segnali dalle città invisibili
 

Giro96 Movimento Risonanze
Daniele Sepe: "Conosci Víctor Jara?"

Questa e' la prefazione che Daniele Sepe ha scritto per il suo disco
"Conosci Víctor Jara?".
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"L'11 settembre del 1973 [*] un colpo di stato militare metteva fine
all'esperienza rarissima di un governo di sinistra in Sudamerica. Un colpo
di stato preparato con cura: un'ondata di scioperi selvaggi del sindacato
dei trasportatori aveva progressivamente messo in ginocchio il Cile (un
paese che si sviluppa solo in lunghezza) e poi attentati, pressioni
economiche fortissime, esercitate soprattutto dalla multinazionale americana
ITT; ma in realta' tutto era stato deciso, né piu' né meno come accade oggi,
alla Casa Bianca di Washington. Aveva detto un anno prima Henry Kissinger:
"Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare come un
paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo." Gli
fu dato il premio Nobel per la pace! L'irresponsabilità del popolo cileno
era stata quella di scegliere, in libere elezioni, una coalizione di
sinistra guidata da Salvador Allende. In Italia le notizie e le immagini che
arrivavano dal Cile, il bombardamento de "La Moneda" [**], i rastrellamenti
e soprattutto quelle dei prigionieri politici rinchiusi nello stadio "Chile"
(che oggi, per debito della storia,si chiama "Estadio Víctor Jara"), ci
fecero subito percepire che stava accadendo qualcosa di terribile. Mi
tornarono in mente i racconti di mio nonno e di mio padre, dei fascisti e
dei tedeschi [***]. In Italia erano gli anni dell'Italicus e delle stragi di
stato, e per noi era ben viva la paura che si potesse essere coinvolti,
anche qua, in qualcosa di simile. Altro che paura del KGB! L'Italia era il
paese di servizi segreti diretti da fanatici fascisti, di aerei che cadevano
chissa' perché, di attentati contro i sindacati e di appostamenti contro i
compagni: una situazione molto preoccupante e coi padroni del mondo in casa.
La vigilanza era d'obbligo. Dal Cile cominciarono subito ad arrivare i primi
rifugiati; fra loro tanti musicisti, chi sfuggito per miracolo alle
squadracce del regime di Pinochet, chi perche' aveva avuto la fortuna di
essere sorpreso all'estero dal colpo di stato. Qualcuno comincio' a
registrare e a suonare in Europa, e cosi' molti di noi vennero a contatto
con le musiche dei Quilapayún, degli Inti-Illimani, di Violeta Parra e di
tanti altri. [****] Io comprai un disco che si chiamava "Te recuerdo
Amanda". Non ho mai piu' smesso di ascoltare e suonare quella musica. Víctor
Jara era nato a Chillán, nel sud del Cile, il 28 settembre del 1932 [*****],
figlio di contadini. Sua madre era anche una brava cantante. Si interesso'
di teatro e di musica, soprattutto quella tascurata della campagna. Gia' dal
'59 comincio' a partecipare a concerti che lo portarono in giro per il
Sudamerica, ma anche nell'Europa dell'est e in Unione Sovietica, dove
registro' il suo primo disco. Era militante della Juventud Comunista Chilena
ed era anche membro del comitato culturale del Partito Comunista Cileno.
[******] Queste ultime sono cose che e' bene ricordare affinché non ci si
confonda e si metta Jara assieme ai tanti "eroi buonisti" di questi tempi,
tutti a convivere allegramente insieme: Topolino e Madre Teresa, Paperino e
Che Guevara, Gandhi e Zapata... [*******] JARA ERA UN COMUNISTA! Ed e' la
ragione per la quale l'11 settembre del 1973 non rimase in casa ad ascoltare
la radio, né cerco' di fuggire, ma ando' all'universita' per organizzarsi
assieme a tanti compagni per i quali aveva composto e cantato la sua musica.
Fu catturato, portato insieme a migliaia di persone nello stadio di Santiago
(lo stesso dove solo un anno prima aveva tenuto un felicissimo concerto) e
dopo giorni di torture e di terrore, gli maciullarono le mani e lo
trucidarono. C'e' una distanza fra quest'uomo e gli "ex-comunisti" di adesso
[********] che non e' misurabile. Non so se lorsignori hanno mai cantato
insieme a tanti altri "El pueblo unido jamás será vencido", ma ho il
raccapricciante sospetto che cio' sia accaduto. [*********] Forse anche
quell'insipidissimo burattino inglese che ha evitato di dare giustizia alla
vedova di Jara, e a tutti gli altri, evitando di assicurare alla giustizia
spagnola l'esecutore di quegli eccidi, il generale Augusto Pinochet, forse
anche lui in gioventu' avra' cantato qualcosa di Víctor Jara. Se ne vanno i
migliori. Questo mondo sarebbe stato meno ributtevole se il destino si fosse
preso, invece di Allende, questi rampanti ex-giovanotti ex-tutto. Ma
tant'è... Io, come al solito, non penso che aver prodotto un'ora scarsa di
musica possa restituire giustizia alle vittime dei militari fascisti in
Sudamerica, o consegnare terre ai contadini del nord-est del Brasile e tanto
meno rendere meno duro il manganello di un poliziotto messicano, ma visto
che i tempi sono davvero duri, so che riascoltare queste canzoni ci dara', a
noi comunisti inveterati, un po' di forza e di consapevolezza in piu'. Ed e'
per questo che, per esempio, dopo giorni e giorni di atroci dubbi ho
lasciato il discorso di Allende per intero, cosi' come mi e' arrivato su
posta elettronica da "www.tercera.cl", e li' dove penso che sia giusto che
stia: prima di "Te recuerdo Amanda". Non e' proprio la scelta musicale piu'
opportuna. Nei preascolti che inevitabilmente noi musicisti dubbiosi
rifiliamo ai nostri amici il commento era unanime: "E' troppo lungo, non in
mezzo, alla fine o all'inizio, meglio spezzettarlo..." No. E' troppo vero.
E' troppo bello. E' troppo giusto. Ed "opportuno" e' troppo vicino a
"opportunismo", che e' la peggiore epidemia di questi anni [...] Per cui
abbiate pazienza, e se proprio non ce la fate approfittate della tecnologia
e programmatevi il disco come volete. Per me rimane la cosa piu' giusta che
ho mai ascoltato. Ci aiutera' ad attraversare il mare di merda che ci
circonda in questo triste e preoccupante inizio di secolo. La storia la fa
il popolo, il popolo siamo noi, e cerchiamo di farla perbene. Buon ascolto.
"
**
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Note del copista

[*] E cosi', vista la data, nessuno si ricordera' piu' di questo
anniversario. L'11 settembre? Solo gli eroici pompieri newyorkesi.

[**] Il palazzo presidenziale cileno.

[***] E quel giorno e' stata una delle pochissime volte che ho visto mio padre sul punto di piangere.

[****] Tutti ebbero un grande successo per circa tre anni, forse qualcosa piu' o forse
qualcosa meno. Poi qualcuno comincio' a dire che la loro musica era
"noiosa", "pallosa", "sempre uguale" eccetera. Di solito si fa cosi'.
Segnaliamo al riguardo le due "performances" di due stimati cantautori
italiani, Lucio Dalla ("la musica andina che noia mortale" ecc.) e il prof.
Roberto Vecchioni ("noioso come una canzone degli Inti-Illimani" ecc.),
opinioni espresse in loro canzonette.

[*****] Curiosamente, il 28 settembre (ma di due anni dopo, del 1934) era nato anche Piero Ciampi. Comunista, anarchico e livornese. Quando si dicono le coincidenze.

[******] Qualcuno si ricordera' di Luís Corvalán?

[*******] Non mi pronuncio certo su Paperino
(ma avrei diverse cose da dire su Topolino, tipico americano medio di
merda). Ricordo invece l'autentica "multinazionale della carita' " messa su
da madre Teresa di Calcutta (non per niente beatificata dallo stesso papa
che ha fatto santo il fondatore dell'Opus Dei, senza scordare il giro di
miliardi messo su con Padre Pio) e il libro paga di Sua Maesta' Britannica,
dove il nome di Gandhi aveva un posto d'onore. Non per niente e' diventato
il simbolo del "Partito Radicale Transnazionale" (che diventera' pure
transgenico?), quello che, giusto nel nome di Gandhi, plaude agli interventi
NATO e organizza manifestazioni a sostegno di Israele mentre i tank di
quest'ultimo radono al suolo le citta' e i villaggi palestinesi.

[********] Per non contare quelli "mai stati comunisti" (Guccini in primis, no? L'ha
detto lui!)

[*********] Io invece ne ho la certezza. Ad esempio, un altro
"mai stato comunista", il sindaco di Roma Walter Veltroni, afferma di aver
conosciuto la propria consorte "ad un concerto degli Inti-Illimani".
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