Giro95
Movimento 14 settembre
«BERLUSCONI GIÙ PER TERRA»
La festa di protesta
dei girotondini a San Giovanni
di Vanessa Viscogliosi
Il
tanto atteso 14 settembre è arrivato. I
girotondini, Moretti e tutti coloro che ritengono
la legge Cerami un oltraggio alla giustizia si
sono riuniti questoggi a Roma, in Piazza
San Giovanni, per polemizzare contro questo governo
e le sue leggi in nome della democrazia, della
giustizia e della libertà e pluralità
dellinformazione.
Niente diretta sulle nostre reti
nazionali del grande movimento di protesta, o
meglio della festa di protesta come
gli stessi organizzatori hanno definito lincontro
a cui hanno preso parte italiani provenienti da
ogni parte dello stivale.
Sarà stata la curiosità di vedere
che cosa stava accadendo in quella piazza o semplicemente
il dovere di partecipare in prima persona al girotondo
che ha fatto sì che San Giovanni fosse
gremita di gente oltremodo.
Bandiere, striscioni, magliette, ma anche bare
trasportate in lungo e in largo per la piazza
per annunciare la morte della Costituzione italiana.
Lo
sguardo dei partecipanti si è volto al
cielo non solo per guardare i palloncini, lasciati
volare in alto con messaggi pieni di speranza
e giustizia, ma anche perché distratti
dallelicottero della polizia, che più
volte durante gli interventi degli oratori è
stato menzionato come contatore ufficiale del
Cavaliere.
Le stime prevedevano circa duecento
mila persone. Più volte Nanni Moretti ha
scherzato sui numeri. Si è anche rifiutato
di comunicare, una volta saputa, la cifra ufficiale,
perché imbarazzante e superiore a ogni
tipo di previsione.
«Non perdiamoci di vista» esordisce
Nanni Moretti accolto da un caloroso applauso,
«restiamo in contatto ora che ci siamo ritrovati».
Il regista romano attacca subito il premier: «Berlusconi
deve imparare cosa sia la democrazia e lo deve
imparare dalla sinistra
non è contro
la democrazia ma è estraneo alla democrazia».
Polemiche anche sulla maggioranza
che Moretti definisce servile e incapace di opporsi
al loro padrone. «Credevo in Fini»
dice Moretti «ma anche lui si è rivelato
uno dei tanti dipendenti».
E per tutti quelli che ancora nutrivano dubbi
su una possibile carriera politica di Moretti,
il regista parla chiaro: «Perché
sto facendo tutto questo? La situazione era troppo
seria per non intervenire
se Berlusconi poi
dovesse diventare Presidente della Repubblica
italiana
», si ferma interrotto dai
fischi del pubblico «
se non avessi
fatto tutto questo proverei vergogna!».
Il discorso di Moretti si chiude tra scroscianti
applausi. Dario Fo, in seguito salito sul palco
per un «saluto di passaggio», dirà
che il discorso del regista lo avrebbe voluto
scrivere lui.
Il secondo intervento spetta a
Don Luigi Ciotti. Il sacerdote parla di giustizia
sociale, di una vita migliore dietro le sbarre,
di immigrazione e prevenzione. «Alcuni progetti
presentati oggi sono a favore di pochi
il
legittimo sospetto è servito
in passato per ritardare processi scomodi
per
assolvere imputati». Ricorda poi Placido
Rizzotto, Dalla Chiesa e Della Torre. «Rizzotto
voleva fare una cooperativa per i giovani
ma
è stato assassinato» prosegue «la
giustizia vince: un mese fa è nata la prima
cooperativa
consegnerò - simbolicamente
- le spighe di grano a Cofferati, Dalla Chiesa
e Rita Borsellino».
Tocca poi allArci. Due rappresentanti
degli immigrati in Italia parlano della legge
Bossi-Fini, una legge che non riguarda solo gli
extra-comunitari, ma mette «in crisi le
pari opportunità». «Limmigrato
uso e getta deve finire
non siamo
visti come persone ma solo come forza lavoro».
Significativo uno striscione portato con fierezza
da alcuni immigrati: «Volevano braccia sono
arrivate persone».
Alla Piccola Orchesta Avion Travel il compito
di dare avvio al primo blocco musicale. Si esibiranno
successivamente anche Luca Barbarossa, Roberto
Vecchioni, Fiorella Mannoia e Francesco De Gregori.
Ancora una volta la musica si associa a impegni
sociali e civili.
Toccante lintervento di Rita
Borsellino. «Temo il silenzio dei giusti»,
afferma la sorella del giudice Borsellino ucciso
nel 1992 in un attentato mafioso, ma esprime anche
lindignazione per le parole che Cuffaro
ha espresso su uniniziativa contro lingiustizia,
che ha definito come «la sceneggiata delle
lenzuola siciliane». «Anche noi oggi
appendiamo un lenzuolo
e gridiamo il nostro:
Io non ci sto». Conclude poi
il suo discorso ricordando limportanza della
forza e della continuità delle proteste.
Unimportante messaggio arriva
da Emergency, il cui appello viene letto da Lella
Costa: «LItalia fuori dalla guerra».
Prende poi la parola il fondatore di Emergency,
Gino Strada che afferma che «la guerra mediatica
è già iniziata». «La
guerra è già stata decisa
tutte
le immagini che trasmettono in tv sono istigazioni
a favore dellintervento militare».
«Tutte le guerre sono una forma di terrorismo
per
noi ogni giorno è l11 settembre».
Per
Paolo Flores DArcais il no alla diretta
televisiva del girotondo ha destato semplicemente
maggiore interesse nelle persone, che hanno deciso
di intervenire personalmente allincontro.
«Quella di Berlusconi non è una destra»
asserisce lorganizzatore del Pala Vobis
e direttore di MicroMega «e i suoi dipendenti
detestano la democrazia
come ha detto Curzio
Maltese, Berlusconi è un analfabeta della
democrazia». Prosegue dicendo che se dovesse
usare dei toni più pacati dovrebbe dire
che «Berlusconi è in preda ad una
pulsione irrefrenabile di totalitarismo ».
E sul legittimo sospetto afferma ironicamente:
«
è stato spostato il processo
di Brescia
il prossimo sarà ad Arcore?».
E sul movimento dei girotondi Flores
DArcais dice: «Questo movimento non
è un fuoco di paglia, ma cresce come una
valanga». «Sta nascendo una nuova
figura di politico: il girotondino. Il cittadino
attivo che deve contare nelle decisioni come il
politico». Quelli che Flores DArcais
qualifica come «cittadini bricolair»
porteranno vigore morale alla politica.
«Si stanno preoccupando della
cifra da dire al loro proprietario», dichiara
Furio Colombo riferendosi ai giornalisti che chiedono
i numeri ufficiali «e cercano una cifra
che non faccia fare troppa brutta figura».
Attacca il polo come «una maggioranza che
lascia fare leggi come la Bossi-Fini, una legge
razzista, e leggi per evitare processi a Berlusconi».
«Oggi si è votato per la Cerami
non
si vota mai alla Camera di sabato se non in casi
eccezionali
». Colombo si esprime anche
sulla questione Iraq: «Berlusconi non ha
consultato né la Camera e né il
Senato per lappoggio dellItalia».
«La libertà del paese
sarebbe in pericolo» continua il direttore
dellUnità «se non ci fossero
i girotondini. No al silenzio anche se disturberà
moltissimi
noi dellUnità ne
provochiamo lira ogni giorno
».
Il calore dei girotondini riuniti
a Piazza San Giovanni esclude la possibilità
che essi si siano riuniti per intraprendere una
semplice scampagnata domenicale. Alcuni li hanno
definiti estremisti, ma cosa cè di
più moderato di una moltitudine di persone
che si ritrovano in una piazza, o intorno ad un
palazzo, per manifestare pacificamente?
Molti si preoccupano che il movimento,
che registra ogni giorno nuove adesioni, possa
delegittimare i partiti. Nessuno vuole fare il
politico o sostituirsi ad esso. Come ha espresso
Flores DArcais, il girotondino è
semplicemente un cittadino attivo che esprime
la sua opinione in quello che dovrebbe essere
un paese democratico e liberale. Le proteste costruttive
dei girotondi hanno scaturito importanti dibattiti.
Stanno facendo «svegliare» la sinistra
e stanno mettendo in ridicolo la destra.
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