mercoledì 11 maggio 2016, di Sergej
Palazzo Beneventano era il palazzo della famiglia feudale lentinese dei Beneventano, che tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento ebbero un ruolo determinante per la modernizzazione della città: ai Beneventano si debbono la rete elettrica, i giardini pubblici, l’ospedale, la stazione ferroviaria. L’ultimo dei Beneventano, il più sfortunato lasciò un patrimonio dissestato, che permise nel 1975 la vendita del palazzo a favore del Comune di Lentini. Fu l’ultimo atto di un grande sindaco di Lentini, Otello Marilli. Poco dopo le condizioni politiche mutarono, e anche le sorti del Palazzo si fecero rie. Orgoglio dei cittadini lentinesi, venne usato in occasioni di feste e matrimoni. Qui ebbe la sede la Pretura di Lentini e il giovane Giovanni Falcone venne a fare il vice - il suo primo incarico istituzionale, fresco di concorso. Poi, venne l’abbandono. Le suppellettili, mobili, libri, tappezzerie furono depredati. Il Palazzo accolse gli sfollati in emergenza del cedimento del Colle Tirone, poi i mezzi della spazzatura, il canile... Ristrutturazioni parziali, sempre seguite dalla devastazione dei teppisti. Anche all’indomani del terremoto del ’90 di cercò di approfittare dei finanziamenti del post-terremoto. Ora, dopo mezzo secolo, il Palazzo Beneventano riapre in pompa magna. Affidato alle cure dell’associazione Italia Nostra. L’inaugurazione si è svolta il 7 maggio 2016 (non potevamo non esserci).
Ps: Girodivite fin dalla sua nascita, nel 1994, ha premuto perché il Comune di Lentini tornasse a occuparsi del Palazzo Beneventano, dopo alterne vicende di abbandono incuria tentativi maldestri mancanza di progetto. Oggi questa storia sembra avere una svolta.