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Giro99
Tribeart
Impronte: mostra d'arte interattiva di Piero Mascaro
con un testo critico di
teresa macrì
Il
Circolo Arci Rua Sao Joao di Lamezia
Terme, nellambito della rassegna Linverno
nello stagno 3, dal 24 novembre all8
dicembre presenta: Impronte, una mostra
darte interattiva di Piero Mascaro. Una
mostra in cui i visitatori parteciperanno alla
realizzazione di alcuni lavori che saranno esposti.
<<I manifesti che Piero Mascaro impagina
tra scherno e amarezza -si legge nel testo critico
scritto da Teresa Macrì- presumono una
riflessione a chi ha una altra visione del mondo,
a chi non vive lincubo dellaltro,
a chi si sente altro. A chi si sente, soprattutto,
un essere comunitario e per la comunità
prova rispetto e non paura>>.
Impresa-Inglese-Internet-Impronte:
uno stile di vita
di teresa macrì
Viviamo
in piena schizofrenia. Se qualcuno avesse ancora
dei dubbi sui contraddittori fenomeni sociali
che inscrivono il presente basti pensare alla
spaccatura che acuisce una parte del mondo che
difende un globalismo liberista e che garantisce
interessi economici e privatistici e una altra
parte del mondo che lo critica e ne enuclea i
suoi meccanismi penalizzanti.
La stessa idiosincrasia si manifesta allinterno
del pensiero globale che, se da un
lato dilata la sua potenza economica assoggettando
sistema di relazioni e comunicazioni sociali,
dallaltro si restringe ad un meccanismo
di iper-controllo planetario e di riduzione delle
libertà individuali.
La comunità che viene sta avvertendo lo
spettro di un pericolo, quello che Sharon Zukin
definisce «politica della paura quotidiana»
e che centralizza la «cultura pubblica».
Quella cultura pubblica che viene quasi istigata
da un terrorismo mediatico e che viene pilotato
da una volontà politica. La stessa che,
qui sul territorio nazionale, ci prospettava una
società fondata su tre input imprescindibili:
Impresa-Inglese-Internet. A pochi mesi si è
aggiunta la quarta parola-chiave: Impronte. Riflettendoci
bene il cerchio non si chiude e offre delle aporie
concettuali: come si concilia una società,
fondata, presumibilmente, sulla relazione comunitaria
(almeno questo lasciano intendere le tre I.I.I.)
sui rilievi dattiloscopici? Schedatura, ben si
intende, che discrimina razze e classi sociali
e innesta piú che mai pratiche di razzismo
collettivo.
Basterebbe rendere globale la strategia di identificazione
individuale e laporia cesserebbe. Basterebbe
riconoscere la complessità del mondo, lo
sbilanciamento tra economie per riperimetrare
gli assetti. Basterebbe riconoscere la fallacia
di un sistema mondiale incancrenito sul profitto.
Basterebbe confrontarsi con lalterità
piuttosto che schedarla. Basterebbe sgonfiare
un sistema costruito su codici a barre, impronte
e numeri di identificazione. Lidentità
dellessere è cosa indefinibile e
imponderabile.
Ma I.I.I.I., per qualcuno, è uno stile
di vita.
I manifesti che Piero Mascaro impagina tra scherno
e amarezza presumono una riflessione a chi ha
una altra visone del mondo, a chi non vive lincubo
dellaltro, a chi si sente altro. A chi si
sente, soprattutto, un essere comunitario e per
la comunità prova rispetto e non paura.
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