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Giro94
Zerobook
Nel mondo di chi non vede
di angelo pattavina
Titolo: Il dono oscuro. Nel
mondo di chi non vede
(Touching the rock. An experience of blindness)
Autore: John M. Hull
Edizione: Garzanti (1992)
Anno di prima pubblicazione: 1990 (John M. Hull)
Note: Traduzione di Serena Lauzi. Prefazione di
Oliver Sacks.
Affondare. Percorrere il tunnel
delloscurità. E, alla fine, rinascere,
toccando la roccia.
Un viaggio profondo nel mondo della cecità.
Attraverso le parole di un cieco.
Affascinante. Terrificante. Illuminante.
In un epoca in cui limmagine
è tutto, la rivelazione di un uomo che
ha visto scomparire la realtà dai suoi
occhi ed ha ricominciato a vivere vedendo
con tutto il corpo.
Un capolavoro di semplicità e schiettezza,
ma nello stesso tempo profondo, poetico, intenso,
sia nella forma che nellanimo.
I sogni, le paure, gli attacchi di panico, gli
affetti, lintimità sessuale, la percezione
dello spazio e del tempo, la memoria, le sensazioni
di chi vive una dimensione diversa da quella che
i vedenti tutti i giorni danno, inconsapevolmente,
per scontata.
La ricerca continua di una pace che non vorrebbe
conoscere invidia per il mondo della luce, ma
che pretenderebbe anche di non vedersi trattare
con pietà da chi non vive il mondo delle
tenebre.
Un esempio di grande dignità. E di coraggio.
Una storia da cui imparare, su cui riflettere
e da non dimenticare.
Perchè loro non è solo quello
che luccica.
Dopo esser affondato ineluttabilmente
in un oceano senza fondo, Hull scopre, nella profondità
dellabisso, la sua anima, e trova un ancoraggio:
questo, per lui, è toccare la roccia.
Oliver Sacks
«Un cieco è semplicemente
una persona la cui funzione della vista, anzichè
essere altamente specializzata e localizzata in
un organo specifico, è diffusa su tutto
il corpo.»
«Talvolta mi ritrovo a sforzarmi
di richiamare alla mente qualche mia vecchia fotografia,
tanto per ricordare che aspetto ho, e ogni volta
è uno shock scoprire che non riesco a ricordarmene.
Diventerò anchio uno spazio vuoto
sulle pareti della mia galleria di ritratti?»
«... se da un lato non posso
limitarmi ad accettare passivamente la cecità,
dallaltro non posso nemmeno rifiutarla.
Il vero problema è quello dellintegrazione.
Devo andare in cerca di un nesso tra cecità
e vista, coscienza e assenza di coscienza, Dio
e demonio,vita dellumanità e vita
del cosmo, potere della creazione e potere della
distruzione... »
«Se nella luce di Dio noi
vediamo la luce, nelle tenebre di Dio noi vediamo
le tenebre. Se un viaggio nella luce è
un viaggio verso Dio, un viaggio nelle tenebre
è un viaggio verso Dio. Per questo io continuo
nel mio viaggio, non attraverso le tenebre, ma
verso di esse.»
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