Un attacco alle donne tunisine: da ‘uguali’ le vorrebbero ‘complementari’.

martedì 7 agosto 2012, di Redazione

Unione Donne in Italia, sede di Catania

Unione Donne in Italia, sede di Catania

Un attacco alle donne tunisine: da ‘uguali’ le vorrebbero ‘complementari’.

(6 agosto 2012)

Semplicemente inaccettabile, e intollerabile.

E’ in atto un tentativo di colpire i diritti e la tradizione di libertà delle donne tunisine. L’allarme è scattato immediatamente sull’onda della denuncia dell’Associazione Tunisina delle Donne Democratiche e sta investendo il web.

La scorsa settimana in seno alla Commissione Diritti e Libertà (che in Parlamento sta elaborando la stesura della nuova Costituzione tunisina), è stata approvato un articolo che stabilisce che ’’lo Stato assicura la protezione dei diritti della donna, sotto il principio della complementarità con l’uomo in seno alla famiglia, e in qualità di associata all’uomo nello sviluppo della Patria’’.

Questo testo, in contraddizione con la realtà delle donne tunisine, nella vita di ogni giorno e nella loro coscienza soggettiva e collettiva, è stato approvato con 12 voti a favore (di cui 9 del partito islamico moderato Enhadda vincitore delle elezioni) e 9 contrari. La Commissione è presieduta da una parlamentare.

Adesso è battaglia per cancellare l’articolo e non farlo nemmeno arrivare al voto finale in Parlamento, quando si dovrà approvare il testo completo della nuova Costituzione.

Si tratta di un segnale d’allarme molto preciso, che fa dubitare delle dichiarazioni rilasciate a piene mani da Enhadda, dopo la sua vittoria elettorale, circa la volontà di rispettare la storia e le conquiste di eguaglianza delle donne tunisine. Il movimento delle donne tunisine è consapevole che deve tenere alta la guardia: qualche settimana fa è stato sventato il tentativo di insediare in Parlamento una ‘Commissione per la Promozione delle Virtù e per la Prevenzione del Vizio’, che subito ha fatto sentire alle orecchie dei tunisini inaccettabili assonanze con il linguaggio dei guardiani della rivoluzione iraniana.

Il capitolo tunisino delle primavere arabe ha una forte connotazione femminile e progressista: 98% di alfabetizzate, con diffusi livelli di istruzione medio alti anche nelle aree non urbane - presenti in massa nelle professioni e nell’imprenditoria , nella sanità, nell’insegnamento a tutti i livelli, nei media: in quel Paese le donne da anni sono UGUALI, nelle leggi e nel tessuto connettivo del Paese, sono l’eccellenza in molti ambiti.

Difficile che tollerino di essere spinte indietro, considerate COMPLEMENTARI.

Carla Pecis - “Mediterranea” dell’UDI di Catania


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