Omaggio a Manlio Sgalambro
sabato 11 aprile 2015, di Luigi Boggio
A Lentini l’omaggio, a Catania il ricordo di Manlio Sgalambro, sempre con Massimo Cacciari. Anche il ricordo si doveva tenere nella città di Gorgia, ma non è stato possibile per cause che tralascio di commentare.
Nella sua città natale, senza nulla togliere al luogo della sua lunga permanenza, il ricordo avrebbe assunto un altro significato per il legame e la continuità di una storia iniziata con la presentazione e il lancio dal suo primo libro, La morte del sole. Un libro che suscitò molto interesse perché fuori da ogni schema di pensiero o “chiesa”. Lo stesso interesse, ma questa volta con qualche polemica, che accompagnò Sgalambro quando iniziò la collaborazione con il cantautore Franco Battiato. La filosofia e la poesia nella musica, che ritroviamo nella tradizione filosofica e artistica e musicale della città. Da ragazzo giocava con le ossa dei greci, da grande con le note musicali.
Nell’estate del 1982 il libro La morte del sole viene presentato a Lentini. Fu una serata indimenticabile per partecipazione: le parole di Sebastiano Addamo e di Pietro Barcellona, le domande del pubblico, lo stupore e il silenzio dell’autore, le conclusioni appassionate, comprensibili ed efficaci di Massimo Cacciari.
All’epoca il mensile diretto da Guglielmo Tocco “Ripresa economica” dedicò all’evento un’intera pagina dal titolo “Il significato di un omaggio” con gli articoli di Fino Giuliano dell’Associazione Il Trivio, di Sebastiano Addamo e di Massimo Cacciari.
All’incontro che si svolgerà a Catania il 20 aprile, ore 17, nel Palazzo Platamone, Lentini sarà ben rappresentata con le testimonianze del musicista Riccardo Insolia e dello scrittore Alfio Siracusano. Nel solco di una storia tante volte ignorata per incapacità e ignavia.
