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GAPA/Catania: PROGETTO PER LA CASA DI QUARTIERE

PREMESSA

Il quartiere in oggetto si trova nel centro storico di Catania, in quella zona ricca di tradizioni culturali che via via è stata depauperata dei benefici della cittadinanza sociale. La conseguente assenza di qualsiasi tipo di intervento rivolto al ripristino dei benefici suddetti, che avrebbero dovuto riguardare soprattutto l’infanzia, ha contribuito a favorire tutti quei comportamenti devianti che fanno sì che da quartieri come questo, provengano la maggior parte dei ragazzi incorsi in arresto nel distretto di Catania. Alla base di questa situazione c’è, secondo noi, una grossa responsabilità da parte di coloro che in questi anni non si sono adoperati per rimuovere le condizioni che hanno permesso il sostentamento e lo sviluppo della criminalità politico-mafiosa.
Consideriamo fondamentale che l’attuazione dei diritti di ognuno, come il miglioramento delle condizioni di salute, di educazione, del tempo libero, dello sviluppo, …. il DIRITTO ALLA DIGNITA, debba scaturire dalla partecipazione di tutti.
Riteniamo importante scommettere sulla promozione e lo sviluppo di tutti i protagonismi per innescare il processo di trasformazione auspicato.
Per noi protagonismo è lo sviluppo della capacità di conoscerci e conoscere, di avere una propria opinione, di decidere e di fare.

BENEFICIARI DELL’AZIONE

I beneficiari diretti saranno i bambini, le bambine, i ragazzi, gli operatori/trici e le famiglie del quartiere.

OBIETTIVI

Generali

Promozione di un protagonismo sia nei minori che negli adulti: lo sviluppo della capacità di conoscere, di avere una propria opinione, di decidere e di fare, per avere un ruolo attivo nella realtà in cui si vive.

Specifici

Garantire opportunità educative, in cui educare significa favorire una presa di coscienza dei vari aspetti della propria personalità (aspetto fisico, intellettuale, morale, creativo ecc. ) e del contesto culturale e politico per fornire stimoli ed occasioni per una crescita armonica dell’individuo.
Creare un ambiente in cui il soggetto diventi attivo e partecipativo nella vita della casa.
Favorire la nascita di una coscienza critica in bambine, ragazze e mamme, laddove manchi, dell’identità femminile.
Creare un ambiente in cui la “pedagogia dei desideri” sia l’humus per l’espressione del potenziale creativo di ognuno.
Favorire lo sviluppo dell’autostima e la capacità di ognuno di autodirigersi e autodeterminarsi.
Creare occasioni di incontro con persone migranti per favorire un contatto positivo con la diversità, coinvolgendo, nelle attività della casa, i migranti e le migranti presenti nel quartiere.
Favorire forme di comunicazione non violente.
Coinvolgere le famiglie del quartiere in modo che la casa possa essere considerata una risorsa disponibile del territorio.

ATTIVITA’

La sede di realizzazione delle attività è la casa di quartiere, in cui saranno strutturati diversi laboratori. Sono anche previste attività che ciclicamente si svolgeranno all’esterno del centro per instaurare un rapporto con i minori che frequentano la strada e valorizzare e ridefinire in essa le modalità di aggregazione.

Saranno previste anche scambi di esperienze con realtà simili che operano nei paesi del Sud del mondo per crescere nella consapevolezza che i meccanismi di esclusione sociale possono essere affrontati solo in un ambito di cooperazione internazionale, per un reale scambio orizzontale di esperienze, metodologie e risorse umane.

Ai fini della riuscita delle iniziative saranno organizzate riunioni che coinvolgeranno tutti gli attori centro per una verifica e riprogrammazione delle attività.
A questo proposito un nodo centrale dell’intervento è quello di coinvolgere quanto più possibile tutti nella gestione della casa e delle sue attività. La prima fase del progetto, che sta alla base di tutte le altre, consiste nella ristrutturazione degli spazi della casa che saranno sistemati e abbelliti secondo i desideri di chi dovrebbe poi gestire gli stessi spazi.

Le attività saranno scelte e strutturate in laboratori
Si propongono fin da ora alcune possibili attività, ma ciò dipende da voglie, risorse e competenze:
- attività manuali, che prevedono l’uso di materiali poveri e di recupero (ad esempio finalizzate ad arredare ed abbellire il centro)
- attività grafico-pittoriche;
- attività di espressione corporea;
- laboratori musicali;
- attività teatrali e di drammatizzazione;
- laboratorio di poesia e scrittura creativa;
- attività finalizzate alla redazione di un giornale di quartiere;
- laboratorio di fotografia;
- corsi di cucina multietnica;
- discussioni di gruppo in relazione a temi differenti legati al mondo dei preadolescenti;
- attività di recupero scolastico;
- attività sportive;
- attività di animazione di strada finalizzata al coinvolgimento dei minori;
- organizzazione di gite e campeggi;

Inoltre si prevede di mettere su:
un piccolo centro di documentazione a disposizione del quartiere
un ufficio di assistenza legale
un centro di informazione e orientamento lavorativo per disoccupati
un asilo autogestito dalle mamme
una redazione per un foglio informativo di quartiere
una radio libera di quartiere

Una stanza della casa sarà adibita a foresteria (alloggio) per i graditi ospiti che in alcuni periodi potranno condividere con noi questa esperienza.

La casa sarà aperta ad incontri pubblici, a cene, a feste ad arene estive, a corsi vari, una casa viva che potrebbe contribuire a rendere vivo il quartiere.

Per ora è tutto e……… buon viaggio

S.Cristoforo, settembre 2002
G.A.P.A Centro di aggregazione popolare

 

Il Progetto
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