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Giro98
Movimento forum sociale europeo
Siamo tutti sovversivi
Sugli arresti di alcuni giovani e sull'amore per
la verità
di peppe sini
Peppe Sini "da sempre"
è nel movimento nonviolento italiano. Girodivite
ha sempre rispettato e condiviso le posizioni
di Sini, ritenendo di essere parte (appartata
e periferica) di questo movimento. Pubblichiamo
la riflessione di Peppe Sini sulle vicende seguite
al Social Forum europeo di Firenze sperando possano
essere, anche per i nostri lettori, oggetto di
riflessione e discussione.
Primo: noi rispettiamo la
magistratura, ne rispettiamo l'indipendenza, ne
riconosciamo il ruolo insostituibile.
Secondo: noi non sappiamo di quali prove la magistratura
disponga nei
confronti dei giovani arrestati con l'azione notturna
di alcune ore fa. Ma
ci chiediamo se quegli arresti erano necessari:
ci chiediamo se vi era il
pericolo di fuga degli imputati, se vi era il
pericolo dell'inquinamento
delle prove da parte degli imputati, se vi era
il pericolo di reiterazione
di eventuali gravi reati da parte degli imputati.
Se questi pericoli non vi
erano, l'arresto e' ingiusto e moralmente inaccettabile.
Terzo: tutti sono sottoposti alle leggi, ma quindi
anche alla protezione che
le leggi a tutti gli esseri umani offrono: chiediamo
per gli arrestati di
adesso, come anche per tutte le persone sottoposte
a procedimenti e a pene,
il rispetto integrale dei diritti umani previsto
dall'ordinamento giuridico
del nostro paese (tra cui l'incolumita' psicofisica
e la liberta' di
pensiero e di espressione).
Quarto: noi non sappiamo se gli imputati abbiano
commesso atti di violenza e
crimini perseguibili ai sensi di legge, e proprio
questo ci par di capire
che l'azione giudiziaria debba accertare secondo
le procedure previste.
Quinto: ma passando dal piano del diritto a quello
della morale, alcune
considerazioni ulteriori sono necessarie se vogliamo
essere, come dobbiamo,
amici della verita' piu' che di Platone. Noi non
dimentichiamo che almeno
taluno degli imputati ha sovente espresso opinioni
irresponsabili e compiuto
gesti - sia pur solo "simbolici" a suo
avviso - sciagurati; una cosa e'
difendere i diritti umani di tutti, un'altra cosa
e' aderire alle loro
posizioni. E noi a quelle opinioni violentiste
ed irresponsabili ci
opponiamo nel modo piu' energico.
Noi crediamo che inviare pallottole a persone
che svolgono pubblici
incarichi sia peggio che un'idiozia pubblicitaria,
sia un atto di teppismo;
noi crediamo che fare in televisione (fameliche,
cannibaliche televisioni
sempre a caccia di scempiaggini) "dichiarazioni
di guerra" allo stato
italiano sia peggio che una porcheria, sia un
contributo allo scatenamento
della violenza; noi crediamo che non si possa
essere ambigui su questo: hic
et nunc si e' movimento per la pace, si e' movimento
per la giustizia, solo
se si fa la scelta della nonviolenza.
Noi non crediamo che chi propugna le posizioni
sostenute da taluno delle
persone oggi vittima di un provvedimento di arresto
(che ci pare, per quel
poco che sappiamo, non convincente e non necessario,
quindi ingiusto alla
luce delle imputazioni cosi' come la stampa le
ha fin qui rese note) sia un
nostro compagno di lotta: e' un nostro avversario.
La nostra lotta o e'
contro tutte le violenze, o non e' nulla.
E sarebbe ora che su questo tutti si assumessero
le proprie responsabilita'
e la si facese finita con le posizioni ambigue
che in ultima analisi
riproducono e rafforzano l'oppressione, l'ingiustizia,
la violenza di un
ordine iniquo del mondo.
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