Giro95
Risonanze
Una banda del tempo volta al futuro
Intervista ad Annalisa Baldi
- presidente della "Società Musicale
Michelangiolo Paoli" di Campi Bisenzio (FI)
di giacomo alessandro
fangano
La vostra associazione è
nata 186 anni anni fa. Questa gloriosa storia
è un peso?
No, semmai un orgoglio! Siamo una delle più
antiche associazioni della Toscana, con un'importante
tradizione bandistica che oggi abbiamo pienamente
recuperato, ristabilendo un corpo bandistico composto
da circa 40 elementi di età media pari
a 30-35 anni. Contemporaneamente coltiviamo la
passione del jazz con la nostra orchestra, la
Sunrise Jazz Orchestra, composta da circa 25 elementi,
che è una tra le più note nella
provincia di Firenze. Una street band, la Paoli
Street Band, di circa 10 elementi. Altre attività:
la "banda del tempo musicale", la tombola
(frequentata soprattutto da anziani) e il Campi
Jazz Festival, rassegna annuale ormai molto nota.
Insomma un'associazione dove "vecchio"
e "nuovo" convivono e interagiscono.
Qual è il vostro rapporto
con il territorio? Con la città?
Ottimo. I campigiani, così come l'amministrazione
comunale, stanno appoggiando calorosamente il
recupero della tradizione bandistica e, malgrado
la diffusa riluttanza per il jazz, cominciano
ad apprezzare anche l'orchestra. Penso venga dato
valore anche al nostro impegno a mantenere l'associazione
libera, da tutti i punti di vista, soprattutto
dalla logica "commerciale". Siamo una
delle poche associazioni, forse l'unica, dove
possiamo ancora vantarci di fare volontariato.
Cosa è questo progetto
di "BANCA DEL TEMPO MUSICALE" ?
Regaliamo ore di lezione di musica in cambio di
altrettante ore di impegno nei nostri gruppi musicali,
una volta raggiunto un livello di studio adeguato.
Spesso cerchiamo di fornire anche lo strumento
musicale, che diamo in comodato gratuito. Quindi
diamo la possibilità a chiunque di accedere
al mondo della musica, spesso troppo oneroso.
Naturalmente forniamo una preparazione di base,
un avviamento musicale, che poi ciascuno potrà
approfondire come crede.
Come è nato?
Il progetto è nato da un'idea di Rodolfo
Sarli, uno dei capisaldi dell'associazione, in
un momento di crisi dei nostri gruppi per mancanza
di "manodopera". Abbiamo così
deciso di attingere alla nostra tradizione. I
più "vecchi" di noi hanno iniziato
a suonare con lo stesso metodo.
E' facile coltivare la passione
per la musica "colta" nell'era delle
canzonette?
E' facile farsi trascinare da qualsiasi tipo di
musica soprattutto quando è suonata con
passione e con la voglia di stare insieme e divertirsi.
Se riesci a trasmettere tutta la tua energia è
fatta! Qualsiasi tipo di musica ti fa entrare
magicamente nel cuore di qualsiasi pubblico, anche
il più ostile.
Come vede il futuro della vostra
associazione?
Si vive giorno per giorno perché ci vuole
tanta energia per reggere un'associazione di questo
tipo, tenendo conto che tutti noi abbiamo un lavoro,
impegni familiari vari e non possiamo fare progetti
a lunghissima scadenza. La nostra associazione
è molto particolare. Opera nel campo musicale
ma anche in quello sociale. Spero che mantenga
in futuro questo spirito e la sua purezza.
E in generale delle associazioni
musicali?
Le altre associazioni musicali sono, a mio avviso,
molto legate ad una logica "commerciale".
Quella che distrugge l'armonia di un gruppo e,
prima o poi, anche la passione.
Avete un contributo pubblico?
Abbiamo un misero contributo provinciale, praticamente
insignificante. Il comune ci dà rimborsi
spese in cambio di servizi.
Avete un bel sito e molto aggiornato.
Cosa significa per voi?
Abbiamo un programmatore molto bravo tra noi che
ha curato il nostro sito internet. Un'ulteriore
mezzo per farci conoscere.
E quindi il vostro rapporto
con le nuove tecnologie è comunque positivo?
Ciascuno di noi è molto ben informatizzato,
tanto che comunichiamo tra noi quasi esclusivamente
con le email o il forum.
|