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riccardo orioles <ricc@libero.it>
tanto per abbaiare
10 marzo 2003 n.169
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Sette giorni all'alba. Mettere le strisce di carta sui
vetri (i
frammenti sono molto pericolosi), trovare i soldi per
mandare fuori
citta' i bambini, comprare (ma con che soldi?) ancora
un po' di
scatolette, riempire i secchi di sabbia per gli spezzoni
(la radio non
raccomanda altro), non fare la faccia spaventata davanti
ai bambini,
chiedere al capofabbricato se la cantina e' sicura.
Puoi essere il
signor Smith di Londra, ai tempi della Luftwaffe. O
il signor Abdul a
Bagdad. Oppure mia nonna a Palermo, nel quarantatre'.
Per quelli che comandano, fa lo stesso.
* * *
Noi, qui, siamo lontani. Possiamo concederci il lusso
di ragionare.
Possiamo - e dobbiamo - ricordare, in questo feroce
momento, che non
sono gli americani a bombardare, ma i loro capi, non
trasparentemente
eletti e votati comunque da non piu' d'un quarto della
popolazione.
Pensiamo a Humphrey, a Marilyn, a Mohammed Ali'. A tutti
gli
americani
che rifiutarono - unico esempio storico, da ricordare
con umilta' e con
affetto - di vincere una guerra coloniale. Ai parenti
d'America, al
rock, ai G.I. Joe che sorridevano, il giorno che i tedeschi
scapparono,
per le vie di Roma. Dobbiamo pensare anche a loro *ora*,
perche' il
momento e' terribile e dobbiamo essere moralmente all'altezza.
Ma
solo
noi, qui, possiamo farlo. A Bagdad, a Londra, a Palermo,
possono solo
chiedersi se sara' il loro figlio quello che fra sette
giorni sara'
colpito dalla scheggia. Quello che adesso li guarda
con grandi occhi
interrogativi e non sa che gli scienziati del mondo,
nelle loro stanze
lontanissime e strane, con tutta la loro scienza si
stanno occupando
proprio di lui.
Che ci si dia la forza di essere giusti e di non odiare,
perche' odiare
e' peccato e la giustizia deve muovere il mondo. Ma
chiedetelo a noi,
questo non-odio. Non chiedetelo a quelli di cui state
per fare
olocausto, di cui state per massacrare i bambini.
* * *
Noi abbiamo fatto il possibile - quello che a noi sembrava
il possibile
- perche' questo orrore non ci fosse. Scusateci se abbiamo
gridato
troppo forte, se abbiamo dato fastidio alla regolarita'
dei trasporti,
alla vita normale. Noi, non siamo diversi: privilegiati
come voi,
domani mangeremo ancora e ancora saremo vivi. Ma, a
differenza di
voi,
ce ne vergognamo. Non sappiamo perche': e mascheriamo
questo
non-sapere
con delle parole "politiche", che a voi giustamente
danno fastidio. Ma
in realta' e' molto semplice: "Non ammazzare".
* * *
Dolorosamente e solennemente, in queste settimane, il
popolo italiano
e' cresciuto. Tutti sono contro la guerra, tranne i
piu' giovani. A
questi, gli obersturmbannfuhrer della propaganda sono
riusciti a
instillare il senso della razza eletta, per cui tutto
il resto del
mondo e' un videogame. Ma con gli anziani e con gli
uomini, con le
donne, coi ragazzi piu' pensosi o piu' maturi - con
chi ha una vita
insomma - tutta la loro propaganda non e' servita a
niente. Ammazzare
degli uomini fa paura. Il popolo italiano, popolo "qualunquista",
popolo senza legge, popolo di famiglie e non di stato,
che ride degli
ideali e sghignazza alle grandi parole, e' tuttavia
sempre quello che
era prima. Acclama Mussolini ma fa scappare gli ebrei,
mugugna un
signorsi' e ubbidisce ai signori; ma dalla Russia, alla
fine, torna da
partigiano. In questo popolo antico, cosi' facile da
ingannare ma cosi'
difficile da fare atroce, la sinistra deve contare -
ma la parola
"sinistra", oggi, e' inadeguata - per resistere
senza timidezze alla
politica dell'orrore: pronta a mobilitare le piazze
ma anche, se sara'
necessario, a andare oltre.
* * *
Si e' ormai definitivamente saldata - il principale
fatto politico di
questi mesi - la fusione fra la sinistra e i cattolici
di questo Paese.
Il sogno che fu di Togliatti e dei "comunisti cattolici"
degli anni
Quaranta (che furono i maestri di Berlinguer) e' oggi
una realta'.
Falli', allora, perche' coloro che lo promuovevano erano
uomini di
potere, cardinali rossi o neri. Falli' a loro, ma riesce
adesso alle
persone comuni: umili preti e onesti militanti di base,
uniti dagli
ideali umanistici e non divisi dall'inseguimento del
potere. Il partito
dei "comunisti"-cattolici, in questo preciso
momento, e' il cuore e il
nucleo forte della sinistra; non e' macchiato di stalinismo,
ne'
d'integralismo vaticano; attorno vi si puo' rapidamente
rapprendere, ed
e' gia' probabile che cosi' avvenga, tutto il resto.
Quali lezioni, a chi ha il cuore d'intenderle, da' la
storia.
* * *
Moltissimi lettori hanno scritto (e circa un terzo di
essi erano "di
destra") per intervenire - quasi tutti a favore
- sulla questione della
ristrutturazione in chiave europea delle attuali basi
americane in
Europa. Sappiamo benissimo che non e' un obiettivo facile
ne'
indolore.
Ma mi ha colpito il fatto che, nel nostro piccolo mondo
(che pero' e'
abbastanza rappresentativo, coi suoi sette-ottomila
lettori,
dell'opinione di sinistra e della parte migliore di
quella di destra)
una proposta del genere sia stata vista come naturale,
non traumatica
e
in un certo senso abbastanza scontata. Secondo me, i
dirigenti
dell'Ulivo farebbero bene a riflettere un attimo su
un sintomo come
questo. La sinistra ha bisogno, prima o poi, di avere
una sua politica
estera. Che oggi come oggi, fra nostalgie e rassegnazione,
non ha.
* * *
Quasi tutte le grandi citta' europee - con l'eccezione
di Milano e
Mosca - sono governate oggi dalla sinistra. Una sinistra
"strana", di
luogo in luogo: il sindaco di Parigi e' un attivista
gay, quello di
Londra un laburista dissidente, quello di Roma un ex-comunista
con
simpatie terzomondiste, quello di Barcelona e' piu'
europeo che
spagnuolo. Nessuno di essi e' un estremista, nessuno
un isolato:
gareggiano in popolarita' e buonsenso, diversi in tutto
tranne che in
"morbidezza". In tutte le grandi metropoli
europee e' cresciuta -
verrebbe da dire - una nuova classe. Edonista ma non
cinica, giovane
ma
matura; immersa nel mercato ma non nella giungla americana.
Una
bourjeoisie, insomma; la seconda. Carinzia e Nordest
s'imbarbariscono,
ma Berlino e Parigi seguono i lumi. E' questa "borghesia",
per la pace,
che e' scesa in piazza. E' impossibile che prima o poi
non si unisca, e
non faccia l'Europa.
* * *
L'Europa serve subito, in emergenza, per fermare la
deriva dell'impero.
Nessun impero, non bilanciato, l'ha mai evitata. Gli
imperi, un tempo,
venivano corretti (i romani, gl'inglesi) dal fatto che
il resto del
mondo, non fosse che perche' sconosciuto, restava fuori
da loro; ma
ogni impero in se', di propria dinamica interna, e'
sempre morto di
patologia. Adesso che per la prima volta il pianeta
e' uno, l'impero
coinciderebbe col tutto; le patologie - e i collassi
di civilta' - che
un tempo colpivano una macro-regione, adesso colpirebbero
il pianeta.
Per questo bisogna stringere i tempi, guardare la realta',
bilanciare.
E gia' da solo cio' chiederebbe una crescita prepotente
e cosciente
dell'Europa.
C'e' poi un che di piu' profondo, quasi un'utopia. Noi
Europa abbiamo
un debito grandissimo col resto del mondo; grandi crediti
anche, ma un
debito sanguinoso. Noi abbiamo dato i filosofi, ma anche
le legioni
organizzate; abbiamo civilizzato con i ginnasi, ma anche
con le distese
sterminate delle croci. Mozart e Hitler, Auschwitz e
le Sinfonie, la
parola "polis" e la parola "ghetto":
tutto e' uscito dall'Europa, nel
bene e nell'inenarrabile male.
Ed ora e' arrivato il momento in cui una nuova classe
cittadinesca
spunta in Europa, disincantata e umana; in cui le tecnologie
(di cui il
modello e' l'internet) permettono un potere umano illimitato.
E' l'ora
in cui una generazione cosciente e forte - quella che
sara' al potere
in Europa fra vent'anni - potrebbe veramente cambiare
il mondo.
Un'uscita dal Neolitico, una ripulsa definitiva del
cannibalismo, un
piano Marshall mondiale che elimini veramente e per
sempre - ora che
si
puo' - la fame, la sperequazione e la miseria.
* * *
Se una generazione si rendera' conto, in una zona ristretta
e dunque
possibile del pianeta, di una simile prospettiva; se
elaborera' culture
e tecniche in tal senso, se fara' - ma su scala piu'
gigantesca, lei
che puo' - come Lula ("basta comprare aerei: sosteniamo
la
produzione"), chi potra' mai fermarla, alla fine?
Quanto potranno
durare ancora i fanatismi disperati e le velleita' d'impero?
Gli Dei sono di moda, in questi anni disperati e feroci.
Esigono
sacrifici di sangue, come nel mondo primordiale appena
uscito dalla
clava. Crociati e saraceni, ebrei e filistei, mogul
e indu' continuano
all'infinito - in nome degli dei ancestrali - la loro
nera partita.
Dovunque i bambini si rannicchiano, timorosi del cielo.
Ma noi
possiamo
farci dio di noi stessi, salvare il mondo.
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Impresari di tutto il mondo. Aperta da poche settimane
una sezione dei
Ds in Russia. Hotel Lux, Comintern, Ercoli, foschi anni
Trenta? Niente
affatto. Bisogna invece rappresentare - secondo il Responsabile
Esteri,
Pittella - "la comunita' d'affari italiana a Mosca".
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Paese. L'anno scorso a Milano (secondo l'anagrafe) ogni
cinque
matrimoni uno e' stato fra persone di etnie diverse.
Il razzismo e' dei
politici, non della gente comune.
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L'ora d'irreligione. Ma davvero l'uomo discende dalla
scimmia? Beh,
qualcuno magari deve ancora discendere (vedi Speroni),
ma in
generale
l'intenzione sarebbe questa. Comunque tre anni fa in
Kansas c'e' stato
un referendum che ha stabilito - con una risicata maggioranza
- che a
scuola si puo' insegnare persino la scienza e che forse
la Bibbia non
e' un trattato di paleontologia. Siccome le leggi degli
Stati Uniti
(sentenza della Corte Suprema del 1999) in circostanze
particolari
hanno valenza in tutto il mondo, l'istanza degli amici
di An ("abbasso
quel communista di Darwin, W Geova che ha creato Adamo
ed Eva) e'
respinta per violazione di sentenza americana.
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Pianeta. Haifa. Un autobus di linea, il 37, e' stato
fatto saltare in
aria oggi da un kamikaze palestinese a Carmelya, un
sobborgo di
Haifa,
nel Nord del paese. Gaza. Una donna incinta di nove
mesi e' rimasta
uccisa oggi durante una demolizione di case "sospette"
operata come
di
routine dall'esercito israeliano. Secondo la polizia
sono rimaste
uccise almeno 15 persone. Noha Sabri Sweidan, 37 anni,
del
campo-profughi di Al Bureij, era a casa col marito e
i bambini quando
sono arrivati i soldati. Secondo una prima ricostruzione
l'attentatore
ha azionato il proprio corpetto esplosivo pochi minuti
dopo essere
salito sull'autobus. Quando i militari hanno demolito
la casa accanto,
le macerie hanno colpito la casa di Noma uccidendola.
La bomba e'
esplosa sulla parte posteriore dell'automezzo. I soldati
hanno poi
impedito a un'ambulanza di raggiungere la casa distrutta.
Il bus in
quel momento era molto affollato perche' molti studenti
stavano
tornando a casa dopo la fine delle lezioni. La donna
e' stata portata
all'ospedale dai vicini, ma era gia' troppo tardi.
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Luttwark (parlando dell'impegno americano contro i tiranni):
"Ci furono
anche i successi: il grande ammiratore di Fidel, Allende,
fu scrollato
e ucciso prima di organizzare la sua dittatura per il
Cile".
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Bush: "Quante divisioni ha il papa?".
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Yamamoto. Si comunica che fra gli obiettivi di Al Quaida
c'era un
attacco (fortunatamente sventato) contro Pearl Harbour.
Sono i
terroristi o i propagandisti a mancare di fantasia?
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Pakistan. "Si stringe il cerchio attorno a Bin
Laden". Piu'
probabilmente, il governo americano sta trattando con
gli ambienti
pakistani (e forse sauditi) che hanno a suo tempo allevato,
per conto
dei servizi americani, Bin Laden e che non hanno verosimilmente
mai
smesso di mantenere canali aperti con lui. A questo
punto, stretti fra
la guerra ormai proclamata all'Iraq "terrorista"
e la constatazione che
il suo costo politico e' molto piu' alto del previsto,
i responsabili
americani potrebbero essere in cerca di una clamorosa
vittoria
extra-irakena che gli consenta di riununciare alla guerra
senza perdere
la faccia. Una vittoria del genere potrebbe essere la
cattura di Bin
Laden: che quindi a questo punto (e solo a questo punto)
potrebbe
essere piu' utile da morto che non da vivo. Da superare
solo le
(comprensibili) perplessita' di Bin Laden, e le trattative
(presumibilmente esose) con i governi o para-governi
che sono in
grado
di consegnarlo.
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Australia. Cinquecento signore australiane si sono mobilitate
contro la
siccita' che ormai da mesi minaccia il paese, organizzando
una
regolamentare danza della pioggia - nude - in una regione
arida
dell'interno.
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Cuba. Rieletto all'unanimita' alla presidenza Fidel
Castro (che governa
dal '59); aboliti tutti i vicepresidenti tranne il fratello
del
presidente, Raul Castro. All'assemblea nazionale erano
presenti
milleseicento deputati, di cui duecento donne. Quasi
tutti hanno
probabilmente votato spontaneamente e convinti. Con
dignita', con
amore
per il loro Paese, ma senza ancora il coraggio di diventare
liberi e
andare avanti da adulti.
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India. Vivla e Gudan, diciott'anni a testa, stanno molto
attenti a non
farsi beccare insieme, primo perche' il villaggio e'
piccolo e ha la
lingua lunga, secondo perche' lei appartentuene alla
religione A e lui
alla religione B e questo, secondo i fanatici delle
due fedi, non gli
permetterebbe di stare insieme. E loro invece fanno
l'amore. Un
giorno,
un giorno come tutti gli altri ma piu' luminoso, e'
stato cosi' bello
che si sono dimenticati delle solite precauzioni. Cosi',
quando si sono
riscossi, hanno visto tre uomini attorno a se'. Erano
i tre fratelli
della ragazza, e ciascuno dei tre aveva una spranga
di ferro fra le
mani. Forse tutto e' stato veloce, e forse no. Alla
fine i tre uomini
pii, soddisfatti di se', sono tornati al villaggio con
le vesti sporche
di sangue. I corpi dei due ragazzi sono rimasti, ridotti
a carne, nella
radura.
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Cronaca. Roma. Docente universitario italiano violenta
e rapina donna
immigrata.
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Cronaca. Roma. Prosciolto il generale incriminato due
anni fa per
avere
causato in auto la morte di una donna e di due ragazzi,
scappando poi
a
tutta velocita' senza prestar soccorso. La sentenza
ha stabilito che
l'imputato non s'e' fermato "per ragioni di opportunita'",
nella
convinzione di essere estraneo all'incidente.
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Pubblicita'. L'abbonamento ad Antimafia Duemila costa
da trenta a
cinquecento euri (decidi tu quanto) e probabilmente
non saranno i soldi
peggio spesi della tua vita. In omaggio ti danno la
cassetta col
documentario "Il potere e la mafia, Giovanni Falcone
e Paolo
Borsellino
10 anni dopo". Il c/c postale e' il 33201716, intestato
all'
Associazione Culturale Falcone e Borsellino. Si accettano
contributi da
tutti, meno che dai partiti.
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linarena wrote:
< Egregio dr. O., lo ammetta con candore, l'antiamericanismo
e
l'antiliberaismo non sono forse anche gli obbiettivi
dei comunisti
italiani che rispettano la cara Desdemona? - E' pura
coincidenza il
fatto che i no global e questa genia di rivoluzionari
abbiano molti
punti in comune? Il tenore del suo messaggio credo attinga
molto alle
teorie dei rivoluzionari. Comunque l'ho gradito >
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paola wrote:
< Ciao Riccardo, rispondo a Diego. A Milano Est almeno
un oratorio
con
la bandiera della pace c'e': e' quello della chiesa
di Santa Maria in
Casoretto, che, se e' per questo, ha pure una "Casa
di tutti i colori".
Mi dicono (la fonte e' la mamma, la mia) che il parroco,
un Martiniano
di ferro, volesse pure metterla sul campanile >
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Rudy Colongo wrote:
< Sono nato in Africa, ero bambino, poi adolescente
ma ho respirato e
sentito il rumore di guerra. Lo conosco. L'ho sentito
mille volte e
mille volte ho visto i suoi effetti. I morti sotto il
sole e i villaggi
silenziosi che si sbriciolano nel vento. Quando la guerra
brucia, la
ragione e la coscienza bruciano con lei. La gloria riempie
le bocche e
i cadaveri riempiono le fosse. Afganistan, Irak, Palestina,
Somalia...
Io guarderei al dopo. Certo non ho un nome altisonante
e autorevole
come Mr Luttwark per fare previsioni ma so che la guerra
crea molti
eroi e gli eroi sono pericolosi in tempo di pace. Sono
esseri nati
dalla battaglia: che possono fare senza di esse? Alcuni
pensano di
aver
ricevuto meno onori di quanto meritavano... e forse
ambiscono ad un
trono, come in Afganistan dove tutti i capi tribu' ex
alleati contro
Bill Laden studiano come prendere il posto dell'attuale
re, o in
Somalia dove cacciato il dittatore Siad Barre e' avvenuta
una
frantumazione regionale (in gergo razzista i "progrediti"
dicono
"tribale"). Dove tutti vogliono diventare
presidente, senza rendersi
conto che sono troppe teste per una sola corona.
Cosi' Usa e inglesi - e italiani - oltre a catturare
Bill Laden saranno
obbligati anche a tagliare qualche testa, questo rendera'
i calcoli
piu' facili: dopo tutto la matematica non e' un'opinione
>
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Bepibu wrote:
< Forse, se dassero un po' ascolto anche alle loro
coscienze critiche
(Vidal, Chomsky, Bellow, ecc.) troverebbero nel mondo
maggior
considerazione ed autorevolezza >
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Enrico wrote:
< "Quando le B.R. parlano come Gino Strada":
e' il titolo a otto
colonne di un quotidiano in disgrazia (caduta verticale
del gia' scarso
numero di lettori) a commento delle dichiarazioni della
terrorista
arrestata sul treno. I deliranti proclami di alleanza
con gli islamici
della Br vengono presi e accostati a frasi del fondatore
di Emergency,
che ha sempre invitato alla tolleranza verso l'Islam
e a non cadere
nella trappola delle guerre di religioni. Israele e
Palestina
dovrebbero essere gia' un esempio illuminante. Eccetera.
Certa
spazzatura mediatica mi ricorda il gesto disperato del'uomo
che
qualche
anno fa, all'isola di Cavallo, spezzo' a martellate
una preziosissima
scultura naturale. Arrestato, confesso' che aveva il
terrore
dell'anonimato, e che quindi cosi' il suo sogno dei
riflettori era
divenuto realta'. Capisco il direttore di quel giornale:
dev'essere
terribile vedere evaporare i lettori come neve al sole.
Ma lasci stare
i santi, perche' possiamo chiamare cosi' uno che ha
curato nei suoi
ospedali, dal '94, oltre 200mila tra mutilati e vittime
di guerra. Agli
amici di Emergency, un consiglio: querelatelo, chiedetegli
qualche
miliardo, da destinare all'associazione delle vittime
del terrorismo >
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kanak wrote:
< "Alberto Sordi avrebbe potuto vendere la sua
professionalita' al
mondo pubblicitario - scrivi citando Storace - ma non
l'ha fatto". In
realta' i suoi film sono pieni di pubblicita' occulta:
nel Vigile, per
esempio, Marlboro, Cinzano e altri. Scelte del regista?
Non credo: nel
film faceva la parte del leone, probabilmente gli introiti
della
pubblicita' di quel tipo lo riguardavano direttamente.
Una critica
tanto per abbaiare... >
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mtms wrote:
< Nel marzo 1943, esattamente sessant'anni fa, cominciavano
a Torino
dopo vent'anni di dittatura i primi scioperi operai
che si sarebbero
presto estesi a tutto il Nord Italia e che, secondo
l'opinione di molti
storici, segnano l'inizio della Resistenza antifascista
nel nostro
paese >
_______________________________________
Persone. Sauro Sorbini, il tipografo dell'"Unione"
a Viterbo: si andava
da lui per farsi stampare i manifesti e i volantini
antifascisti, da
due o tre generazioni in qua. Aveva visto la Resistenza,
citava
volentieri arie d'opera e frasi di Mazzini, era bello
starlo a sentire.
Ed era anarchico. "Nostra patria e' il mondo intero,
nostra legge e'
liberta'...".
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Memoria. Stasera alle nove, al teatro Valle a Roma,
recital sulla vita
e le opere di Giuseppe Fava, lo scrittore siciliano
ucciso per aver
lottato contro i poteri mafiosi a Catania. Fra gli organizzatori
Miki
Gambino, redattore dei Siciliani e allievo di Giuseppe
Fava.
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Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche
neri,
marrocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti
gli altri Paesi).
Anticamente la Sicilia era un'isola e ci stavano gli
antichi. Poi ci
vennero pure i Greci, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi,
gli Spagnoli,
i Savoiardi, gli Austriaci e anche molti altri. Pero'
la Sicilia
continuo' a restare un'isola.
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Filita <phil@palatina.el> wrote:
< No, non ti piangero', amico mio: che' cose
bellissime hai vissuto... >
* * *
Antipatro <ant@palatina.el> wrote:
< C'e' gia' luce, Crisilla, e gia' ormai il gallo
ha richiamato l'alba. Maledetto
uccellaccio invidioso, che mi getti
fuori dal letto. Tu, vecchio Sole
che cosi' presto all'alba scacci dal letto Aurora.
>
* * *
Mecio <mek@palatina.el> wrote:
< M'illumina l'amore ma ho paura
di questa luce che diventa fuoco. >
* * *
Archia <arch@palatina.el> wrote:
< "Fuggi l'Amore". E bravo: tu vai a
piedi
e scappi a chi t'insegue con le ali? >
* * *
Stratone <strato@palatina.el> wrote:
< Tu la bellezza, ed io l'amore: entrambi
sortimmo doni alati dagli dei.
Doni lievi, fuggevoli, se noi
non li terremo sempre accanto insieme. >
* * *
Callimaco <kall@palatina.el> wrote:
< "Nessuno piu' amero', sia uomo o donna":
cosi' lui le giuro'. Ma ai giuramenti
d'amore gli dei ridono. E cosi'
lui brucia per un altro, adesso. E lei?
Come se non ci fosse, cancellata. >
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla
o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it --
Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio
di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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