L’ignorante Mourinho e la mafia

mercoledì 1 dicembre 2004, di Luca Salici

L’attuale allenatore del Chelsea paragona la trasferta che la sua squadra dovrà affrontare ad Oporto (sua ex squadra, da cui è scappato in maniera non felicissima) come una visita a Palermo. In un intervista dichiara: «Se ho bisogno di quattro o cinque guardie del corpo per la trasferta contro il Porto? Direi di sì. Se ti rechi a Palermo, penso che ne avresti bisogno».

Il Chesea contro il Porto, una semplice partita di pallone valida per la coppa campioni europea è protagonista di una vicenda che vede la Sicilia in primo piano. Il Chelsea è una delle molteplici squadre di Londra, mentre il Porto e la squadra di Oporto città del Portogallo. Sembrano così distanti, come è possibile che ci sia la nostra amata terra di mezzo? Andiamo con ordine.

Il punto in comune delle due squadre sopraccennate è l’allenatore; infatti l’attuale tecnico del Chelsea, Jose Mourinho, è stato fino all’anno calcistico scorso allenatore del Porto. Il Porto fu la rivelazione del 2004 avendo vinto il campionato portoghese e soprattutto la coppa dei campioni europea. Mourinho cominciò ad essere corteggiato dal magnate russo proprietario del Chelsea (Abramovich) e nella sera della vittoria della finale di coppa ormai Mourinho era visto come ex-tecnico. Chi ha seguito la partita ricorderà sicuramente l’atteggiamento del tecnico che non festeggiò con la squadra la grande vittoria ottenuta. All’epoca si disse che Mourinho stesse già pensando al Chelsea, ma poi lui stesso dichiarò che non festeggiò a causa delle minacce di morte che gli erano giunte nella settimana antecedente la partita finale. Le minacce di morte erano dovute al "tradimento" del tecnico che, dopo un periodo splendido in Portogallo, sarebbe passato a giorni sicuramente alla guida del Chelsea. Dopo qualche giorno dalla finale vinta, il matrimonio si fece e Mourinho è diventato da questa stagione calcistica 04-05 l’allenatore del Chelsea. La prima sorpresa per il tecnico Mourinho è uscita dall’urna del sorteggio europeo che ha stabilito che tra le squadre nel girone del Chelsea ci fosse proprio la sua ex-squadra del Porto. L’andata fu giocata a Londra e il Chelsea si impose per 3 a 1, il ritorno si giocherà ad Oporto il 7 dicembre.

Non sarà una partita facile visto che il tecnico traditore non è visto più di buon occhio dai tifosi portoghesi. Ma ecco la parte più interessante e che vede protagonista anche la Sicilia. In un’intervista di qualche giorno addietro, Mourinho, alla domanda di un giornalista del Mirror che gli chiedeva se ritenesse doveroso portarsi dietro una scorta per la trasferta in terra portoghese, risponde: «Direi di sì. Se ti rechi a Palermo, penso che ne avresti bisogno». Mourinho propone un parallelismo infelice e privo di significato: dice che la città di Oporto (oramai ostile nei suoi confronti) è uguale a Palermo (riconosciuta da lui città di mafia, ostile a priori a tutti i visitatori). È senza dubbio una affermazione deprecabile, priva di senso e soprattutto contro i siciliani e la Sicilia che da sempre combattono i luoghi comuni che questa terra si porta dietro da decenni. Molte persone hanno dedicato e dedicano la loro vita alla lotta alla mafia, c’è anche chi è morto per questa causa e non c’è bisogno di fare i nomi. Questa affermazione di Mourinho è triste, perchè porta con sé tutti i pregiudizi che le persone che non conoscono questa terra possiedono da poche notizie venute a conoscenza in maniera superficiale. Possiamo ritenere senza dubbio Mourinho un ignorante, una persona che si basa su notizie approssimative e che getta fango su una terra che ha già molti problemi in tutte i settori della vita sociale per i fatti suoi e che non ha bisogno di essere coinvolta anche a livello internazionale in un parallelismo poco intelligente e basato su pessimi luoghi comuni. Se Oporto per Mourinho è pericolosa nei suoi confronti, dipende solo da lui: lui ha tradito la squadra, i tifosi, il popolo portoghese. Non è giustificabile che i portoghesi ce l’abbiano con Mourinho, ma senza dubbio le cause vanno ricercate nel rapporto che il tecnico ha avuto nei confronti della sua ex-squadra, e non è giusto scomodare la città di Palermo per far capire a tutto il mondo che l’incazzatura dei tifosi portoghesi è paragonabile ai mafiosi palermitani, responsabili di tutto il sangue provocato nel capoluogo siciliano. Palermo e la Sicilia non vogliono essere considerati esempio negativo nel mondo, vogliono piuttosto che sia riconosciuta la forza e la volontà del popolo siciliano di volersi lasciare alle spalle tutti i luoghi comuni e tutti i pregiudizi negativi che a causa di ignoranti come Mourinho questa terra possiede.

L’affermazione di Mourinho ha avuto ovviamente delle critiche feroci, soprattutto dalla presidenza della regione Sicilia e dalla società di calcio del Palermo.

La presidenza della regione Sicilia afferma che «le dichiarazioni dell’allenatore del Chelsea sono la dimostrazione più evidente di una preoccupante diffusione di falsi luoghi comuni indice di approssimazione e di disinformazione. Se ha rilasciato queste dichiarazioni in buona fede lo invito, invece di sparlare a vanvera, a visitare la Sicilia e Palermo. Così potrà rendersi conto del livello di civiltà che la nostra terra sa esprimere in tutte le sue manifestazioni e non solo in quelle sportive. Se invece - aggiunge Cuffaro - questo allenatore, così come qualche nostro politico che ha costruito la sua immagine demonizzando la Sicilia in Italia e all’estero, sente la necessità di farsi della pubblicità a scapito della Sicilia, non esiteremo a mettere in atto tutte quelle iniziative di carattere legale necessarie a tutelare l’immagine della nostra terra».

Zamparini, patron del Palermo calcio, ha invitato Mourinho a visitare Palermo e la Sicilia prima di lasciarsi andare a giudizi affrettati, aggiungendo inoltre che "sarebbe ora di finirla con i luoghi comuni che sono dettati dall’ignoranza e da forti pregiudizi. Altro che città di mafia, io ho visitato in lungo e in largo Palermo e l’ho fatto senza guardie del corpo e senza alcuna protezione. Sono stato in ogni zona, a partire dai quartieri popolari, mi sono reso conto che Palermo è una città bellissima, accogliente, calda, appassionata. Chiunque dovrebbe visitarla".

Guidolin, allenatore del Palermo calcio, attacca Mourinho: «Non capisco per quale motivo abbia detto certe frasi su Palermo. Spesso si commette l’ errore di giudicare senza conoscere la realtà. Mourinho ha indossato i panni del tuttologo e ha emesso una sentenza assolutamente gratuita. Mi auguro, e gli auguro, che sia stata solo una battuta. La realtà è ben diversa da come veniva dipinta fino a qualche tempo addietro - aggiunge Guidolin - le cose sono cambiate, i palermitani devono essere orgogliosi di vivere in questa splendida terra fatta di entusiasmo, civiltà, calore e grande umanità».

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Luca Salici

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