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Una banda del tempo volta al futuro

Intervista ad Annalisa Baldi - presidente della "Società Musicale Michelangiolo Paoli" di Campi Bisenzio (FI)
di giacomo alessandro fangano

La vostra associazione è nata 186 anni anni fa. Questa gloriosa storia è un peso?
No, semmai un orgoglio! Siamo una delle più antiche associazioni della Toscana, con un'importante tradizione bandistica che oggi abbiamo pienamente recuperato, ristabilendo un corpo bandistico composto da circa 40 elementi di età media pari a 30-35 anni. Contemporaneamente coltiviamo la passione del jazz con la nostra orchestra, la Sunrise Jazz Orchestra, composta da circa 25 elementi, che è una tra le più note nella provincia di Firenze. Una street band, la Paoli Street Band, di circa 10 elementi. Altre attività: la "banda del tempo musicale", la tombola (frequentata soprattutto da anziani) e il Campi Jazz Festival, rassegna annuale ormai molto nota. Insomma un'associazione dove "vecchio" e "nuovo" convivono e interagiscono.

Qual è il vostro rapporto con il territorio? Con la città?
Ottimo. I campigiani, così come l'amministrazione comunale, stanno appoggiando calorosamente il recupero della tradizione bandistica e, malgrado la diffusa riluttanza per il jazz, cominciano ad apprezzare anche l'orchestra. Penso venga dato valore anche al nostro impegno a mantenere l'associazione libera, da tutti i punti di vista, soprattutto dalla logica "commerciale". Siamo una delle poche associazioni, forse l'unica, dove possiamo ancora vantarci di fare volontariato.

Cosa è questo progetto di "BANCA DEL TEMPO MUSICALE" ?
Regaliamo ore di lezione di musica in cambio di altrettante ore di impegno nei nostri gruppi musicali, una volta raggiunto un livello di studio adeguato. Spesso cerchiamo di fornire anche lo strumento musicale, che diamo in comodato gratuito. Quindi diamo la possibilità a chiunque di accedere al mondo della musica, spesso troppo oneroso. Naturalmente forniamo una preparazione di base, un avviamento musicale, che poi ciascuno potrà approfondire come crede.

Come è nato?
Il progetto è nato da un'idea di Rodolfo Sarli, uno dei capisaldi dell'associazione, in un momento di crisi dei nostri gruppi per mancanza di "manodopera". Abbiamo così deciso di attingere alla nostra tradizione. I più "vecchi" di noi hanno iniziato a suonare con lo stesso metodo.

E' facile coltivare la passione per la musica "colta" nell'era delle canzonette?
E' facile farsi trascinare da qualsiasi tipo di musica soprattutto quando è suonata con passione e con la voglia di stare insieme e divertirsi. Se riesci a trasmettere tutta la tua energia è fatta! Qualsiasi tipo di musica ti fa entrare magicamente nel cuore di qualsiasi pubblico, anche il più ostile.

Come vede il futuro della vostra associazione?
Si vive giorno per giorno perché ci vuole tanta energia per reggere un'associazione di questo tipo, tenendo conto che tutti noi abbiamo un lavoro, impegni familiari vari e non possiamo fare progetti a lunghissima scadenza. La nostra associazione è molto particolare. Opera nel campo musicale ma anche in quello sociale. Spero che mantenga in futuro questo spirito e la sua purezza.

E in generale delle associazioni musicali?
Le altre associazioni musicali sono, a mio avviso, molto legate ad una logica "commerciale". Quella che distrugge l'armonia di un gruppo e, prima o poi, anche la passione.

Avete un contributo pubblico?
Abbiamo un misero contributo provinciale, praticamente insignificante. Il comune ci dà rimborsi spese in cambio di servizi.

Avete un bel sito e molto aggiornato. Cosa significa per voi?
Abbiamo un programmatore molto bravo tra noi che ha curato il nostro sito internet. Un'ulteriore mezzo per farci conoscere.

E quindi il vostro rapporto con le nuove tecnologie è comunque positivo?
Ciascuno di noi è molto ben informatizzato, tanto che comunichiamo tra noi quasi esclusivamente con le email o il forum.


 

Il Progetto
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