segnali dalle città invisibili
  Giro97 Movimento
La giornata contro la guerra a Bologna

Guerre, immigrati e matrimoni
di gaetano mangiameli

Da Piazza Maggiore a Piazza Maggiore. Il camion della sound machine conosce ormai a memoria il percorso delle manifestazioni bolognesi. Potrebbe andare anche senza pilota, seguito dai manifestanti che, secondo gli organizzatori, nel momento di maggiore partecipazione sono arrivati a 12000 unità. La giornata contro la guerra ha fatto registrare un prevedibile successo. Altrettanto prevedibile l’assenza dei partiti, all’indomani dello spettacolo di divisione offerto dall’Ulivo in parlamento a proposito dell’intervento degli alpini in Afghanistan. Si vede solo qualche sparuta bandiera dei Verdi, dei Comunisti Italiani e di Rifondazione. Per il resto, tanti gruppi dell’altra sinistra e, soprattutto, il coloratissimo e sempre più numeroso corteo studentesco.

La manifestazione contro la guerra offre naturalmente un’occasione privilegiata per parlare anche d’altro. La politica nei confronti degli immigrati (presenti con un loro striscione, come di consueto) è sempre all’ordine del giorno. Sul tema si segnalano due questioni sulle quali torneremo più approfonditamente. Innanzitutto, il caso di un gruppo di cittadini rumeni senza casa, che ha creato una situazione di polemica interna al movimento bolognese. Attualmente sono ospiti presso l’ExMercato24, sede del Bologna Social Forum, ma la vicenda ha lasciato qualche ruggine all’interno del Teatro Polivalente Occupato. D’altra parte si segnala anche un’iniziativa molto interessante: TLT-Tana Libera Tutti. Si tratta di un progetto di “regolarizzazione solidale” degli immigrati, in relazione alla legge Bossi-Fini. Come si legge nel prospetto informativo, l’idea “è che sia possibile per più datori di lavoro far emergere un lavoratore ripartendo la spese (circa 330 Euro di contributo forfetario e spese per la pratica, somma che deve essere pagata in una unica soluzione da una sola persona, colei che fa la dichiarazione di emersione, poi un accordo tra privati può prevederne la ripartizione). I datori di lavoro si impegnano ad impiegare il lavoratore per uno stipendio pari o superiore a 439 Euro mensili come da contratto collettivo nazionale e a versare i contributi previdenziali, chiaramente in maniera proporzionale. Concretamente un solo datore di lavoro compilerebbe e consegnerebbe a suo nome il kit per la sanatoria e al momento della chiamata in prefettura si presenterebbero per la stipula del contratto tutti i datori di lavoro”.

Alla fine del percorso si torna in Piazza Maggiore. Il corteo è come al solito accompagnato da una sfilza di fotografi e videomakers più o meno indipendenti. In piazza però c’è già qualche collega che si occupa d’altro: il servizio fotografico per due sposini. La sposa vede i manifestanti e certo non esulta (“Oddio! I Black Block! O erano Black Box? Blade Blog?”) poi però la testa del corteo fa scattare l’applauso per gli sposi. E vissero per sempre felici e contenti.

 

Il Progetto
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