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Giro94
Sikula Reggae Festival
2002
IL REGGAE E I RASTAFARIANI
di Vanessa Viscogliosi
La musica e il ritmo incessante
e festoso della musica reggae hanno fatto ballare
e cantare centinaia di ragazzi, e non solo, in
occasione della terza edizione del SIKULA REGGAE
FESTIVAL. Tre giorni dedicati alla cultura musicale
giamaicana trascorsi campeggiando nel suggestivo
scenario roccioso offerto dalla cava dellEremo
di Croce Santa a Rosolini (SR).
Un luogo naturale e mistico lontano dal caos cittadino
che tra il 9, il 10 e l11 luglio si è
trasformato in un villaggio colorato, la cui vita
è stata scandita ad ogni ora del giorno
(quasi fino allo sfinimento) dalla musica, dalle
danze tribali e dai bonghi il cui suono primitivo
e liberatorio ci conduce alla misticità
e religiosità della cultura rasta.
Ogni sera sul palco del SIKULA REGGAE FESTIVAL
si sono esibiti band emergenti accanto a big di
tutto rispetto, come Max Romeo, considerato uno
dei rappresentanti più importanti della
scena musicale reggae.
Cosè il reggae? Il reggae non è
solo un insieme di suoni e ritmi. È qualcosa
in più: è lespressione di
un determinato modo di intendere e condurre la
vita. Le sue origini si accompagnano allasservimento
della gente di Giamaica, a quelle canzoni urlate
per mitigare il peso delloppressione e del
lavoro forzato nei caldi pomeriggi assolati.
Oggi molte persone associano semplicisticamente
al reggae i celebri dredlock di Bob
Marley. In realtà questa capigliatura,
realizzata intrecciando i capelli con la cera,
rientra in uno di quelli che possiamo considerare
i comandamenti dei rastafariani: ovvero non deturpare
in nessun modo il proprio corpo. Niente parrucchiere
e tatuatore per capirci.
La nascita del movimento dei rastafariani è
piuttosto recente. Nasce infatti in Giamaica nel
1930, quando Marcus Mosiah Garvey (1881-1940)
spinge i discendenti degli schiavi strappati allAfrica
a tornare nel loro paese, e particolarmente al
paese considerato simbolo del continente nero:
lEtiopia. Spinte più sociali che
religiose sembrano quindi alla base dei rastafariani.
Questo almeno allinizio.
Una parte degli etiopisti era cristiana.
Alcuni sostenevano che Gesù Cristo fosse
di etnia africana e pertanto di colore. E cera
anche chi credeva che il figlio di Dio fosse una
tra le tante divinità.
Le sorti delletiopismo cambiano radicalmente
quando il 2 novembre 1930 ascende al trono etiope
Ras Tafari. Limperatore prende il nome di
Hailé Selassié (1892-1975) e desta
scalpore in ambito internazionale quando si proclama
discendente diretto di Salomone.
In Giamaica lincoronazione di Ras Tafari
viene vista come un segno dal cielo: il messia
è di nuovo tornato. Il Re dei
re inizia ad essere venerato come lunico
Dio supremo e a quanto sembra senza che lui lo
sapesse
Incredibile ma vero Hailé Selassié
viene a conoscenza della diffusione in Giamaica
di una religione in cui lui stesso è la
divinità idolatrata quando nel 1966 intraprende
un viaggio in terra giamaicana. Nonostante si
sia proclamato discendente diretto di Salomone,
il sovrano etiope non si riconosce come natura
divina e decide di mandare un gruppo di missionari
della Chiesa Ortodossa del suo paese per far ragionare
i suoi proseliti..Lopera di conversione
non ottiene tuttavia dei risultati considerevoli:
nel 1975 il dio Ras Tafari muore e i suoi fedeli
credono che la sua scomparsa sia una mera invenzione
della stampa. Lo stesso Bob Marley stenta a credere
alla notizia.
Forse oggi ci sono fedeli che pregano la loro
divinità e altri che sperano nella sua
resurrezione..o magari, come è avvenuto
per il mito del rocknroll Elvis Prestley
si spera che Ras Tafani sia ancora vivo e che
partecipi insieme ai suoi fedeli alle miriadi
di pellegrinaggi verso la tua tomba
questo
non lo sappiamo e forse neanche ci intessa.
Quello che è certo è che i rastafariani
continuano ad esprimersi culturalmente e artisticamente
attraverso la musica reggae. E di certo non sono
i soli che ascoltano quella melodia e quel ritmo
festoso nato in pomeriggi assolati e di duro lavoro
nei campi della Giamaica schiavizzata: il reggae
oggi accompagna la vita, la quotidianità
di diverse persone. La cultura rasta è
riuscita però ad influenzare molti giovani,
non a livello dottrinale bensì a livello
estetico.
Nel villaggio colorato del SIKULA REGGAE FESTIVAL
diversi ragazzi erano infatti pettinati
alla rasta: dredlock a non finire. Cè
anche da aggiungere però che i piercing
e i tatuaggi erano tantissimi. Per sommo dispiacere
di Ras Tafari
Bob Marley diceva: ...il
reggae è una fottuta musica in cui devi
essere fiero...capisci cosa voglio dire...quando
ti alzi la mattina devi essere fiero, come una
persona che soffre e dice a se stessa "feeling
all right
.
Ma in quanti oggi sono fieri appena
svegli?
APPROFONDIMENTI
Di seguito riporto i cardini della religione rasta:
1. Ogni tipo di deturpazione del corpo, compreso
radersi, tatuarsi, tagliarsi i capelli, etc..,
deve essere evitata.
2.Il rispetto per tutte le forme di vita implica
unalimentazione in cui la carne è
ridotta a zero.
3. L'unico dio supremo è Jah Rastafari.
4. I rasta perseguono l'amore per lintera
umanità.
5. I rasta respingono la gelosia, l'odio, la cattiveria,
l'invidia e l'ingiuria.
6. I rasta rifiutano la mondanità e l'edonismo.
7. I rasta sognano di formare un'unica fratellanza.
9. Le antiche leggi dellEtiopia, culla dell'umanità,
devono essere rispettate.
10. I rasta non rispettano o disprezzano una persona
solo per l'aspetto o la presenza fisica, per il
suo titolo o qualunque altra considerazione. Un
rasta è motivato in tutto dal suo amore
per la libertà e per la verità.
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