segnali dalle città invisibili
 

Giro96 Cosa succede in città...
Effetti collaterali: uomini distesi sulla sabbia
di roberta marilli

La barbarie umana ha tante facce e tante voci. “La legge Bossi-Fini funziona, e se gli immigrati muoiono è proprio perché la legge fornisce gli strumenti per perseguire gli scafisti che, in caso di difficoltà, buttano in mare i disperati, per non essere arrestati”. Parola di Enzo Fragalà e Nino Lo Presti, onorevoli deputati di Alleanza Nazionale. A due giorni dall’ultima applicazione del progetto genocidio - mucchietto di extracomunitari che tentava di entrare nella casa dell’Abbondanza dalla porta sul retro. Bilancio provvisorio: quindici morti, uno in coma, gli altri sotto shock, braccati da Polizia e telecamere- progetto sottoscritto dal nostro Paese e dal resto dell’Europa, con l’alto patrocinio degli U.S.A. (che in materia di aiuti ai Paesi in via di sviluppo e cancellazione del debito hanno da tempo dettato la linea) , mentre ascolto alla radio queste illuminanti parole, ritaglio articoli dai giornali. E una foto. Da un giornale qualunque. E’ sempre la stessa.

L’uomo è disteso sulla sabbia. Un nastro di quelli a strisce bianche e rosse che si usano per segnalare i lavori in corso, scherza col vento e gli accarezza i capelli. E’ morto. Ha un’espressione serena. Di chi se n’è andato con una grande speranza davanti agli occhi. Resistere, nuotare, fare a pugni col mare, in culo a quell’animale che lo ha spinto giù dalla barca, insieme a tutti gli altri. In culo anche a quel paese nel quale vuole arrivare, sfiatando l’anima. Chissà quanti racconti avrà sentito: Scoglitti è a un passo da Modica, Vittoria: terra di serre, dei pomodorini e del resto. Lavoro ce n’è. Parenti e compaesani che ti aiutino, pure.
Magari con la parabola avrà guardato la TV italiana: i calciatori miliardari, le donnine sorridenti e mezze nude, che Allah ci perdoni, perfino una signora bionda che dà la pappa al gatto su un piatto di ceramica smaltata e gliela decora con due foglie di basilico.
Lui ora e lì. Sulla prima pagina dei giornali. Ma non è una velina, non è Totti. E’ nessuno. Sdraiato.
Domani se c’è bel tempo la mia amica vittoriese, che torna da un viaggio, andrà a prendere il sole in spiaggia. Su quella spiaggia.
Il Clandestino Ignoto, domani, sarà stato rimosso. Chiuso in un sacco nero. Numero per statistiche sugli effetti collaterali di una legge infame.

 

Il Progetto
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