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Giro98
forum sociale europeo
forum sociale europeo: un grande momento di confronto
La politica riparte da Firenze
di rocco rossitto
Qualcuno durante i giorni
di Firenze ha scritto che la politica ripartiva
da quel luogo.
Lo ha scritto a caratteri grossi sul suo giornale.
Lo ha scritto ed aveva ragione.
Se si dovesse riassumere il senso di quei giorni,
altro modo migliore non ci sarebbe se non spiegando
il concetto di politica in movimento, di politica
fatta dal basso.
Non la politica delle stanze
e degli accordi, ma la politica di chi discute,
di chi lavora a contatto con la gente, di chi
affronta i problemi giorno per giorno. A Firenze
un pezzo di Europa si è riunito, ha incontrato
migliaia di persone e ha spiegato che un'altra
Europa è possibile non è solo
un efficace slogan ma è il motivo per cui
centinaia di associazioni in tutta Europa ogni
giorno lavorano.
A Firenze la parola utopia non è mai stata
pronunciata. Durante le conferenze i dibattiti,
i seminari i worshop, si è discusso in
concreto su come si può cambiare il mondo
(lEuropa in questo caso) in cui viviamo.
Non si è discusso di cose astratte, di
sogni, di utopie, ma di tangibili idee, di esperienze
reali, di proposte attuabili.
I lavori sono stati divisi
su tre grandi aree tematiche: Liberismo e Globalizzazione,
Guerra e Pace, Diritti Cittadinanza e Democrazia.
Numerose le personalità chiamate ad intervenire
che hanno illustrato i problemi che ci circondano:
dal neoliberismo sfrenato che produce ricchezza
per pochi e povertà per molti, alle guerre,
tutte le guerre che seminano morti civili e lacerano
il nostro pianeta, passando per la crisi della
democrazia che è in atto nel nostro continente,
che silenziosa avanza dando potere a gruppi ristretti
di persone, a piccoli gruppi economici.
Cose già note, potrebbe
osservare qualcuno, cose di cui però nessuno
parla, cose che ci riguardano quotidianamente,
cose che vanno combattute, cose che potrebbero
addormentarsi nelle nostre coscienze ottuse. Problemi
reali che vanno risolti. Non solo però
accuse a questo mondo, ma anche progetti per risolvere
i nostri mali.
Ma torniamo a Firenze. Nella
stupenda Fortezza da Basso, invasa da ragazzi
e ragazze, provenienti da tutta Europa, non solo
giovani, visibile anche la presenza di persone
adulte segno che la voglia di incidere sulla vita
politica della nostra Europa è trasversale,
non solo quindi una moda giovanile, un riunirsi
a far baldoria. Una coscienza in movimento per
cambiare lEuropa e non con la forza delle
parole, ma con esperienze reali che le numerose
associazioni presenti a Firenze mettono in atto
quotidianamente nelle realtà da cui provengono.
A chiusura degli incontri la manifestazione, bella,
colorata, immensa. Un onda pacifica che
richiede pace, fluttuante per sette chilometri.
Ironica contro i negozianti chiusi: scemo,
avresti fatto i soldi si legge sulla copertura
di un negozio di alimentari che si trovava lungo
il percorso. Ironica contro la Fallaci: no
ai black block veri o Fallaci. Gentile con
Firenze: Firenze ti amo, non ti toccherei
neanche con un fiore. Nessun incidente dunque
e soprattutto la città non è stata
sporcata.
Lungo il tragitto numerosi
volontari hanno raccolto carte e rifiuti vari.
Un momento positivo e propositivo quello di Firenze.
Ora però la palla, almeno per lItalia,
passa alla politica, quella delle stanze, o almeno
ad una parte di essa, alla sinistra, assente o
quasi a Firenze. Dovrà darsi da fare per
dialogare con il movimento, per cercare di non
allontanarsi ancora di più, per cercare
di non perdere il paese più di quanto ottusamente
sta continuando a fare.
Se non riusciranno a capire questo semplice concetto,
la sinistra e il centrosinistra continueranno
a perdere, meritatamente.
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