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E' morto Nino Recupero
Domenica
2 novembre 2003, di notte, se ne è andato Nino Recupero.
E' morto a Milano, dove insegnava storia moderna alla facoltà
di Scienze Politiche.
Catanese, nell'università (e non solo) di questa
città ha formato più generazioni di studenti,
di intellettuali, di persone. Quando molti Maestri non meritavano
- e non meritano - questo nome, e in anni in cui l'antiautoritarismo
faceva a pezzi tante autorità anche autorevoli, in
molti abbiamo amato chiamarlo "Maestro", con ironia
affettuosa intesa a redimere una parola ambigua, amando
e ammirando di lui la grande intelligenza,
il suo sapere vasto e saggio, la sua vigile disponibilità.
Maestro eppure, ancora prima, amico: l'autentica capacità
di ascoltare, di condividere e quindi di guidare.
Per
chi, come me, ha avuto la fortuna di condividere con lui
(e con Anna Vio, la moglie, e Luigi e Luca, i figli) anche
la vita quotidiana (quel personale che era ed é politico)
sarà facile riempire di contenuti specifici e concreti
l'elenco dei suoi talenti - perché Nino era concreto,
attivo,
capace di dare vita a tutto ciò che prendeva in mano.
Concreta
e viva è stata, nelle sue mani, la Storia, la sua
disciplina. In essa Nino è riuscito a intrecciare
la non comune, rigorosissima formazione accademica e scientifica
e la raffinata formazione culturale con la passione politica
e civile, con gli interessi e le suggestioni provenienti
da campi svariati. Sempre vigile, sempre resistente alle
mode, ma sempre generoso e disposto a correre il rischio,
la sua "produzione" non si misura solo in saggi
di "storia" (molti, e di diversi campi: dalla
mafia siciliana al seicento inglese…), ma in progettualità,
creatività, animazione - di
idee, di gruppi di persone, di riviste, di diari...infine,
di storie in movimento - un progetto che Nino seguiva con
interesse.
Accomiatarsi
da Nino, maestro e amico, è difficile - si vorrebbe
che ci fosse lui ad aiutarci, saggiamente.
Rosalba
Piazza
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