Malediction

mercoledì 13 gennaio 2010, di Serena Maiorana

Il teatro contemporaneo a Catania grazie alla rassegna TE.ST, del Teatro Stabile. L’ultimo spettacolo andato in scena prima della pausa natalizia si chiama Malediction.

Si chiama TE.ST la rassegna di teatro contemporaneo del Teatro Stabile di Catania che ci ha lasciati prima delle vacanze di Natale con Malediction (in scena da Zo dal 18 al 20 dicembre 2009), spettacolo di teatro-danza della compagnia olandese Dudapaiva Company of Amsterdam.

Due uomini giocano alla vivisezione con un verdissimo alieno dagli occhi teneri, creando improbabili mutazioni genetiche; ma forse l’incipit, fantasioso e visionario, è solo il pretesto per vagare a passo di danza tra le forme e i fantasmi delle favole più belle.

Ci sono le scarpette rosse di Dorothy, c’è Cappuccetto Rosso, c’è un poco principesco ranocchio in attesa di un bacio: così Duda Paiva e Andre Mello (componenti della compagnia) scelgono di portare in scena l’impalpabile atmosfera fatata che quando eravamo bambini popolava i nostri sogni di principesse, nani, orchi e casette di marzapane. Per raggiungere lo scopo però gli autori tentano di allontanarsi dai tradizionali clichè di quel mondo, lasciando che l’infanzia malinconica ceda il passo all’ironia e ad una buona dose di modernissima visionarietà. Pochi ma d’effetto gli strumenti della messa in scena: scarpette rosse, ceste , camici e tutù. Ottime le musiche, minimale ma d’effetto l’uso delle luci.

Ma sono i pupazzi i protagonisti indiscussi che con il loro carico di gommapiuma permettono ai due artisti in scena di sviluppare performance dalla fisicità dirompente (memorabile la scena della lotta tra l’uomo e l’enorme mano verde, tutta fatta di capriole, salti e rimbalzi). A contribuire all’incanto del pubblico c’è inoltre soprattutto la pulizia, l’armonia e la naturalezza dei movimenti dei protagonisti , ballerini eccezionali che, passo dopo passo, hanno conquistato il pubblico.

Malediction appare dunque come uno spettacolo con molti pregi, eppure non basta. A deludere è la regia, e non è poco. Lo spettacolo è apparso ripetitivo e poco convincente fatto tutto di gag riuscite ma tra loro slegate e ridondanti. Il virtuosismo dell’atto scenico viene così ridimensionato dall’evidente carenza drammaturgica e allo spettatore, dopo l’incanto iniziale, non resta che attendere il sipario come farebbe un bambino in classe prima della ricreazione. Peccato.

Dopo la pausa natalizia il teatro contemporaneo tornerà a Catania con “Le mille bolle blu”di Salvatore Rizzo (regia e interpretazione di Filippo Luna), primo appuntamento con TE.ST per il 2010, in scena allo Scenario Pubblico il 9 e il 10 gennaio.


Serena Maiorana

Teatro

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