Baricco: global e no-global

mercoledì 6 aprile 2005, di Serena Maiorana

"Next, piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà.

“Se non fosse che mio figlio se ne frega, è il tipo di libro che uno potrebbe intitolare: La globalizzazione spiegata a mio figlio. Cioè, non è che se ne freghi. È che ha tre anni. Gli piacciono i dinosauri.”

Ad essere citato è Alessandro Baricco, che con la suddetta affermazione cerca di sintetizzare atteggiamenti e fini di uno dei suoi libri. Il titolo è “Next”, il sottotitolo “piccolo libro sulla globalizzazione e sul mondo che verrà”. Ed in effetti questo libro è piccolissimo. Anzi: più precisamente non si tratta neanche di un libro, o perlomeno non è in questa forma che il suo autore lo aveva immaginato.

Ma cominciamo dall’inizio.

Siamo nell’estate del 2001 ed a Genova c’è il G8 con tutte le sue conseguenze. Anche Alessandro Baricco in quei giorni è uno dei tanti spettatori di quei fatti confusi e cruenti. Uno di quelli che si trovano sorpresi, impreparati, impotenti. Così decide di fare qualcosa: porsi delle domande, cercare delle risposte, semplificare i fatti, i nessi, le motivazioni. Ovviamente scrivendo. Il risultato sono quattro lunghi articoli pubblicati da “Repubblica”. Solo dopo averli approfonditi e stiracchiati, Baricco decide di pubblicare quegli stessi articoli per la Feltrinelli sotto il nome di “Next”, appunto.

Ed ecco piovere sull’autore una pioggia di contestazioni e perplessità, del tipo: che cavolo vuoi che ne capisca uno scrittore di globalizzazione economica e culturale? Ma perché non se ne torna a scrivere romanzi? Ma chi si crede di essere questo? E poi non ho capito, da che parte sta?

In effetti Baricco usa uno spazio ed una fiducia che i suoi lettori gli hanno concesso per fini ed argomenti non di sua competenza. E di questo ne risentono molto in “Next” le argomentazioni, spesso riduttive, inverosimili, dilettantistiche al punto da far innervosire qualunque militante motivato. Sia esso global o no-global.

Eppure Baricco centra il bersaglio. Ben lontano da mire pedagogiche o persuasive Baricco è abilissimo nell’utilizzare tutte le sue capacità narrative per chiarire un fenomeno, analizzarne le dinamiche, decifrarne le motivazioni e i contenuti. Così questo libro diviene l’ennesima prova di come oggi l’informazione non necessiti di profeti ed esperti di settore, quanto di parole chiare, ragionamenti audaci, proposte, delucidazioni lampanti.

Baricco con il suo libricino fa tutto questo con la disinvoltura di chi ha fatto della tecnica e dell’analisi testuale una vocazione, più che un semplice mestiere. Ecco perché questo libro è un’occasione contro la confusine. Un’occasione di pulizia. Di chiarimento. Perché il ragionamento e la comprensione sono le prime necessità dell’opinione. Tutto il resto può venire solo dopo.


Serena Maiorana

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