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Movimento

Pace e tolleranza…
C’erano 3.000.000 di persone in piazza per la pace, questo è un dato su cui riflettere seriamente.
   
di Cesare Piccitto Il 15 febbraio si è svolta la giornata nazionale e internazionale per la pace e contro l’attacco preventivo degli USA all’Iraq, promosso dal Forum Sociale Europeo e Forum Sociale mondiale. A giudicare dal giorno dopo vedendo il coinvolgimento di milioni di uomini nel mondo (circa 110.000.000 di esseri umani) marciare per la stessa causa, si può ben dire che la storia dell’umanità intera è stata segnata da un evento senza precedenti, marce della pace ovunque piccoli e grossi centri urbani http://www.fermiamolaguerra.it/news/42nowar.htm in ogni angolo del globo. Inghilterra, Italia, Stati Uniti sono le nazioni su cui i media nazionali e non si sono maggiormente soffermati, per il numero di manifestanti e perché i rispettivi governi sono tra i promotori della “guerra preventiva” all’Iraq.

Roma: 3.000.000 di manifestanti, 452 sigle del mondo politico, cattolico e dell’associazionismo; per la questura erano solo 650.000, la manifestazione più partecipata del mondo, e della storia del pianeta.

Londra: Storica mobilitazione tra i 900.000 e 1.500.000 di partecipanti, non si vedeva nulla di simile dai tempi della Thacher.

New York: 200.000 persone hanno sfilato nonostante le forze dell’ordine hanno cercato di limitarne il numero, con l’assurdo motivo: “E’ autorizzato un corteo solamente di 100.000 persone…” quindi le persone in più sono state gentilmente invitate a tornarsene a casa, brandendo e usando il manganello.

Nonostante l’Italia abbia avuto il primato mondiale (una volta tanto non negativo) per numero di manifestanti puntuali sono arrivate le polemiche. Sorvolerei sulla mancata diretta della Rai, cosa alquanto stupida e immotivata, visto soprattutto il record d’ascolti del canale TV “La 7” che ha invece seguito l’evento ininterrottamente. Scelte degne di un CDA troppo politicizzato, più impegnato a negare e censurare piuttosto che occuparsi di far informazione e servizio pubblico. Per il resto tutti i canali TV governativi (Rai e Mediaset) e non (La 7) è stata protagonista la polemica da parte di chi dirigeva la diretta e di chi la commentava. La “Repubblica delle banane”, “l’Italietta” è emersa in tutto il suo splendore. Nessuno o pochi hanno evidenziato e riflettuto sull’enormità della popolazione che è scesa in piazza, tutti erano concordi dal grande intellettuale, al politico, all’uomo medio, a sottolineare la presenza di certe bandiere o di certi slogan. Tutti a storcere il naso e schifarsi per la presenza della bandiera del “Che”; a inorridire per l’assenza della bandiera dell’ONU o per la presenza di striscioni antiamericani. FINIAMOLA UNA BUONA E SACROSANTA VOLTA!!! Guardiamo al fatto essenziale, c’erano 3.000.000 di persone in piazza per la pace, questo è il dato su cui riflettere seriamente. Che cosa vogliono dire invece discorsi del tipo: ”Ci dovevano esser più striscioni contro Saddam!” oppure “Non c’entra la bandiera del Che” o ancora “Si doveva marciare con queste bandire… con questi striscioni…” BASTA!!! Discussioni assolutamente ipocrite e inutili. Smettiamolo con la storia del corteo apolitico apartitico, sono dei falsi argomenti, l’uomo è un “animale sociale” ed in ogni sua scelta manifesta la propria volontà politica, manifestare o non manifestare è già politica (no partitismo). Ognuno si esprime come meglio crede, nessuno può sindacare sulle scelte individuali per annullare le motivazioni in se di una marcia collettiva. Si può sventolare una bandiera o l'altra, oppure marciare nudi, ognuno manifesta come vuole, e non merita critiche mirate solo ed esclusivamente ad annientare dialetticamente un intero corteo. Se poi proprio vogliamo fare la polemica puerile, sulle bandiere o sul politico o non politico, mi chiedo e vi chiedo, perché da trenta quarant’anni a questa parte, dall’inizio delle marce per la pace e del movimento pacifista, ovunque nel mondo non si sono mai viste bandiere di destra? Perché se è vero come è vero, che molta parte della destra italiana non vuole questa e le altre guerre, non è mai scesa in piazza? Perchè non ha mai promosso manifestazioni se non voleva mescolarsi a “cortei politicizzati”? Invito a riflettere sul comportamento della destra e del centro destra, dato che da questo schieramento politico sono arrivate le più insulse e numerose critiche alla marcia per la pace. Per un falso e pretestuoso sillogismo dovrei pensare che tutte le persone di destra sono guerrafondaie e tutte le persone di sinistra sono pacifiste… non lo penso affatto. La manifestazione di piazza è l’ultimo esempio di pluralismo tangibile e antico dove prendono forme le opinioni individuali, in un’epoca d’omologazione delle idee scelte e consumi è l’unico spazio libero e aperto a tutti. Ognuno sceglie se e come scendere in piazza, esponendo sopra la sua testa la bandiera o qualsiasi cosa che maggiormente lo identifica. Riflettiamo sulla voglia mondiale di pace, ma soprattutto non dimentichiamoci mai della tolleranza, rispettiamo le diversità anche nel manifestare.

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