Tubercolosi:in Italia con più di 4 mila nuovi casi all’anno

martedì 22 marzo 2011, di giovanni d’agata

24 marzo, “Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi” e pochi sanno che in Italia si verificano ancora più di 4 mila nuovi casi all’anno.

Il 24 marzo prossimo venturo si celebrerà, come ogni anno, la Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi (World TB Day) per commemorare il giorno nel 1882, in cui il Dr Robert Koch comunicò di aver trovato la causa della TBC.

Secondo il nuovo rapporto "Tuberculosis surveillance in Europe 2009" dell’ECDC e Regione europea dell’OMS, sono molto più preoccupanti di quanto si pensi, i nuovi dati relativi a questi due fenomeni che hanno spinto le due organizzazioni a sviluppare un Piano regionale per la MDR-TB e per affrontare i problemi di prevenzione e controllo della TBC nei bambini.

Sorprendono, infatti, le rilevazioni sulla tubercolosi multi-resistente, le cui incidenze più elevate a livello mondiale sono state registrate all’interno della regione Europea, nonché i casi di diffusione della TBC tra i bambini. Il report che si rifà agli ultimi dieci anni parla di quasi 40.000 casi nei Paesi EU/EEA e più di 3.300 casi nel solo 2009.

Per quanto riguarda il Nostro Paese l’incidenza della tubercolosi (TBC) è notevolmente diminuita a partire dagli anni cinquanta seguendo la tendenza di quasi tutti i Paesi dell’Europa Occidentale. Proprio in conseguenza del drastico calo di contagi si è abbassato notevolmente il livello di attenzione al problema, così come il grado di sospetto diagnostico e le competenze specialistiche, nonostante in Italia vengano acclarati ogni anno più di 4 mila nuovi casi di TBC e vi sia comunque una modesta incidenza della TBC nei bambini che riguarderebbe il 5% dei casi verificati nel 2008 tra bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e il 2,4% sotto i 5 anni. Peraltro, in letteratura medica sono da segnalarsi anche vari focolai nelle scuole del nostro Paese.

Questo dato che dimostra che la malattia non è affatto scomparsa dal Nostro territorio deve necessariamente causare un nuovo innalzamento dei livelli di guardia tra gli operatori così come una loro continua formazione ed efficaci strategie di prevenzione e attività di controllo.


giovanni d’agata

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