dell’Etna. Un processo che attende di essere riavviato.


Antonio Privitera

:.: Città invisibili

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