Catania dà il benservito a Lupo

martedì 2 novembre 2004, di Sergej

Il professor Salvatore Lupo, uno dei maggiori storici italiani, non è più un docente della Facoltà di Lettere e Filosofia, la motivazione è non avere presentato in tempo la domanda per l’assegnazione del contratto...

Girodivite esprime solidarietà a Salvatore Lupo. Riportiamo il testo della petizione che è stata diffusa subito dopo la notiza del "licenziamento" di Lupo dall’Università di Catania, e la lettera che Lupo ha mandato ai colleghi. Girodivite assieme a Salvatore Lupo aveva presentato all’inizio del 2004 l’importante saggio di Simona Urso su "Margherita Sarfatti".


La mobilitazione degli studenti di Catania e la petizione

Gli studenti saputo dell’inghippo burocratico, che non permetterà al professor Lupo di insegnare nella facoltà di Lettere e Filosofia, come ha fatto fino ad oggi, si sono immediatamente mobilitati con una petizione:

Questo è il testo redatto dagli studenti della facoltà con allegata petizione:

I Firmatari della presente petizione sentono l’esigenza e il dovere morale di manifestare profonda preoccupazione per la recente vicenda che ha interessato il professore Salvatore Lupo, Ordinario di Storia contemporanea all’università di Palermo e da quattro anni incaricato nella Facoltà di lettere e filosofia dell’Ateneo di Catania. Nel corso di questi quattro anni d’incarico esterno il prof. Lupo, oltre alle normali attività didattiche, ha svolto una funzione di stimolo importante per centinaia di studenti, cultori della materia e per chiunque in questa città, anche se estraneo al mondo accademico, fosse interessato alla storia contemporanea.

In questi quattro anni qualcuno è riuscito a trasformare una stanzetta in fondo ad un corridoio in un luogo "aperto", "libero" e "stimolante" a chiunque mostrasse passione per la disciplina. Riteniamo Irragionevole, Incomprensibile ed Inaccettabile che la facoltà di lettere e filosofia mostri tanta insensibilità nei confronti di quest’insigne contemporaneista che tanti contributi , condivisibili o meno che siano, ha dato negli ultimi decenni alla cultura italiana indagando e interrogandosi sui nodi cruciali della storia italiana del novecento.

Crediamo pertanto che la perdita di questa grande risorsa rappresenti un danno gravissimo per la tanto ostentata offerta formativa di qualità e per la città intera che vede un suo illustre cittadino costretto ad abbandonare il desiderio di rendere un servizio alla comunità in cui vive. Nascondersi dietro elementari e comodi vizi di forma, peraltro facilmente superati in altre occasioni, insinua in molti il sospetto che questa facoltà abbia deciso che nella propria strategia formativa la storia contemporanea occupi un ruolo residuale e marginale.

Se così fosse, e cosi pare che sia, chiediamo agli organi deputati a tali scelte di esprimersi su tale punto e di rendere pubblica questa scelta a chiunque sia iscritto o voglia iscriversi a questa prestigiosa facoltà. Se così non fosse, e i presenti firmatari fossero caduti in errore, chiediamo a questa facoltà di dare segnali tangibili di un cambio di rotta che dia ruolo effettivo all’insegnamento della storia contemporanea affiancando all’importante tradizione modernista, una altrettanto importante scuola contemporaneista.

Crediamo che ciò giovi a tutti e soprattutto agli studenti di questa comunità del sapere che da domani potrebbero avere un offerta formativa più ricca e stimolante. Sicuri che saprete interpretare i nostri desideri e la nostra sensibilità riponiamo tutta la nostra fiducia sulla vostra capacità di cogliere l’importanza di tale questione.

Firma anche tu!

[Il testo redatto da alcuni dei Rappresentanti degli studenti potrà essere sottoscritto presso la stanza 69-74].

Pochi giorni fa l’epilogo della vicenda:

Il Professore Salvatore Lupo non è più un docente della Facoltà di Lettere e Filosofia, la motivazione è, non avere presentato in tempo la domanda per l’assegnazione del contratto, la Facoltà non ha preso in considerazione l’assunzione ad ordinario del Professore Lupo per questioni di bilancio.

La Storia contemporanea per il corso (M-Z) verrà tenuta dal Professore Longhitano (5 cfu) e dal professore Iachello (3 cfu).

I Rappresentanti ringraziano gli studenti firmatari e augurano al Professore Lupo tutta la fortuna possibile per il suo lavoro all’università di Palermo e per il suo futuro contributo alla storia del nostro paese.

I Rappresentanti degli studenti fautori della petizione


La Lettera di Salvatore Lupo

Al prof. Gino Longhitano e, per conoscenza,

A quanti siano interessati all’insegnamento della storia nella Facoltà di Lettere

Caro collega,

Come ben sai, da ben quattro anni insegno per incarico "esterno" Storia contemporanea, M-Z, con non poco impegno e fatica, perché si tratta di una materia di primo anno con centinaia di studenti: responsabilità didattica altrettanto impegnativa di quella che ho a Palermo, dove sono l’unico titolare. Vanno considerati anche problemi di altra natura: dopo essere divenuto a pieno titolo professore di prima fascia, al compimento del mio triennio di straordinariato, non vedo alcun segnale che la Facoltà di Lettere di Catania voglia avviare l’iter di una mia chiamata a trasferimento. Ho avuto occasione di significarti i termini della questione appena qualche giorno fa, in un colloquio nel corso del quale abbiamo peraltro convenuto sull’opportunità che per quest’anno presentassi ancora domanda, in considerazione delle esigenze didattiche della Facoltà e in attesa di eventuali futuri sviluppi. Vengo ora a sapere, con sorpresa e dispiacere, che il bando relativo è stato pubblicato, che i termini sono scaduti, che tu e il collega Iachello avete assunto il carico della materia, soltanto "affine" al vostro gruppo disciplinare. Mi dicono anche di una tua dichiarazione, stando alla quale io avrei appositamente evitato di presentare domanda per favorire occultamente qualche mia allieva; non so se tu davvero abbia detto cose del genere, anzi stento a crederci anche considerando il fatto, da chiunque constatabile, che la fantomatica domanda della mia fantomatica allieva non esiste per nulla. Si aggiunga che, nel corso del nostro colloquio di cui sopra, tu non mi hai nulla detto della scadenza del bando, e neppure che un bando era stato pubblicato, o che era in via di pubblicazione. Non ne ho saputo nulla nemmeno da altre fonti. Solo per questo non ho presentato domanda come d’accordo.

La vicenda ha del paradossale considerando che: a) è buona norma che una Facoltà, o comunque i colleghi in essa impegnati, comunichino a un docente esterno che da quattro anni insegna una materia l’esistenza di un bando ad essa relativo; b) in caso di equivoco o di difetto di comunicazione, le cose si possono risolvere con la reiterazione del bando, e ancora con una piccola telefonata a rammentare le scadenze - ma nella fattispecie, misteriosamente, questa semplice soluzione non si è materializzata.

Questo spregio per elementari norme di cortesia, o meglio di correttezza, mi induce a pensare che la Facoltà non è interessata al contributo di un docente e studioso di qualche valore, come qualcuno pensa io sia. Eppure nel settore M-STO-04 essa è del tutto scoperta a livello di docenti ordinari, di ricercatori e assegnisti a qualsiasi titolo, con la solitaria eccezione della collega Travagliante, professoressa associata, che per quanto valorosa non può far fronte a tutte le pressanti esigenze di una materia di primo anno insegnata in quasi tutti i corsi di laurea!

Mi chiedo quale sia la strategia della Facoltà. Vorrà raccattare per strada un docente, quale che sia la sua preparazione, con l’illusione di colmare il buco anno per anno? Indurrà qualcuno dei cultori di Storia moderna, tratto magari dall’ultima fila, a inventarsi competenze da contemporaneista? Come altre volte ho avuto occasione di notare, il problema non si risolve con l’ennesima iniezione di docenti di altra disciplina e di differente qualificazione: il fatto che io per primo, e unico, abbia introdotto nei corsi argomenti cruciali per la contemporaneità come la guerra del Vietnam, la shoah, i conflitti del Medio oriente e la storia dell’Italia repubblicana è significativo del fatto, peraltro ovvio, che per affrontare certi temi ci vuole una specifica formazione disciplinare. Ma vedo che l’interesse tuo e di altri per questi aspetti è scarso. Nulla di nuovo, d’altronde.

Io mi sono laureato or sono molti anni in questa Facoltà con Gastone Manacorda, ho vissuto la triste vicenda dello smantellamento di un gruppo di giovani contemporaneisti che a suo tempo poteva essere considerato uno dei migliori d’Italia, e devo dire che questa è solo l’ultima manifestazione di un antico disinteresse (per usare un eufemismo) per le sorti della Storia contemporanea, ineluttabilmente destinato sui tempi medi a provocare effetti molto negativi non solo sull’offerta formativa ma anche sul profilo culturale della Facoltà.

Un saluto

Salvatore Lupo

Catania, 11 ottobre 2004


Chi è Salvatore Lupo

Salvatore Lupo è tra i maggiori storici contemporanei. Innumerevoli le sue pubblicazioni, tutte altamente innovative e frutto di intelligenza e di attenzioni "politiche" per la più recente storia italiana. Ha pubblicato numerosi studi sulla storia della società meridionale tra Otto e Novecento, tra i quali si segnala Il giardino degli aranci. "Il mondo degli agrumi nella storia del Mezzogiorno", Venezia, Marsilio, 1990. E’ autore di una "Storia della mafia. Dalle origini ai giorni nostri", Roma, Donzelli, 1993 e di "Andreotti, la mafia, la storia d’Italia", Roma, Donzelli, 1995. E’ vicedirettore di "Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali", ed è membro della redazione della rivista "Storica".


Sergej

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