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Giro99
Siamo tutti sovversivi
documenti: la sicilia, 4
dicembre 2002
G8, manette e polemiche
Ventitrè misure cautelari
sono state disposte dal gip di Genova Elena Daloisio
nei confronti di manifestanti presunti responsabili
degli scontri in occasione del G8 di Genova. Dei
ventitrè provvedimenti, che la Digos ha
eseguito, nove sono di custodia cautelare in carcere,
gli altri sono suddivisi tra arresti domiciliari
e obbligo di dimora. Tra i reati contestati, quelli
di devastazione e saccheggio, ma non è
stato contestato il reato associativo.
UN CATANESE IN MANETTE. Tra gli
arrestati dell'inchiesta su scontri e danneggiamenti
a Genova in occasione del G8, c'è anche
il catanese Francesco Puglisi, 28 anni, rappresentante
del centro autogestito Guernica-Fabrica, nella
zona industriale della città.
Vistoso pearcing al labbro inferiore,
berretto con visiera verde militare e marsupio
di colore marrone. Sono i fotogrammi che riprendono
il catanese Francesco 'Jimmy' Puglisi al G8 di
Genova mentre usa una bottiglia incendiaria. E
non sarebbe stata l'unica utilizzata in Liguria,
tanto da meritarsi l'appellativo di Molotov da
parte di un testimone la cui dichiarazione è
agli atti dell'inchiesta. Nei filmati in possesso
della Procura di Genova, si vede Puglisi partecipare
alle manifestazioni del G8 sia con le tute bianche,
indossando una maglietta bianca con stampa raffigurante
un volto e con il numero 4 sulla schiena e una
felpa legata alla vita, sia con il 'blocco nero'
indossando una felpa nera. Il 20 luglio la polizia
lo individua nel corteo delle tute bianche, che
partito dallo stadio Carlini si dirigeva in via
Tolemaide. Le istantanee degli investigatori lo
ritraggono mentre lancia bottiglie contro le forze
dell'ordine in via Tommaso Invrea all' angolo
con via Casaregis. Incita i compagni alla battaglia
e, sottolineano gli investigatori, «esulta
di fronte al blindato ormai in fiamme alzando
il pugno chiuso».
Nel provvedimento restrittivo il
Gip Daliosio sottolinea «la condotta violenta
costituita da lancio di oggetti, danneggiamento
di arredi urbani quali cassonetti della spazzatura,
selciato dei marciapiedi, pali della segnaletica
stradale, incitamento all'attacco rivolto ai componenti
del gruppo entro il quale si muoveva esultando
di fronte agli attacchi alle forze dell'ordine».
Secondo il racconto del testimone e di un assistente
di polizia della squadra anticrimine del commissariato
di Faenza, Francesco Puglisi sarebbe stato protagonista
di numerosi danneggiamenti molti dei quali avvenuti
con lancio di bottiglie Molotov, almeno sei. In
particolare gli vengono contestati danni alla
sedi delle finanziarie Agos Itafinco e Area Banca,
ad un'agenzia della banca Antonveneta, all'agenzia
di viaggi Cisalpina Tour e a due autovetture,
una Citroen Ax e una Toyota Corolla Sw, entrambe
parcheggiate in via Beccari. Dopo l'arresto e
la notifica del provvedimento restrittivo emesso
dal Gip di Genova, Puglisi è stato condotto
nel carcere di Gazzi a Messina.
DUE ARRESTI A PALERMO. Un esperto
in informatica in carcere, uno studente universitario
agli arresti domiciliari ed una informazione di
garanzia nei confronti di un docente di scuola
media superiore. Gli uomini della Digos hanno
notificato anche a Palermo i provvedimenti emessi
dal gip di Genova Elena Daloiso. L'indagine si
riferisce agli incidenti di Genova tra il 20 ed
il 22 luglio del 2001 in occasione del G8. I due
arrestati ed il docente devono rispondere dei
reati di atti di violenza, devastazione, saccheggio
e danneggiamento. E' Carlo Arcoleo, 25 anni, l'esperto
in informatica raggiunto dall'ordinanza di custodia
cautelare. Il giovane è stato rinchiuso
nel carcere dei Pagliarelli. Lo studente universitario
finito agli arresti domiciliari è Antonino
Valguarnera e ha 21 anni. Nelle abitazioni dei
due giovani la Digos della questura di Palermo
ha sequestrato documenti ed indumenti. Il docente
è Nando Grassi, 52 anni, al magistrale
Regina Margherita. Gli investigatori della Digos
della questura di Palermo hanno effettuato inoltre
una mezza dozzina di perquisizioni in città
su richiesta dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani,
titolari dell'inchiesta.
LE REAZIONI - «Non capisco
perchè mi abbiano arrestato dopo un anno
e mezzo. Comunque io sono tranquillo e sono invece
un po' preoccupato per i miei genitori, tranquillizzateli».
Sono le prime parole di Carlo Arcoleo, uno dei
23 indagati per i fatti del G8 di Genova arrestato
a Palermo, rivolte al suo legale, Giorgio Bisagna,
e al deputato regionale di Prc, Francesco Forgione
che sono andati a trovarlo nel carcere Pagliarelli.
Il giovane, che è esperto d'informatica,
ed è figlio dei proprietari di un vecchio
panificio-pizzeria che si affaccia sulla piazza
di Mondello, molto conosciuto a palermitani e
turisti, ha detto al suo legale di «essere
stato trattato bene sia nella fase dell'arresto,
da parte della Digos, che in carcere».
«Antonio è casa con
i miei genitori. E' stupito e traumatizzato perchè
ritiene ingiusto il provvedimento di custodia
cautelare a distanza di un anno e mezzo dai fatti
di Genova». L'afferma Francesco Valguarnera,
fratello del 21enne agli arresti domiciliari perchè
indagato nell'inchiesta della procura genovese
per gli incidenti del G8. Francesco Valguarnera
sta partecipando insieme ad un centinaio di studenti
e aderenti al movimento no Global ad una manifestazione
davanti al carcere di Pagliarelli dove è
stato rinchiuso Carlo Arcoleo, l'esperto d'informatica.
I dimostranti hanno tolto il blocco stradale in
viale Regione siciliana e sostano davanti al penitenziario
lanciando slogan. Urlano «Liberi i compagni,
liberi i detenuti». I dimostranti sono arrivati
sul posto in corteo provenienti dalla facoltà
di Lettere. Accanto a loro il capogruppo del Prc
all' Assemblea regionale siciliana, Francesco
Forgione.
«C' è un atteggiamento
intimidatorio da parte delle frange più
reazionarie e conservatrici nei confronti del
movimento no global». Lo ha detto Nando
Grassi, 52 anni, l'insegnante palermitano al quale
è stato notificato un avviso di garanzia
nell'ambito dell'inchiesta della magistratura
di Genova sugli scontri in occasione del G8. Il
docente, che insegna al magistrale Regina Margherita,
ha partecipato nel pomeriggio alla manifestazione
che si è svolta davanti al carcere Pagliarelli,
dove è rinchiuso Carlo Arcoleo, l'esperto
di informatica arrestato stamane. «Questi
provvedimenti - ha aggiunto Grassi - colpiscono
indiscriminatamente tutti. Sono convinto che durante
il G8 sono stati commessi atti vandalici, solo
che i Black block hanno agito industurbati perchè
le forze dell'ordine non riuscivano a controllarli».
La manifestazione, alla quale hanno partecipato
un centinaio di persone, si è conclusa
senza incidenti.
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