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Giro98
Zerobook
LORDA. QUANDO GLI ALBANESI
ERAVAMO NOI
autore: Gian Antonio Stella.
Editore: Rizzoli RCS, 2002
Nella ricostruzione di Gian Antonio
Stella, ricca di fatti, personaggi, avventure,
aneddoti, storie ignote, ridicole o sconvolgenti,
c'è finalmente l'altra faccia della grande
emigrazione italiana. Quella che meglio dovremmo
conoscere proprio per capire, rispettare e amare
ancora di più i nostri nonni, padri, madri
e sorelle che partirono. Quella che abbiamo rimosso
per ricordare solo gli zii d'America
arricchiti e vincenti. Una scelta fatta per raccontare
a noi stessi, in questi anni di confronto con
le orde di immigrati in Italia e di
montante xenofobia, che quando eravamo noi gli
immigrati degli altri, eravamo diversi.
Eravamo più amati. Eravamo migliori.
Non è esattamente così.
Quando gli albanesi
eravamo noi, ci linciavano perché rubavamo
il lavoro o facevamo i crumiri, ci proibivano
di mandare i figli alle scuole dei bianchi in
Louisiana, ci consideravano non visibilmente
negri nelle sentenze in Alabama. Quando
gli albanesi eravamo noi, truffavamo
mezza Europa raccogliendo soldi per riscattare
inesistenti ostaggi dei saraceni, vendevamo i
nostri bambini agli sfruttatori assassini delle
vetrerie francesi e agli orchi girovaghi, gestivamo
la tratta delle bianche riempiendo di donne nostre
anche dodicenni i bordelli di tutto il mondo.
Quando gli albanesi eravamo noi, espatriavamo
clandestini a centinaia di migliaia oltre le Alpi
e gli oceani, seminavamo il terrore anarchico
ammazzando capi di stato e poveri passanti, dormivamo
a turno in quattro nello stesso fetido letto ed
eravamo così sporchi che a Basilea ci era
interdetta la sala d'aspetto di terza classe.
Quando gli albanesi eravamo noi, ci
accusavano di essere tutti criminali, ci rinfacciavano
di avere esportato la mafia e ci ricordavano che
quasi la metà dei detenuti stranieri di
New York era italiana. Quando gli albanesi
eravamo noi, ci pesavano addosso secoli di fame,
ignoranza, stereotipi infamanti. Quando gli albanesi
eravamo noi, era solo ieri. Tanto che in Svizzera
pochi anni fa tenevamo ancora trentamila figli
nascosti che frequentavano scuole illegali perché
ai papà non era consentito portarsi dietro
la famiglia...
Insomma, un libro che ci ricorda
qualcosa che preferiremmo far finta di non sapere.
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