Week-end in Costiera Sorrentina

giovedì 25 luglio 2013, di Piero Buscemi

Gita turistica in Costiera Sorrentina, tra i pro e i contro delle bellezze naturali e la gestione dell’uomo.

Raggiungere la Costiera Sorrentina dalla Sicilia è diventato traguardo facile da superare, anche in pullman. Se si considerano, poi, le tariffe dei treni, che non smetteremo mai di sottolineare non esiste un motivo che giustifichi la loro esosità, cercare un’alternativa economica sulla scelta del mezzo di viaggio da utilizzare, diventa più che una necessità.

Nel dettaglio, il biglietto del treno Messina-Napoli si attesta intorno alle 45 euro, se si viaggia di giorno e, può sfiorare 70 euro, se si sceglie l’IterCityNotte. In definitiva, il viaggio andata e ritorno va dalle 90 euro a quasi 140 euro. Prezzi che, se il presupposto dovrebbe essere la qualità del mezzo e dei servizi offerti da Trenitalia, appaiono alquanto dispendiosi considerando il livello veramente scarso di igiene e pulizia dell’ambiente ospitante i viaggiatori durante le sei ore di media del tragitto. Varie macchie di natura sconosciuta e i vetri che rendono l’effetto à-pois del panorama, non sono da considerare esagerazioni per descrivere la situazione. Alcuni passeggeri salgono sui convogli muniti di teli da mare, con i quali isolare il contatto diretto con i sedili.

Qualche anno fa, la stessa tratta la si poteva pagare poco più di 30 euro. Senza grosse differenze sostanziali di customer-satisfaction. L’alternativa, dicevamo, è il pulmann. Diverse compagnie private, con cifre sotto le 40 euro, garantiscono il collegamento. Alcune, addirittura, con spuntini e bevande compresi nel prezzo, che neanche le compagnie aeree garantiscono più.

Su quest’ultime, una breve parentesi: il volo andata e ritorno, mediamente, si aggira intorno alle 300 euro, se la prenotazione è molto prossima alla partenza e, poco meno di 200 euro, se si prenota un paio di mesi prima. Cifre abbastanza impegnative, sia se si viaggia da soli o in compagnia.

Al di là di queste considerazioni, una volta raggiunta la città di Napoli, cosa che si realizza intorno alle 5 del mattino, se si sceglie il più economico pullman, con qualche problema di adattamento visto che gli autobus effettuano la fermata in Corso Meridionale, zona vicina alla stazione e particolarmente isolata e buia, il problema è proseguire per la Costiera.

Ipoteticamente, ma solo ipoteticamente, d’istinto e per logica verrebbe da pensare che la via migliore da seguire per raggiungere la Costiera dalla Sicilia, sarebbe quella di trovare un collegamento con Salerno. I poco più di 24 km che dividono la città con Amalfi, per fare un esempio, sosterrebbero questa deduzione. La realtà è ben diversa, perché se è vero che ipotizzando una nostra vacanza ad Amalfi, Positano, Sorrento o magari Meta, grazie ad un servizio pullman e a diverse opportunità di coincidenze, l’intera Costiera è facilmente accessibile da Salerno, ma se poi dalla Costiera si prova a raggiungere il capoluogo campano, la cosa si complica.

Con gli autobus, la frequenza delle corse dalla Costiera a Napoli si riducono sensibilmente. La famosa Circumvesuviana potrebbe venirci incontro. Di recente, questo antico mezzo di comunicazione (risale al 1890) ha visto snaturato il suo ruolo economico e sicuro che consentiva ai napoletani di città, e non solo, di approdare sulle splendide spiagge sorrentine o amalfitane. Una gestione approssimativa del nuovo Ente Autonomo Volturno S.r.l. che da gennaio del 2013 ha sostituito la Società Circumvesuviana, dopo 122 anni, ha peggiorato il servizio.

Viaggiare sulla Circumvesuviana è sempre stata un’avventura, chiunque l’abbia gestita. Frequenti scippi, aggressioni con siringhe macchiate di sangue, viaggiatori senza biglietto di viaggio, fermate improvvise dentro le gallerie (anche per diverse ore) e la sporcizia dei convogli hanno quasi rappresentato i requisiti che giustificassero la sua esistenza.

metaMa nei ricordi nostalgici dei locali, la Circumvesuviana ha sempre rappresentato il miglior mezzo di spostamento, specie per quei paesi più a ridosso di Napoli. Ultimamente, uno dei disagi frequenti e fastidiosi è rappresentato dall’annullamento di molte corse previste dall’orario ufficiale, senza una vera motivazione né un sufficiente preavviso.

Durante il nostro soggiorno, due elementi di riflessione sono saltati alla nostra attenzione: il numero limitato di corse serali e la difficoltà di trovare soluzioni alternative. Nel dettaglio, l’ultimo treno da Sorrento (ricordiamo, capolinea della tratta) per Napoli è alle 21,44. Se già questa limitazione comporta una serie di impedimenti a chi, soggiornando in Costiera, volesse raggiungere la città, l’aggravante è dato dalle corse del ritorno che, per assurdo, terminano ancor prima e precisamente alla 21,41.

Questo particolare spiega le file chilometriche di auto che, da Castellammare di Stabia, si possono ammirare sulla strada statale 145, che porta in Costiera. Che la gente sia pigra di suo e che, l’ironica "entrerebbero al ristorante con tutta la macchina" trova conferme quotidianamente, per coloro che osassero vestirsi da ambientalisti e volessero fare i turisti ecosostenibili, rischierebbero di doversi adeguare alla massa. L’annullamento improvviso, come abbiamo visto, di alcune corse, chiuderebbe il discorso sull’intenzione di spostarsi verso o da Napoli nelle ore notturne.

Una nota positiva è aver visto un presidio dei Carabinieri alla Stazione di Meta di Sorrento che, con l’ausilio anche di un nucleo cinofilo, ha garantito quel minimo di sicurezza ai passeggeri in transito. Un servizio migliorabile, visto che il turno di stazionamento si conclude ogni sera verso le 20, ma comunque un buon segnale che si potrebbe allargare alle stazioni più verso Napoli e, sicuramente, più a rischio.

Perché la controprova di quanto appena esposto, l’abbiamo avuta domenica scorsa, quando su un convoglio destinato a Napoli, dopo ovviamente due inutili attese per due corse annullate, il problema sicurezza è emerso in tutte le sue sfacettature.

Il treno era stracolmo, la corsa era quella delle 11,14 dalla stazione di Meta. Turisti accompagnati da bambini e adolescenti di tutto il mondo hanno occupato i sedili disponibili e gli spazi adiacenti alle porte. Salvo una breve sosta in una galleria, dovuta probabilmente ad una coincidenza, la corsa è proseguita tranquilla per diverse fermate. L’imprevisto era dietro l’angolo, però. Alla stazione di Castellammare, il treno si è proprio fermato. Alcuni addetti al treno sono scesi dal convoglio dirigendosi verso la coda del treno e, contemporaneamente, chiedendo l’intervento della Polizia.

Dopo un momento di confusione e di notizie sommarie, si è potuto apprendere che un tizio era salito sul treno senza biglietto e alla richiesta del controllore di scendere, aveva risposto estraendo un coltello serramanico, con il quale ha danneggiato le guarnizioni di chiusura porte.

L’arrivo della Polizia ha scongiurato il pericolo, ma il dialogo intrattenuto con una giovane coppia americana, che dondolava una carrozzina ospitante un bimbo di circa sei mesi, e diretta a Napoli per prendere la coincidenza per Roma, ci ha un po’ raggelato il sangue.

Restiamo della convinzione che, siamo il paese che più di altri al mondo, dovrebbe porre le basi per un’economia nazionale investita esclusivamente sul turismo. La percentuale in forte incremento di turismo straniero, registrata quest’anno, obbliga a soffermarci su alcune considerazioni: il turista, locale o di oltreconfine, sceglie l’Italia per la cultura eno-gastromica, per il patrimonio artistico, per le bellezze naturali ed anche per lo stile di vita degli italiani. Da parte nostra, istituzioni e operatori del settore in genere, spetta un solo compito: garantire servizi efficienti, mezzi di trasporto e sicurezza.

La natura ha donato all’Italia e al sud in modo particolare, la vetrina più allestita ed invidiata al mondo. Proviamo a dare una motivazione valida per meritarci tutto questo.


Piero Buscemi

:.: Città invisibili

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