Siracusa: patrimonio dell’Umanità?

martedì 14 settembre 2004, di Piero Buscemi

Quella che segue è la lettera che Corrado V. Giuliano, responsabile del COMITATO PER I PARCHI E PER LA VALORIZZAZIONE ED IL RECUPERO URBANISTICO DEL PATRIMONIO AMBIENTALE ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO DELLA CITTA’ DI SIRACUSA, ha inviato all’Unesco...

SIRACUSA PATRIMONIO DEL MONDO : ALLA SODDISFAZIONE SI UNISCANO GLI STRUMENTI DI TUTELA.

Subito l’accoglimento delle osservazioni al nuovo PRG per quelle scelte che sopprimono caratteri paesaggisti e monumentali, che interessano le coste, i Pantanelli e che escludono la edificazione selvaggia all’Epipoli

L’inserimento della città di Siracusa nella Lista Mondiale dell’Unesco dei Siti Patrimonio del Mondo non può che destare soddisfazione ed insieme riconoscimento per quanti, Soprintendenza, Ministero , Assessorato ai BB AA e CC siciliano stanno facendo per consentire l’ambito riconoscimento.

E’ un segnale che va sicuramente in controtendenza rispetto alle preoccupanti minacce di sanatoria, di opere pubbliche invasive ed inutili, di assenza di governo del territorio, di pianificazioni totali delle aree rimaste miracolosamente intatte, che purtroppo nell’area "forte" di governo regionale e nazionale si addensano.

Riteniamo quindi che il riconoscimento Unesco debba essere l’avvio di una diversa gestione del territorio del Comune di Siracusa, che rischia la ultima devastazione con le previsioni del PRG appena adottato.

E’ da questo tentativo di riconoscimento che, oltre agli altri strumenti antichi di tutela, le istituzioni impegnate devono partire per conservare la qualità ambientale che l’organizzazione internazionale ha in corso di riconoscimento.

Va chiarito però, che tale riconoscimento non è tutto e può significare nulla, se ad esso non si accompagna una pianificazione coerente, un piano regolatore rispettoso, interventi costieri di assoluta tutela, previsioni di iniziative economiche compatibili.

L’Amministrazione Comunale, il Ministero, La Soprintendenza hanno l’obbligo di rendere edotto il Commissario LILIUS sia di quanto è stato dichiarato dallo stesso consulente del PRG Prof. Gabrielli in ordine a scelte sciagurate del Consiglio Comunale in sede di adozione del PRG, sia delle scelte costiere in atto, per le quali sino ad oggi ha spiccato la latitanza della Soprintendenza, da una parte, e la convinta adesione dell’Amministrazione Comunale.

Non è consentito fare demagogia e retorica protezionistica con il Commissario UNESCO e razzolare con scelte concrete in contasto sul territorio.

L’esempio dell’arcipelago eoliano è davanti agli occhi di tutti: dopo il riconoscimento Unesco, dopo l’approvazione del Piano Paesistico, frutto del lavoro decennale dei più grandi archeologi ed urbanisti di cui disponeva il nostro Paese (dall’archeologo Luigi Bernabò Brea all’urbanista Cabianca), si sono sollevate le opposizioni della speculazione edilizia.

Quel Piano Paesistico che aveva valso il riconoscimento UNESCO è stato ritenuto troppo restrittivo, i 4000 posti letto dell’arcipelago dovevano moltiplicarsi, i cavatori di pomice continuare a cavare, i costruttori continuare ad edificare.

Mi pare che l’esempio delle Eolie, che rischiano la cancellazione dalla lista Heritage, dovrebbe fare riflettere quanti, Consiglio Comunale e Giunta in testa, ritengono di fregiarsi del fiore all’occhiello della dichiarazione UNESCO e poi operare in varianti cementificatorie, opere pubbliche distruttive, restauri architettonici privi di qualità per incarichi cucinati nello stretto ambito delle clientele di palazzo.

Il riconoscimento UNESCO non può significare la solita scia di mondanità sconclusionata di regime e poi giustificare la latitanza della Soprintendenza (degli stessi beni si occupano) , che non ha ritenuto neppure di dare il proprio parere per le varianti costiere al PRG né di spendere una sola parola per il PRG appena adottato, ma deve significare un concreto ripensamento di scelte strategiche per il territorio, con sottrazioni ove occorra e modifiche radicali di pianificazioni.

Il rapporto tra Pianificazione Territoriale ed il riconoscimento W.H.L. UNESCO non può prescindere da precise garanzie di governo del territorio pena il decadimento dalla Lista Mondiale., come ebbe a dire il più illustre degli estensori del Piano Paesistico eoliano, il Prof. Cabianca.

Va allora ricordato che l’UNESCO nelle "Indicazioni agli Stati Membri concernenti le proposte d’iscrizione alla lista" al punto 22 b ii ) dispone che ogni bene iscritto " dovrà beneficiare di una adeguata protezione giuridica e di un sistema di gestione al fine di assicurarne la conservazione. L’esistenza di una legislazione conservativa a livello nazionale , provinciale municipale è essenziale . sono egualmente richieste assicurazioni circa l’applicazione efficace di queste leggi".

L’invito, allora, è che alla giusta soddisfazione, al riconoscimento per il lavoro fatto e per i "protagonisti, attori, ballerine e coro" dell’inserimento dei Beni Patrimonio Mondiale, seguano fatti concreti e coerenti, segua l’adozione di un nuovo PRG della città coerente con la dichiarazione e la cancellazione di tutte le previsioni di sfascio che questa Giunta e questo Consiglio vogliono dare alla città.

Si invita il Commissario Henrok Lilius a porre attenzione particolare nella Sua relazione sulle scelte di pianificazione in corso e sulla posizione critica che le associazioni della tutela a Siracusa hanno manifestato nel corso di questi anni, a non lasciarsi influenzare dalla retorica protezionistica delle istituzioni, Comune Soprintendenza Assessorato Ministero (che oggi a Siracusa, per una strana coincidenza di dinamiche istituzionali, non garantiscono né tutela né conservazione né gestione), ed a guardare invece con attenzione quali atti concreti in questi anni sono stati consumati ai danni della città : le varianti costiere, le opere pubbliche distruttive, il terzo ponte di accesso al centro storico, l’invasione costiera dei villaggi turistici, la rivoluzione di destinazione d’uso (da residenziale a villettara) che sta subendo il centro storico di Ortigia, lasciato senza regole ed anzi proiettato nei programmi a divenire un unico grande villaggio turistico, la gestione dei grandi siti archeologici, l’assenza di manutenzione urbana.

COMITATO PARCHI

Avv. Corrado V. Giuliano


La lettera è stata inviata all’Unesco, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro per Beni ed Attività Culturali, all’Assessore ai BB AA CC Regione Sicilia, al Al Presidente Provincia di Siracusa e al Sindaco del Comune di Siracusa, dopo la proposta di inserire la città di Siracusa nel Patrimonio dell’Umanità.


Piero Buscemi

:.: Città invisibili

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