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Giro95 Risonanze
I Mouse on Mars ai Mercati Generali

Giovedi 26 settembre , ore 23, ai Mercati Generali (Catania), MOUSE ON MARS Live ( SONIG REC. GER)

Mouse on Mars sono una delle rivelazioni della nuova scena tedesca di
fine decennio Novanta. Le loro alchimie musicali aggiornano lo spirito
audace di pionieri dell'elettronica anni '70 come Kraftwerk, Faust e Neu,
dimostrando una peculiare abilità negli arrangiamenti e nel remixing. La
band nasce nel 1992, su iniziativa di Andi Toma e Jan St. Werner, che si
incontrano a Colonia ma si trasferiscono presto a Dusseldorf (la città dei
Kraftwerk). Il primo Ep Frosch, su Too Pure, entra nella Top 3 della indie
chart inglese nel 1994, mettendo in mostra subito l'approccio "trasversale"
della band, abile nel mescolare generi disparati, dalla techno al
kraut-rock. Segue il primo album Vulvaland, che alterna momenti di trance
psichedelica ("Frosch") ad atmosfere più cupe e inquietanti ("Katang",
"Future Dub" e "Chagrin"). Considerati, ai loro esordi, esponenti della
scena drum & bass, i Mouse on Mars vengono presto etichettati con altri
appellativi: Grind futurista, Kraut dub, Doom house.

Quando nel '95 esce il loro secondo album Iaora Thaiti, Melody Maker
conia una nuova etichetta: post-techno, posizionando il disco nella Top 20.
L'album combina dub, jungle e hip hop con divagazioni nella world-music e
nelle sonorità cosmiche di Tangerine Dream. "Saturday Night Worldcup
Fieber" è uno dei momenti più melodici; il drum'b'bass di "Kanu" aggiorna
gli esperimenti più bizzarri dei Gong; la dissonante "Schunkel" rievoca i
Pere Ubu di "Modern Dance"; mentre "Schlecktron" sembra una sinfonia
spaziale dei Tangerine Dream o di Schulze "remixata" in uno studio di
post-rock.

Un anno dopo il singolo "Cache Coeur Naif" diventa in breve tempo un
club-hit in tutta Europa. Il brano, originale cocktail elettronico di
grande brio e freschezza, si avvale delle interpretazioni di Laetitia
Saider e Mary Hanson degli Stereolab, con i quali i due tedeschi avevano
già lavorato come produttori in precedenza.

Il 12" "Saturday Night World Cup Fieber" è il successivo hit che
apre la strada ad una prolifica serie di esperimenti in studio. Nel 1997 i
risultati della loro ricerca diventano più visibili, concretizzandosi nel
loro terzo album Autoditacker. Il disco passa con disinvoltura dalla techno
più frizzante ed eccentrica ("Twift Shoeblade", "Sui Shop") al balletto
meccanico di "Schnick Schnack Meltmade", dal reggae di "Scat" al tip tap di
"Tux & Damask", fino alla partitura "spaziale" di "Sehnsud". Nel frattempo,
esce anche la loro compilation Instrumentals che inaugura la fondazione
della loro personale etichetta: Sonig. Da quel momento alle produzioni dei
Mouse on Mars si accompagnano quelle di Vert, Microstoria, Scratch Pet
Land, F:X: Randomiz e Workshop.

Il successivo Ep Cache Coer Naif, che vanta ancora l'apporto di
Laetitia Sadier e Mary Hansen degli Stereolab, consolida la fama della band
nei club europei. Una musica ancor più eccentrica connota Instrumentals
(1998), con digressioni ambientali come "Pegel Gesetzt" e "Chromatic" e
brani più melodici come "Rampatroullie" e "2001".

Nel 1998 il regista americano Josh Evans recluta i Mouse on Mars per
sottoporgli la creazione di una colonna sonora. Toma e Warner accettano
l'incarico e realizzano la musica con il nome di Glam. Da allora il duo
comincia a lavorare alla realizzazione di sigle per la WDR (West Germany
Broadcasting), alla composizione di colonne sonore per Arte ed alla
creazione di remix per diversi gruppi.

I Mouse on Mars non sono certo delle "talpe da studio": armati di
campionatori, computer, sintetizzatori, effetti fatti in casa, nuovi e
vecchi strumenti analogici, calcano i palchi di mezzo mondo. Talvolta
aggiungendo pochi elementi acustici, quali chitarra, basso o batteria. Il
loro primo tour in Inghilterra (1994) è seguito da concerti nel resto
d'Europa. Dal 1994 in poi il trio tocca spesso Giappone e Stati Uniti,
ottenendo numerosi sold-out. Per poter organizzare più date, il duo
appronta anche un potente two-men show.

Dopo l'interlocutorio Ep Hot on the heel of Pickly Dead Rizzoms, con
la pubblicazione di Niun Niggung nel 1999, il duo si inserisce con successo
nella Top 100. Il disco vanta un pugno di "collage" di pop ed elettronica
("Download Sofist", "Disphotek", "Diskdusk", mescolando cadenze robotiche,
balletti d'androidi e dissonanze in stile post-rock. Il video di
"Distroia", il singolo tratto dall'album e girato dal regista Rosa Barba,
viene nominato miglior video nazionale al Viva Comet Award.

Il fatto che il duo riceva un premio al Linz Electronica Festival
nello stesso anno testimonia della fascinazione generata delle loro
produzioni, che potrebbero apparire pop, club, A-Musik oriented,
coalizzando senza sforzo nuovi concetti musicali. Per questo motivo, i due
ricevono anche il premio della radio tedesca: l'Eins Live Krone Fuer
Innovation (corona/medaglia per l'innovazione).

Dal 1999 Andi Toma e Jan St.Warner tengono insieme conferenze per la
musica sperimentale al Technical Institute nella facoltà di Disegno e
Comunicazione Visiva.

Che la musica dei MOM sia più un "work in progress", che qualcosa di
definito e completo diviene chiaro nel 2000, quando la band fa uscire una
versione completamente revisionata dell'album Niun Niggun in Giappone e
Stati Uniti. La rivista americana Spin inserisce l'album nella Top 20
dell'anno. Seguono l'indicazione anche diverse chart di college radio.

Di ritorno dal suo tour negli Usa e in Giappone, il gruppo si chiude
in studio per registrare il nuovo album Idiology, attorniato da violini,
violoncelli, clarinetti, trombe e grand piano. L'enigmatico batterista Dodo
Nkishi canta in diversi pezzi, accompagnato da Matthew Herbert al piano.
Vert e FX Randomiz, che collaborano ad alcuni programming, il violinista
Matty Arouse e il talentuoso Harald Sack Ziegler ai fiati chiudono la ricca
lista degli ospiti. Il risultato è un disco sorprendente, una vera lezione
di elettronica, piena di spunti originali, a cominciare dall'iniziale,
serrata "Actionist Respoke". "Presence" mette in mostra esili cartilagini
melodiche e un'ambientazione per piano e voce che riecheggia Robert Wyatt.
"First: Break" è un'improvvisazione estrema, tra kraut-rock e rave party.
"Fantastic Analysis" è uno strumentale etereo, vicino a certa new age.
"Catching Butterflies With Hands" è un altro assemblaggio di
improvvisazioni free-form. "Paradical" è un esercizio raffinato di musica
dissonante. "Unity Concept", stampato sul porta-cd, è recitato senza base o
quasi da Nkishi. L'effetto complessivo è spiazzante, assordante e ipnotico
al tempo stesso. Ma è soprattutto con questo disco che i Mouse on Mars si
accreditano come una delle realtà più originali della scuola elettronica
tedesca degli ultimi anni. Con il successivo Agit Itter It It (2002) il duo
di Dusseldorf si concede una raccolta di rarità e di remix. Nel frattempo,
Werner partecipa a due progetti collaterali, Microstoria e Lithops. Sotto
quest'ultimo nome pubblica due album, Uni Umit (1997) e Didot (1998).

MercatiGenerali, circolo culturale, s.s. 417 km 69 , Catania, tel. ++ 39
(0) 95 571458 www.mercatigenerali.org

 

Il Progetto
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