segnali dalle città invisibili
  Giro92 Tanto per abbaiare
Tanto per abbaiare 131

di riccardo orioles 17 giugno 2002 n.131
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Per esempio. Due paesini della Sicilia, uno in provincia di Palermo e
l'altro nel catanese. Il primo si chiama Corleone, e basta la parola.
Il secondo, Scordia, e' molto meno noto; fino a una decina di anni fa
era uno di quei paesi in cui arrivi con la corriera e subito in piazza
trovi coppole nere e silenzio sull'ultimo omicidio. Entrambi questi
paesini sono stati amministrati per otto anni dalla sinistra, di
provenienza rete o Pds; due bravissimi sindaci, in entrambi i casi.
Iniziative antimafia, cooperative di giovani, cultura: in capo a otto
anni, Corleone era diventato quasi un paese civile - comunque, un posto
in cui i mafiosi stavano stretti -; a Scordia s'erano organizzati per
rilanciare il paese vendendo miele in internet (fanno miele, la') e
organizzando ogni anno un discreto convegno culturale.
Insomma, due paesi liberati. Li hai lasciati che la mafia nell'aria si
tagliava col coltello, ci torni e trovi ragazzi sorridenti, impegnati,
che neanche nell'emiliarromagna anni Settanta. Bene. Li abbiamo persi
tutt'e due. A Corleone, e' stata proprio la gente che non ci ha voluto.
La lista diciamo cosi' non nemica della mafia ha preso due voti su tre,
il nuovo sindaco per prima cosa ha dichiarato che lui non perseguitava
i figli dei mafiosi (a differenza del precedente, che aveva negato un
permesso al figlio di Riina). Quarantott'ore dopo, i carabinieri
arrestano per delitti mafiosi proprio il povero perseguitato figlio di
Riina; il sindaco nuovo se ne sta zitto.
Silenzio sulla vicenda: finche' nel comitato antimafia del comune,
creato dalla vecchia amministrazione con degli intellettuali
palermitani, scoppia il casino. "Io con questo comune non ci lavoro -
fa Umberto Santino, che fa studi antimafia da vent'anni - Non possono
fare un comitato antimafia e poi per assessore alla cultura prendersi
l'avvocato di Riina". E si dimette clamorosamente
(l'assessore-avvocato, tale Di Lorenzo, fra l'altro ha precedenti
penali per conto suo). Dopo la levata di Santino si dimettono anche gli
altri intellettuali antimafiosi, compreso - ma alla fine - anche
l'intellettuale alla moda Centorrino.
* * *
E Scordia? A Scordia, abbiamo vinto: la sera delle elezioni, la folla
dei paesani ha portato in trionfo sulle spalle il nuovo sindaco, che e'
di centrosinistra. Solo che costui e' un certo Turi Leanza,
"socialista", che voi non conoscete ma i siciliani si'. Ai tempi di
Craxi, era noto con una decina di soprannomi, nessuno dei quali
particolarmente lusinghiero. Insomma, il buon Leanza non era - diciamo
cosi' - un fanatico della legge. Incriminato dai giudici communisti e
giacobbini, se la cavo' patteggiando. Emigrato, al tempo dei giudici,
nella lontana Bulgaria, mando' da laggiu' un messaggio commosso, in cui
si dichiarava vittima di complotti e invocava "l'ombra della fine che
aleggiava su di lui".
Per qualche strano motivo, che non sono riuscito a capire, i compagni
hanno deciso che il candidato del popolo doveva essere lui, e non
qualcuno dei vecchi (ottimi) amministratori. Il candidato della destra,
a sua volta, era un altro veterano "socialista", il cui curriculum
tuttavia non raggiungeva le altezze di quello del nostro candidato.
* * *
Bene. L'elettorato si e' spostato a sinistra dappertutto, salvo che in
Sicilia. In Sicilia, non solo ha vinto ancora Berlusconi, ma qua e la'
nelle file antiberlusconiane si berlusconeggia. La ramazza e' rimasta
in un angolo, ancora una volta, e ancora una volta la Sicilia fa, nei
contronti della sinistra, la palla al piede.
Consoliamoci con Cuneo, dove il candidato della sinistra, Valmaggia, ha
riportato all'Italia il popolo della Provincia Granda, oppure con
Verona, dove Giulietta e' riuscita chissa' come a convincere Capuleti e
Montecchi a sospendere per qualche tempo la caccia ai negri.
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Sciopero, antica parola. I giudici come gli operai. Difatti, fanno un
lavoro indispensabile a tutti. E adesso lottano contro il licenziamento
dell'intera categoria. Gli operai, come sapete, sono aizzati dai
communisti. E i magistrati? Dai "giudici facinorosi", naturalmente,
quelli a suo tempo denunciati - in Sicilia - dal governo e di cui per
fortuna il benemerito governo "ha l'elenco".
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"E ridateci l'obelisco, ladri!". E' stato l'unico momento interessante
del vertice dei Paesi poveri a Roma, quando il delegato dell'Etiopia
(un ministro alto e bruno, che non s'e' mai sognato di difendere i
mafiosi, o di dar ordine di sparare sui dimostranti, o di sbraitare che
i giudici sono delinquenti: insomma, un negro) ha chiesto con molto
energia agli italiani di restituire all'Etiopia l'obelisco rubato nel
'37 da Mussolini e - malgrado le promesse - mai restituito. L'etiope ha
spiegato anche che, con la trascuratezza degli italiani, l'obelisco se
ne sta andando in malora: per cui prima ritorna in Etiopia e meglio e'.
A parte questo, la solita solfa: i paesi poveri hanno detto che stanno
crepando di fame, i paesi ricchi o non c'erano o, quelli che proprio
erano obbligati a esserci per questioni di cerimoniale, hanno detto di
non ppreoccuparsi che tutto va bene. Il rappresentante dell'Italia, un
ex cantante di cabbare', ha raccontato alcune barzellette che sono
state molto gradite.
(L'obelisco e' quello colpito da un fulmine due settimane fa, mentre
passava il corteo dei potenti con l'imperatore e il proconsole per
l'Italia in testa. I Romani avevano una scienza apposita per
interpretare i segni dei fulmini, ma questa scienza da molto tempo e'
abbandonata. Cosi' nessuno sa dire che cosa Giove Ottimo Massimo
volesse dire con quel fulmine; e forse e' meglio cosi').
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Palestina-Israele. "Con Arafat, nessuna pace". Stavolta non sono i
terroristi ultraortodossi di Shas, a dirlo, e nemmeno Sharon, ma
direttamente i ministri di Bush.
All'inizio dell'Afganistan, l'anno scorso, l'amministrazione americana
aveva fatto una promessa molto precisa ai palestinesi: se si fossero
schierati contro Bin Laden, avrebbero avuto il riconoscimento di stato.
Arafat, naturalmente, si schiero' solennemente contro i talebani (per i
quali, lui laico, non ha mai avuto nulla a che fare) e garanti' con gli
altri arabi per lo schieramento occidentale. L'operazione Kabul non
sarebbe stata possibile, o lo sarebbe stata con molta maggiore
difficolta', senza di questo.
Ma "passata la festa, gabbato lo santo"; a cose fatte, il governo di
Washington ha deciso di mancare di parola.
Non ha molta importanza, naturalmente: i palestinesi sono troppo deboli
per poter risentirsi di una promessa mancata. Ma gli altri arabi e
islamici, tutti insieme, sono piu' di un miliardo. E questa non la
dimenticheranno facilmente: adesso i piu' fanatici, ma domani tutti gli
altri. Tutto il sangue e l'orrore di questo momento - un momento che
durera' molto a lungo - ha tre gruppi di responsabili precisi, di fatto
alleati fra loro: gli sceicchi fanatici, compresi gli "insospettabili"
e alleati pakistani e sauditi; Sharon e gli altri oltranzisti
israeliani, che hanno puntato tanto sul terrore da non poter piu'
tornare indietro; e il gruppo di mediocrissimi politicanti che, con un
incredibile intrallazzo "elettorale", hanno afferrato il potere con
Bush.
Dopo essere stati incapaci di prevenire gli attentati, dopo avere
utilizzato la "guerra" per seppellire i guai loro, dopo aver buttato al
vento un'occasione di unita', dopo non essere riusciti a prendere
nemmeno uno dei cervelli del terrore, costoro vanno avanti allegramente
a buttare benzina sul fuoco. Tanto, non e' nemmeno benzina (petrolio)
loro.
* * *
Lontano dalle battaglie, ma non dal fanatismo che alimentano, un
piccolo episodio di casa nostra, a Roma: il portavoce no-global
Agnoletto, riconosciuto nel quartiere ebraico in un ristorante, che
viene preso a legnate da un gruppo di fanatici ebrei (due che
l'accompagnavano sono finiti all'ospedale con ferite alla testa).
Ho scritto "fanatici ebrei", ma avrei dovuto scrivere "fanatici"
senz'altro: non c'e' ne' religione ne' cultura che giustifichi uno
squadrismo di questo tipo, perche' di squadrismo tecnicamente s'e'
trattato. Se costoro provassero a uscire dal loro ghetto (non quello
fisico: quello mentale) e a fare un centinaio di passi in giro per
Roma, e provassero a sollevare il muso per la strada invece di tenerlo
cupo e chino, noterebbero delle lapidi - piu' di cento - a Trastevere,
a Ostiense, a San Lorenzo: sono le lapidi dei "communisti" come
Agnoletto, morti combattendo contro i fascisti e i tedeschi mentre
difendevano gli ebrei - quelli veri. Vergogna.
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Sarei curiosissimo di sapere quanto ha preso la Fallaci per il suo suo
libro (dichiarato razzista perfino, ufficialmente, dall'Europa).
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Mah. Dice che a Taranto stanno intitolando il parco pubblico a Giorgio
Almirante. Certo: se c'e' una via De Gasperi e una via Togliatti, ci
sono pure dei fascisti... Ma siamo sicuro che Almirante, in realta',
sia stato "solo" un comune fascista?
Sotto il fascismo, in effetti, Almirante faceva un giornale - molto
diffuso - che si chiamava "La Difesa della Razza".
"Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona
appartenente ad altra razza e' proibito": articolo 1 del Regio Decreto
con cui nel 1938 Mussolini, per allinearsi a Hitler, cominciava la
persecuzione degli ebrei. "Le leggi razziali dell'Impero - proclamava
il duce saranno rigorosamente osservate e tutti quelli che peccano
contro di esse, saranno espulsi, puniti, imprigionati". La "Difesa"
serviva esattamente a propagandare questa roba.
Almirante fece carriera col suo giornale fascista (rubriche: "come si
fa a riconoscere un ebreo"; "i trucchi degli ebrei per corrompere la
razza"; e via dicendo) e quando arrivo' la repubblica di Salo' divento'
addirittura capogabinetto della Cultura Popolare. A questo punto il
problema non erano piu' "solo" gli ebrei ma anche i partigiani: e il 17
maggio del '44 Almirante firmo' un proclama che ordinava la fucilazione
di "militari e civili" che si fossero uniti alle bande dei "banditi".
Dopo la guerra, questi proclami non si potevano piu' fare, e anche dare
la caccia agli ebrei non era piu' consentito.
In attesa di tempi migliori, Almirante fondo' un nuovo partito fascista
che prese il nome di Movimento Sociale Italiano. Lo stemma, un po'
lugubre, del partito rappresentava una bara (quella di Mussolini) da
cui veniva fuori una fiamma. La bara fu poi stillizzata in un trapezio
e la fiamma divento' tricolore.
Lasciamo perdere i casini combinati nel dopoguerra. Ma forse uno che di
mestiere faceva il cacciatore d'ebrei, e poi anche di partigiani il
parco se lo potrebbe fare intitolare in qualche altro paese.
Per saperne di piu' cercate quelli di PeaceLink, che hanno messo tutta
'sta faccenda in rete.

Bookmark: http://www.peacelink.it
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Allergie. Gli agenti allergici urbani hanno superato quelli rurali in
quantita' e pericolosita' per l'uomo. Risulta da uno studio
dell'universita' di Valladolid che analizza diffusione ed effetti del
Lolium perenne, uno degli agenti allergici piu' diffusi in Europa.
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Salari. Secondo i dati della Uil (dell'anno scorso) l'operaio italiano
prende un po' piu' della meta' di quello tedesco e da un quarto a un
quinto di meno di quelli francesi, inglesi e olandesi.
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Pride. Una volta uno dei passatempi preferiti degli storici era di
prendere qualche grand'uomo e di dimostrarne inequivocabilmente
l'omosessualita': non si salvava nessuno, e il caso piu' clamoroso fu
quello del mitico capo dell'Fbi Edgar Hoover (mento quadrato, grigio,
duro, persecutore implacabile di communisti e gay) che ne venne fuori
come un signore al quale piaceva moltissimo travestirsi da ragazzina.
Adesso, a quanto pare, la tendenza si e' invertita e di Lawrence
d'Arabia - per esempio - si scopre che in realta' aveva due amanti
segrete e che, altro che gay, era un terrificante donnaiolo. Seguiranno
- suppongo - Oscar Wilde e Zeffirelli: del primo si scoprira' che fini'
in galera per una donna (che amava, per capriccio, vestirsi da ragazzo)
e del secondo non so come faranno, ma insomma troveranno qualcosa anche
per lui. In tutto questo probabilmente dev'esserci una morale, ma non
riesco a capire quale.
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Cronaca. Roma. Lei l'ha lasciato. Lui la aspetta fuori dalla scuola per
parrucchiere. Lei lo vede e non dice niente. Lui comincia a gridare, e
poi la colpisce con una testata. Lei casca per terra. Le altre ragazze
l'afferrano e la portano dentro la scuola, poi si barricano dentro. Lui
prende a calpi la porta. Arriva la polizia.
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Cronaca. Roma. Fondata un'associazione che si propone di diminuire il
numero di neonati abbandonati nei cassonetti della spazzatura subito
dopo il parto. L'associazione fornisce un numero di telefono che
consente di partorire anonimamente permettendo l'immediata adozione.
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Kambei wrote:
< Civilta'. Quelle superiori stanno in alto, quelle inferiori in basso.
Le bombe cadono dall'alto in basso. >
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Antonio wrote:
< Ma lo sapete che un bel po' di sacerdoti sono stati assunti a tempo
indeterminato dalla regione siciliana per dare assistenza spirituale ai
malati? Pero' vengono pagati con le imposte di tutti, dei cittadini
cattolici, di quelli musulmani, di quelli atei, di quelli new age, di
quelli che nonglienefregauncazzodireligione. Vengono pagate anche da me
che credo nella nuova religione del mago Barbera di Nicosia, il quale
e' diretto discendente del decimo faraone egiziano, e' figlioccio di
Padre Pio, parla con la pancia e da' pure i numeri del lotto.
Se i cattolici hanno all'ospedale i preti pagati dalla regione, io
reclamo il mio diritto di essere confortato all'opedale della presenza
del mago Barbera di Nicosia. >
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Francesco wrote:
< Io mi chiedo spesso che senso ha continuare a lottare per migliorare
un po' il vivere quotidiano gli uni accanto agli altri senza farci
tanto male ma tollerarci quel tanto che basta per sopportarci. Ad ogni
passo ad ogni relazione che intraprendo con vecchie e nuove conoscenze
mi rendo conto che devo sempre piu' corazzarmi per non essere
vulnerabile agli inganni, trappole e ipocrisie che ti rifilano ad ogni
dove.
Ognuno pensa sempre di piu' a se stesso infischiandosene delle regole e
della morale. Nessuno e' disposto a rinunciare a niente dei propri
privilegi perche' nessuno si fida di nessuno e poi perche'? Per la
morale Cattolica (la multinazionale Opus Dei), oppure per l'ideologia
politica (il berlusconismo), od ancora per la famiglia (Cosa nostra)?
Con questi stipendi, quale famiglia e sotto quale tetto (quello dei
genitori...)?. Le armi per vincere ce le hanno tutte in mano loro dalle
Tv ai Giornali e tra poco anche Internet sara' sotto controllo (leggi
"antiterrorismo"). Per stasera penso che basti, un saluto affettuoso da
un ottimista. >
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Kelebek wrote:
< Il 31 maggio, l'esercito israeliano ha distrutto la chiesa
greco-ortodossa e la mitica grotta di Santa Barbara nel villaggio di
Abud, vicino a Gerusalemme.
La chiesa, che risale al quarto secolo, era probabilmente la piu'
antica di tutta la Terra Santa, e a dispetto di chi vorrebbe lanciarci
in "scontri di civilta'" era frequentata in alcune feste anche dai
musulmani.
Avevo appreso dell'esistenza del villaggio e della sua chiesa quasi un
anno fa, leggendo un bellissimo saggio di Israel Shamir ("Carri armati
e ulivi", Crt Pistoia, "libroshamir@libero.it"). >
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Moira Macpherson <moiramac@tin.it> wrote:
< Dear Riccardo, I came across one of my favourite poems about Sicily
the other day. I am sure that you know it, but perhaps your readers
don't >
* * *
La poesia inviata dalla nostra lettrice e' "Sicilitudine", di Carlo
Muscetta. La diamo qui di seguito, ringraziandone Mrs Macpherson e
pregandola di accettare l'unico fiore che possiamo porgerle in rete
---,'@
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Sicilitudine

rossi gialli viola verde miele
qui marciscono i sogni,
bucce d'agrumi e di spinosi fichidindia.

su questo letamaio
d'intelligenza e carnalita',
e' appena un gemito l'odore del gelsomino.

qui brulicano vermi di grassura
qui si vive stregati dalla zagara
qui d'ingiustizia si crepa.


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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe
Fava)

 

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