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Amori e tradimenti nel primo romanzo di Simona Izzo


L'autrice conferma il suo vulcanico talento artistico in "Diario di una
donna che ha tradito". Dal libro, ambientato nel mondo dell'editoria, sarà
tratto un film prodotto da Cecchi Gori

L'OPERA
Diario di una donna che ha tradito è il ritratto di Laura. Trentacinque
anni, due figli e un marito che finora ha creduto di amare, Laura incontra
un uomo che le fa perdere la testa ma si mostra refrattario a perderla per
lei: Lorenzo, nel quale lei riconosce una malattia segreta, un disagio
fisico e psichico a volte dichiarato e a volte sommerso, un dolore di cui la
donna si fa carico forse per riuscire a sanarlo e a condividerlo. Lui ha due
figli come lei, dieci anni più di lei, una moglie provvida e devota, un
talento nevrotico. È un professore di filosofia che ha scritto un libro e
Laura è chiamata a giudicarlo. Lei è un editor di una casa editrice, una
donna che può decidere il destino degli altri, ma non il proprio. Attraverso
una passione apparentemente non corrisposta, che diviene una lente di
ingrandimento sulla sua vita, Laura riflette sul suo matrimonio, sul cancro
del padre, sui figli che crescono, sull'amore delle donne che è oblativo e
ricattatorio, ossessivo e sfrenato ma irrinunciabile e salvifico. Se è vero
che Lorenzo fa solo cose necessarie, come lui dice, escludendo l'amore da
questa necessarietà, Laura ha bisogno di sentirsi "necessaria".

IL RITMO DEL ROMANZO
La narrazione segue il ritmo coinvolgente e fluido di un diario
spudoratamente sincero, scandito da toni ora crudi ora più pacati in un
alternarsi di luci sempre vivide che l'autrice calibra con maestria. In
questo suo primo romanzo la Izzo dà prova di un indiscusso talento
narrativo.
"Caro uomo concreto che attraversa i cantieri, che disegna le case. Le
scarpe sporche di terriccio, le mani da pianista che non c'entrano niente
con il suo lavoro e quel modo di distrarsi, di allontanarsi da noi bambini,
di non ascoltarci. Dove andavi, papà, quando non rispondevi?":

L'INCIPIT
"Il verde dei miei occhi striscia nel rosa scivoloso della sua bocca, ma lui
non sta parlando. Sono una donna del sud, ho il cuore del sud ma gli occhi
di Milano, perché mia madre è di Milano e anche le gambe, le braccia e il
fegato sono di Milano. Ma la mia faccia è greca come una tragedia che non ho
vissuto. Mio padre è siciliano.
C'era un ulivo dietro Lorenzo: i bracci che lo circondavano come un'aureola
che si vede di giorno. Che ci faceva un ulivo oleastro a Milano? Chi ce
l'aveva piantato? Un vecchio emigrato che se l'era portato in valigia?".

GLI UOMINI DI LAURA
La vita della protagonista è una vertiginosa girandola di emozioni legate
agli uomini che ama, nutre e tradisce con la medesima visceralità: dal
padre, uomo concreto, distante, muto alle richieste dei figli, al marito,
che dopo averla tradita per anni la desidera con violenza; a Lorenzo,
l'amante che "incapace di dare o di provare qualcosa per qualcuno, scatena
negli altri la febbre di conquistarlo"; al figlio Mariotto, il "dolce
piccolo uomo" della sua vita, che le si abbarbica addosso con fiducioso
abbandono. Laura si specchia nelle figure maschili che la circondano come in
un colorato caleidoscopio in cui ricerca disperatamente l'immagine dell'uomo
che avrebbe voluto essere.

SENSUALITÀ E SENTIMENTO
Simona Izzo esplora con linguaggio palpitante le complesse, misteriose
dinamiche che coinvolgono il cuore e i sensi delle donne travolte
dall'inevitabilità della passione. Lo fa indagando i meandri della mente, ma
immergendosi anche nei percorsi intimi della fisiologia corporea femminile.
"Mi bacio la mano come se la mia bocca fosse la bocca di Lorenzo. La mia
lingua su di me come un serpente rugoso. Non mi sono mai piaciuta tanto come
adesso, non mi sono mai sentita così forte e fiera di essere così forte. Sì,
mi amo, mi amo di più e più di quanto nessuno mi abbia mai amato. Delirio
sessuale vaginale. Finalmente ho capito che cos'è quest'orgasmo vaginale.
Finalmente, da sola." Laura vive e interpreta in maniera emblematica il
ruolo della donna contemporanea, divisa tra le aspirazioni personali,
l'attaccamento alla famiglia e il desiderio di essere amata sempre e
comunque: "L'amore è così. L'amore è un affanno. È il desiderio di
raggiungere qualcuno prima di affondare, sperando di affondare prima."

IL FILM
Dal romanzo verrà tratto un film prodotto da Vittorio Cecchi Gori. L'autrice
sta lavorando alla sceneggiatura insieme a Graziano Diano e Alessandra La
Capria.

L'AUTRICE
Simona IZZO, sceneggiatrice e regista, ha scritto numerosi soggetti e
sceneggiature per il cinema e la TV, alcuni dei quali premiati da giurie
nazionali ed internazionali: Ultrà (1991, Orso d'argento al Festival di
Berlino), La scorta (1993, 5 David di Donatello), Vite strozzate (Premio
Alfred Baur) e Canone inverso (1999, 5 David di Donatello). Ha diretto i
film: Parole e baci (1985), Maniaci sentimentali (1994, 2 David di
Donatello), Camere da letto (1996), Commedia sexy (2000). Con il marito
Ricky Tognazzi, che ne è anche il regista, la Izzo ha appena terminato le
riprese del film Il Papa buono, dedicato alla vita di Papa Giovanni XXIII,
in onda nei prossimi mesi sulle reti Mediaset.

 

Il Progetto
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