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“Contro le BR senza se e senza ma!” di Cesare Piccitto

Sparatoria sul treno che collega Roma con Firenze. Un agente della Polfer, la polizia ferroviaria, è morto nello scontro a fuoco, mentre un suo collega è rimasto ferito. Una pattuglia di due poliziotti, durante un controllo di routine, ha chiesto i documenti a due giovani, un uomo e una donna che sedevano da soli in uno scompartimento. Mentre i documenti venivano controllati il giovane ha estratto una pistola e la ha puntata al collo di un agente, Emanuele Petri. Ci sarebbe stata una colluttazione al termine della quale sarebbe partito un colpo che ha ucciso l’agente. Nella sparatoria è rimasto ferito al torace anche il collega di Petri, Bruno Fortunato. Un terzo agente, Giovanni Di Franzo, accorso al rumore dello sparo, ha ferito mortalmente l’aggressore e bloccato la donna che era con lui arrestandola. In seguito si scoprirà che i due erano appartenenti alla BR (Brigate Rosse) la donna rilascerà dichiarazioni in tal senso.
Dopo eventi di cronaca targati BR, fioccano comprensibili polemiche e reazioni da ogni ambito della società civile. Cose che sembravano ormai morte e sepolte in realtà continuano a vivere e crescere anche se con dinamiche molto diverse di venti, trent’anni fa.

Il terrorismo di destra e di sinistra non è mai finito come invece l’epoca al quale appartiene. Il centro della questione e che non si sono mai chiusi i conti con il passato. Ci sono troppi terroristi Neri e Rossi ancora in libertà, mi riferisco a quelli che hanno compiuto negli anni sessanta, settanta stragi, singoli omicidi o altri crimini, e sono questi che certamente ancor oggi tengono in piedi e fanno vivere tutte le varie sigle del circuito terroristico. Alcuni sono in carcere e si dichiarano “irriducibili” (sempre attivi) debbono avere per forza di cose un ruolo limitato, il regime di carcerazione speciale prima il 41 bis adesso li renderà presto totalmente inefficaci dal punto di vista organizzativo dei vari attentati; ma gli altri quelli latitanti dove sono? La maggior parte dei terroristi Rossi risiedono in Francia (circa 180) che per accordi internazionali o per il troppo tempo passato non sono più estradabili, altri sono sparsi per il mondo. I terroristi Neri hanno avuto la stessa sorte “miracolosamente” sfuggiti ai tribunali. Serve la reale volontà politica e istituzionale, oggi più di ieri, di arrestare fermare e processare tutti coloro che sono stati coinvolti in episodi criminali recenti o passati. Solo fermando i terroristi rimasti del “vecchio terrorismo” si può naturalmente fermare anche il “nuovo terrorismo” o comunque renderlo inoffensivo e individuabile.

Immancabili anche le strumentalizzazioni. La destra come ha sempre fatto cerca di accollare con collegamenti al limite del fantasioso, i crimini delle BR alla sinistra quella più estrema e extraparlamentare, collegamenti ieri con i sessantottini oggi con i no global. Discorsi che giovano solo ai terroristi che vedono nelle aspre divergenze politiche o nelle fratture interne al paese possibilità di avere più risonanza per loro azioni oltre ad avere la possibilità di assolvere altri giovani e sprovvedute leve per le loro folli e insensate azioni criminali. Strumentalizzazione da parte della “sinistra estrema istituzionale” che tempo fa in occasione del delitto D’Antona, ha praticamente condiviso l’analisi politica dei terroristi diffusa subito dopo l’omicidio. Cosa non si farebbe per qualche voto in più… Analisi politiche che nel passato potevano forse avere un tragico senso, ma che oggi sono completamente decontestualizzate e deliranti.

CONTRO LE BR SENZA SE E SENZA MA! In attesa che venga individuata e fermata per sempre la banda di criminali delle BR e tutte le altre sigle terroristiche; in attesa che finalmente si facciano e si chiudano i conti in questo paese con quell’epoca chiamata “anni di piombo”; in attesa che vengano celebrati i processi ed eseguite le condanne in modo da ridare dignità alle troppe vittime che negli anni si sono succedute; l‘unica cosa che il singolo cittadino moralmente e pubblicamente può fare è condannare gli atti di sangue per isolare maggiormente i terroristi rendendoli più deboli e pochi di quanto già sono.

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