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Di Concetta e le sue donne / Maria Attanasio. - Palermo, Sellerio 1999


E' un libro piccolo, come altri che Maria Attanasio ha scritto - sempre per Sellerio ha pubblicato nel 1994 Correva l'anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile e nel 1997 Piccole cronache di un secolo, scritto insieme a Domenico Amoroso. Sono in tutto 105 pagine. Ma con semplicità e immediatezza, unendo felicità del raccontare e verità della biografia e dell'autobiografia, l'autrice realizza quello che solo i grandi libri fanno: trasmettere il senso di una vita e di una storia. Siamo a Caltagirone, in provincia di Catania, il racconto prende le mosse dall'incontro tra Maria, l'autrice, e Concetta, figura a metà tra il capopopolo - nel PCI del dopoguerra - e la protofemminista. E dal loro desiderio di storia. Hanno condiviso l'impegno politico nel Pci, che per Concetta era iniziato nel dopoguerra, per Maria alla fine degli anni sessanta, e per entrambe è finito alla fine degli anni settanta. "Maria, la scrivente, e Cettina, la protagonista" hanno avuto in passato probabilmente un rapporto difficile, scelte che le hanno separate, mondi diversi. L'una raccontando e l'altra scrivendo ritrovano ciò che le aveva unite: nel deserto dell'oggi le figure e i valori di una stagione segnata dall'azione e dalla passione collettiva. Tutta una stagione dell'impegno politico delle donne, tutta una stagione della storia del partito comunista in Sicilia è nella storia di Concetta, nel modo che ha Maria di raccontarla attraverso le sue stesse parole, entrando nella sua visione delle cose, della vita, della politica e del partito. Nel racconto però c'è anche altro, c'è il costume, la mentalità, la storia di quegli anni: il dopoguerra, gli anni cinquanta delle lotte per l'acqua, gli anni sessanta del movimento studentesco e del nuovo entusiasmo che suscitò, gli anni settanta della guerra nel partito tra sezione femminile e sezione maschile, gli anni ottanta del silenzio, della solitudine e del disincanto e gli anni novanta della solitudine, della nostalgia e della necessità di riprendere il filo della lotta. E' la vita e la storia di Concetta, come solo Maria poteva raccontarla.

"Un uomo, che viveva presso uno stagno, una notte fu svegliato da un gran rumore. Uscì allora nel buio e si diresse verso lo stagno ma, nell'oscurità, correndo in su e in giù, a destra e a manca, guidato solo dal rumore, cadde e inciampò più volte. Finché trovò una falla sull'argine da cui uscivano acqua e pesci: si mise subito al lavoro per tapparla e, solo quando ebbe finito, se ne tornò a letto. La mattina dopo, affacciandosi alla finestra, vide con sorpresa che le orme dei suoi passi avevano disegnato sul terreno la figura di una cicogna. 'Quando il disegno della mia vita sarà completo, vedrò, o altri vedranno una cicogna?' si chiede a questo punto Karen Blixen" , l'autrice del racconto." (cit. da Adriana Cavarero, Filosofia della narrazione, Feltrinelli, 1997)
 

 

Nel dicembre 1999 il libro di Maria Attanasio, "Di Concetta e le sue donne" è stato presentato alla libreria Tertulia di Catania, a cura di Rosario Mangiameli e Pina La Villa, con la collaborazione di Girodivite/Sherazade. Per ulteriori informazioni (con il testo della relazione di Pina La Villa) si legga il n° 59 di Girodivite.

 
     


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Sherazade: e-mail: sherazade@girodivite.it
Autore
Pina La Villa
Titolo
Di Concetta e le sue donne, di Maria Attanasio
Data stesura
settembre 1999
Data aggiornamento
febbraio 2000