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riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
tanto per abbaiare
17 marzo 2003 n.170
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ATTENZIONE. Il 13 marzo qualcuno mi ha clonato la
password e ha
fatto
un sacco di danni. Fra l'altro, ha spedito a una trentina
di amici e
collaboratori (rubati dalla mia casella) messaggi
ingiuriosi a firma
mia o con firme fasulle. Infine ha cambiato la password
della mia mail
e me l'ha bloccata. Percio':
-- il mio indirizzo NON e' piu' ricc@libero.it
-- il mio NUOVO indirizzo e': riccardoorioles@libero.it
Non usate piu' il vecchio indirizzo, e' clonato. Rimandatemi
al nuovo
indirizzo tutto cio' che mi avete scritto dal 10 marzo
in poi.
Segnalatemi eventuali mail provenienti da "ricc@libero.it"
(clonato)
a partire dal 13 marzo 2002 ore 18:00 in poi. (r.o.)
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E' gia' cominciata la guerra? Voi lo sapete, io -
al momento che
scrivo - ancora no. Percio' ci stiamo scrivendo da
due pianeti diversi.
Qui siamo ancora terrestri, da voi forse ormai comandano
i visitors
marziani. Non so bene che cosa potrei scrivere ai
marziani. Percio' per
il momento - sulla guerra - limitiamoci a questo.
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A ogni fermata del tram ne sale uno: di solito con
fisarmonica, piu'
raramente col violino. Hanno sui dieci-dodici anni,
e suonano molto
bene. Raccolgono le offerte in un bicchiere McDonald's
e scendono,
con
mille ringraziamenti, dopo un paio di fermate. Quello
di stamattina
suonava "Tea for two": la gente metteva
mano ai centesimi,
sorridendo.
Piu' o meno come faceva - nei romanzi strappalacrime
dell'Ottocento -
coi "petit italians" con l'organetto.
Due settimane fa, alla fermata della Magliana, il
treno ne ha travolto
uno; la fisarmonica, stranamente, non s'e' fatta niente
e un lenzuolo
ha coperto - in attesa degli inquirenti - il corpicino.
* * *
Aumentano, fra gli zingarelli romani, i "drogati".
Sniffano della
colla, come a Bucarest o a Rio. Pero' non sono brasiliani
ne' rumeni,
nessuno ha insegnato loro quest'usanza. Semplicemente
- come i
bambini
poveri scoprono fin troppo presto - la colla costa
meno dell'eroina, ed
e' quasi altrettanto buona a farti dimenticare per
un poco come vivi.
Il mondo e' arrivato a Roma, cosi', attraverso questa
scoperta
infantile.
* * *
In Inghilterra, il governo ha trovato il tempo, fra
una grande politica
e l'altra, di dichiarare reato l'elemosina: chi vuole
puo' trovar
lavoro, non c'e' dunque bisogno d'infastidire la gente.
Non so quali
pene prevedano. Un tempo era la deportazione in Australia,
a fondare
colonie, o in altri posti lontani; prima ancora, dal
medioevo al
Settecento, la fustigazione o la forca. Nell'Utopia
di Thomas More
l'utopia non consiste, come pensano i critici, in
qualche filosofia
meravigliosa. Consiste banalmente nell'immaginare
un'isola, all'altro
capo del mondo, in cui semplicemente i poveri non
vengano
perseguitati.
Tutto il primo capitolo e' una polemica contro la
legge inglese - di
allora - che prevedeva pene durissime contro i "beggars",
i vagabondi
e
gli "oziosi": la giustizia del re, si chiamava,
e i governanti ne
andavano particolarmente orgogliosi.
In Italia, fra le altre riforme della giustizia, s'e'
deciso di abolire
completamente i tribunali minorili. I minorenni, col
nuovo regime,
verranno giudicati direttamente da sezioni specializzate
dei tribunali
ordinari. E gia' l'anno scorso il ministro aveva proposto
di abbassare
l'eta' imputabile, di estendere ai ragazzini sopra
una certa eta' il
peso della giustizia "normale". Non lo dico
in polemica col governo: in
tutti i paesi d'Europa, dai piu' reazionari ai piu'
civili, l'eta'
della galera si va abbassando. L'infanzia fa paura,
miei signori. (E
non parliamo dell'America, dove gli adolescenti vengono
gia' uccisi
come
gli adulti, legalmente).
* * *
I bambini monelli, nei paesi piu' progrediti, adesso
sono chiamati con
un altro nome. Non mi ricordo il termine, ma e' una
sigla che piu' o
meno significa "Bambini Potenzialmente Asociali":
una malattia
mentale,
e anche un promemoria per la pubblica sicurezza. Si
curano col
Roipnol,
col Ritalin, col Prozac (il sei per cento dei bambini
in America, fra
il '90 e il '96), e anche in Italia si comincia a
legalizzargli le
anfetamine antidepressive. I bambini perbene non debbbono
dar
fastidio,
infatti: davanti alla tv o al videogame, zitti e buoni,
a ingrassare.
Sempre meglio che essere stuprati in Thailandia, o
venduti a una
fabbrica di superscarpe in Pakistan, o messi a sniffare
colla a
Bucarest o a Roma.
* * *
Una congiura a favore dei bambini, ci vorrebbe. O
almeno che se ne
occupi il Wwf. Il vecchio tabu' verso i cuccioli sta
cadendo. I
piccoli sono nemici, almeno potenziali, nella tribu'
dei maschi
adulti. E dunque, controllare e recidere. Prima di
mettere ordine nei
paesi dei poveri, infatti, dobbiamo provvedere a imporlo
ai nostri
figli.
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Sempre su Marte. La disponibilita' d'acqua per abitante
(secondo uno
studio delle Nazioni Unite) va calando dal '70: ne
e' gia' escluso un
quinto degli abitanti del pianeta. Fra quarant'anni
i marziani
senz'acqua saranno da 2 a sette miliardi di persone.
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Informazione 1. Con Sacca' e con D'Alema, e senza
fra le palle (tutti
i megamanager sono sempre maschi) un Santoro, non
c'e' dubbio che
per
l'Annunziata si prospetti un radioso avvenire; fra
l'altro lo
stipendio di SuperMegaRai non e' male, e dovrebbe
risolvere ogni suo
eventuale problema economico. Cio' mi fa ardito a
chiederle se fra
l'altro, fra una cosa e l'altra, se volesse prima
poi avere la
cortesia di darmi quei quattro soldini che mi deve;
nei giornali che
dirigeva, infatti, i collaboratori non sempre venivano
pagati.
("Oh com'e' buono Lei, dottore Annunziata!"
disse quello che la doveva
"vigilare", il Petruccioli).
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Informazione 2. "Spazzatura ("trash")
e' la valutazione che i
principali istituti di rating (Fitch, Standard and
Poor's, ecc.)
hanno dato dei titoli azionari Fiat. Una brutta notizia
per chi ci
aveva investito i risparmi. Una notizia invece assolutamente
ininfluente - sul piano personale - per i giornalisti
che fino
all'ultimissimo momento si sono categoricamente rifiutati
di avvertire
la gente che forse qualcosa in Fiat non andava. Cioe'
la quasi
totalita' della categoria.
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Informazione 3. Un qualunque documentario Rai (terza
rete)
sull'erosione, i deserti, le curiosita' del pianeta.
A un certo punto
di parla di Las Vegas, la citta'-bisca costruita,
nel bel mezzo del
deserto del nevada, dalle Famiglie di Cosa Nostra
italo-americana. Il
commentatore traduce cosi': "Una casta di imprenditori
creativi e
spregiudicati." eccetera. Non sapevo che Dell'Utri
controllasse anche
i documentari sui deserti.
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Stavolta. Dopo piu' di cent'anni, Savoia torna a Napoli.
Stavolta,
senza fucilare nessuno.
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Disabili. In Italia sono seicentomila quelli privi
di assistenza o
sostegno di ogni genere. Per quasi meta' di loro,
in assenza d'ogni
contatto umano, l'unico rapporto con l'esterno e'
dato dalla
televisione.
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Scafisti. Lo stato italiano ha guadagnato quasi due
miliardi di euri
coi soldi versati dagli emigranti per le regolarizzazioni.
Ogni anno
ricava circa un miliardo e un quarto dai contribti
degli emigranti
gia' regolarizzati.
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Cronaca. Due colpi di arma da fuoco contro una sede
di Forza Italia a
Milano. Chi e' il criminale che vuole costringerci
a dover esprimere
solidarieta' a Berlusconi?
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Viviana <viviana_v@libero.itwrote:
< Perche' la bandiera della pace e' bella? Perche'
e' semplice e chiara
e va diretta al cuore. Chiunque capisce il suo messaggio
anche senza
parole. E' un messaggio di gioia, contro tutti i neri
simboli di
guerra. L'arcobaleno e' un grande simbolo universale
di unione. In
tutte le religioni indica un legame tra Dio e gli
uomini. "Questo e'
il segno del patto che io pongo tra me e voi e tra
ogni essere
vivente che e' con voi per le generazioni per sempre".
In sociologia
si dice che in un gruppo o una specie un comportamento
nuovo puo'
superare una soglia critica, dopodiche' esso si estende
di colpo
all'intero insieme e diventa suo patrimonio fondamentale.
Che il
desiderio di pace superi questa soglia critica! Che
la pace si
inscriva nuovamente nel dna dell'uomo! >
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Paola Lucchesi wrote:
< Ti smentisco la tua frase "Tutti sono contro
la guerra, tranne i piu'
giovani". La mia bandiera arcobaleno e' ancora
qui sul computer
perche'
mio figlio Max di nove anni mi ha proibito di metterla
su... vuole
farlo lui >
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"Napoleone Bonaparte"<klotzen@website.com>
wrote:
< La tua rubrica e' vergognosa!!!!!! Sei uno stalinista
e leccaculo di
Bin Laden travestito da pacifista! Non ci sara' mai
pace se quelli come
te vengono lasciati vivi! La guerra e' parte della
storia dell'uomo ma
tu sei ignorante, sei una delle vergogne del Mio Paese...
>
* * *
Ma lei si crede Napoleone o semplicemente Emilo Fede?
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Santo wrote:
< Sono in cerca di consigli, e mi hanno indirizzato
a lei. Spero di
non venire cestinato, anche se in effetti posso comprendere
i motivi
che spingono a cestinare i testi di uno sconosciuto,
ma in fondo e' un
gesto gratuito allegare 4 parole e sperare... in consigli.
Come una
passione diviene mestiere? >
* * *
Caro Santo, io pero' non sono uno scrittore ma solo
un giornalista.
Come giornalista non sono bravo a esprimere fantasie,
ma solo a
cercare di rappresentare le cose che succedono o sono
successe
(anche
magari solo dentro di noi). In altre parole, sono
un artigiano che
per fare le scarpe ha bisogno del cuoio. Tu invece,
mi sembra da cio'
che mi hai mandato, tendi piu' ad essere un artista,
che non ha
bisogno che della sua chitarra per suonare. Sono due
cose diverse, e
sarei molto presuntuoso se - io ciabattino e tu chitarrista
- mi
azzardassi a dare dei consigli.
Com'e' che una passione diviene un mestiere? Beh,
di solito non
diventa un mestiere, almeno non in Italia. Camilleri
ha cominciato a
fare il "mestiere" di scrittore a settant'anni.
Montale, di mestiere,
non faceva affatto il poeta. E Apollinaire, di mestiere,
era
sottufficiale di cavalleria. E allora? Se per mestiere
intendiamo
una cosa che ci da' da vivere allora devi cercarne
uno vicino (non
coincidente) alla tua passione - che so io: sceneggiatura,
lavoro
editoriale, ecc. - e cercare di diventare un professionista
in questo
mestiere: il che significa perdere tempo, impadronirsi
delle
tecniche, faticare moltissimo, farsi un none nel giro.
Se invece il
nome di mestiere vogliamo darlo direttamente alla
nostra passione,
allora... beh, allora e' un nome nobilissimo, perche'
porta con se'
una concezione concreta e utile della scrittura. Pero'
anche in questo
caso non ha molto a che fare col guadagnare: e' un
mestiere gratuito,
come se un ciabattino (per altro orgogliosissimo di
essere un
ciabattino e non un "artista") volesse dedicare
la propria vita a
fare il piu' bel paio di scarpe mai visto, sapendo
che non lo vendera'
mai ma che passera' alla storia della ciabattineria.
Ecco, lavorare da ciabattini comunque puo' essere
una cosa buona. I
due pezzi che mi hai mandato non sono brutti ma: li
hai riscritti
almeno 5-6 volte? Allora puoi sperare di diventare
un ciabattino. Li
hai scritti di getto, sull'impulso della passione?
Allora, al
massimo, puoi sperare di diventare un D'Annunzio o
una Fallaci e di
farti i miliardi vendendo il tuo dannunzianesimo,
prima o poi >
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Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e
anche neri,
marocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti
gli altri Paesi).
C'erano due amici di Palermo che si chiamavano uno
Giovanni e l'altro
Paolo. Essi decisero di combattere contro quelli che
rubavano l'acqua
alla Sicilia e facevano stare male i siciliani. Cosi'
diventarono
giudici e fecero grandi cose. Alla fine pero' li ammazzarono.
Alla
fine pero' la gente fece un albero per ricordarsi
di loro e forse
prima o poi farli tornare.
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Teniamoci stretti, e buona primavera.
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demotikos@eleutheros.el wrote:
Canto dei bambini di Rodi
< Siamo la rondine, la rondinella
che riporta con se' la primavera:
eccola, bianca nera e bella
che riporta la luce e i bei pensieri.
Dai, tira fuori noci e frutta secca
e formaggio e focacce e un po' di vino:
la rondinella viene e se li becca...
Aspettiamo, o andiamo dal vicino?
Se ci darai qualcosa ringraziamo,
se no, non ti lasciamo in santa pace:
la porta o la finestra ti rubiamo,
ti rubiamo la donna che ti piace.
E' cosi piccola e leggera, quella!
Dai, lasciaci un bel dono sui gradini,
apri la porta, c'e' la rondinella!
Non siamo mica i vecchi ma i bambini >
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla
o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a riccardoorioles@libero.it
-- Fa'
girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio
di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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