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L'informazione alternativa è possibile
titolo: L'informazione alternativa
: Dal sogno del villaggio globale al rischio del
villaggio globalizzato.
autore: CARLO GUBITOSA, con due contributi di
RICCARDO ORIOLES e STEFANO CHICCARELLI
Edizioni EMI - Bologna
128 pagine - euro 7,00
Un giornalista freelance, membro
attivo del network "PeaceLink", ci parla
della sua passione per l'informazione nei suoi
aspetti giornalistici,
tecnologici, sociali e politici. Un viaggio negli
angoli piu' nascosti del
"villaggio globale" per scoprire che
l'informazione e' potere,
l'informazione e' business, l'informazione e'
un'arma di guerra,
l'informazione e' disuguaglianza, ma e' anche
fatta di liberta', passione,
impegno sociale, rapporti umani, curiosita', voglia
di esserci e di capire
la storia del proprio tempo.
Sui pacchetti di sigarette c'e'
giustamente scritto "nuoce gravemente alla
salute". Sui libri venduti al supermercato
dovrebbe esserci scritto "nuoce
gravemente alla salute degli editori che non hanno
delle vendite cosi'
massicce da permettersi di vendere libri di trecento
pagine a quattromila
lire, per di piu' pagando il costo necessario
per la distribuzione nei
supermercati, nelle edicole e negli autogrill".
Non esiste ancora un
"consumo critico" di giornali e libri.
Davanti a un casco di banane ormai
abbiamo imparato a chiederci da dove vengono,
che impatto ha la
coltivazione delle banane sull'economia del paese
da cui provengono, quali
sono le condizioni di vita degli agricoltori che
le coltivano, se il prezzo
pagato ai produttori e' sufficiente per una vita
dignitosa, se le tecniche
di coltivazione di quelle banane sono state rispettose
dell'ambiente
naturale. Di fronte a un libro non riusciamo neanche
a chiederci chi
finanziamo con l'acquisto di quel libro e che
modello di sviluppo
editoriale e informativo alimentiamo con il nostro
acquisto.
Accanto al testo di Carlo Gubitosa,
nel libro sono contenuti due contributi
autorevoli: il primo e' di Riccardo Orioles, uno
tra i giornalisti piu'
onesti e lucidi dell'attuale panorama italiano,
che nella sua prefazione
parla dei nuovi diritti dei lettori e dei fruitori
di informazione: "tre
diritti nuovi e precisi, ciascuno dei quali confligge
con gli interessi
immediati dei grandi produttori d'informazione.
Di questi diritti, il piu'
nuovo ed eccitante e' l'interattivita'. Il secondo
e' la correttezza
pubblicitaria (informazione distinta alla promozione,
e le fonti
d'informazione distinte dalle fonti di promozione).
La privacy il terzo. E
il giornalista? Fra qualche anno al massimo, in
quanto categoria nel senso
attuale, semplicemente non esisteremo piu'; cosa
d'altronde non nuova nella
storia, visto che una sorte del genere e' gia'
toccata ai De Foe, ai
Rochefort, ai Kipling - il libellista, l'agitatore,
il viaggiatore, le
varie categorie in cui di volta in volta s'e'
incarnato il mestiere. Ci
tocchera' trasformarci coerentemente - e continuando
lucidamente ad essere
giornalisti - in qualcosa di completamente rinnovato,
"irregolare",
"strano". Che ruolo puo' avere infatti
un "giornalista professionista", in
una situazione come questa? C'e' ancora una specifica
tecnologia che lo
caratterizza? Che cosa lo caratterizza, allora?
Il medico un tempo faceva i
salassi, oggi deve sapere che cos'e' il Dna. Tecnologie
completamente
cambiate: che cos'e' rimasto immutato? L'approccio
umanistico al malato. Il
medico e' quel professionista che, nel variare
delle tecnologie, fornisce
all'utente le garanzie culturali contenute nel
giuramento di Ippocrate. Il
giornalista oggi e' semplicemente, nel variare
illimitato delle tecnologie,
il detentore del giuramento. Ieri garantiva che
l'informazione fosse
"veritiera e corretta". Oggi garantisce
che l'informazione sia anche, nel
nuovo quadro tecnologico: distinta dalla pubblicita';
non invasiva della
privacy; e sufficientemente interattiva. Tutt'e
tre queste caratteristiche
possono essere quantizzate in termini oggettivi.
Di questi nuovi diritti
debbono rendersi garanti le organizzazioni dei
giornalisti . Ma la funzione
di garanzia tocca soprattutto al singolo giornalista
e ne e' anzi
l'elemento costitutivo. E' la funzione di garanzia
nei confronti del
lettore, e non questa o quella (necessaria) competenza
tecnica che
distingue chi e' giornalista da chi non lo e'.
Essa distingue, in
particolare, il giornalista dall'operatore dell'informazione
per conto
delle imprese".
Il secondo contributo e' di Stefano
Chiccarelli, uno degli esponenti piu'
autorevoli dello scenario Hacker italiano, che
riflette sulle
trasformazioni culturali che hanno accompagnato
la diffusione delle nuove
tecnologie dell'informazione. Secondo Chiccarelli
"un tempo entrare in rete
significava iniziare a farsi delle domande nuove
sul controllo dei media,
sul "grande fratello" e sulla manipolazione
delle informazioni. Entrare in
una comunita' e creare delle relazioni con altre
persone era l'unico modo
per avere informazioni utili o suggerimenti tecnici,
e senza relazionarsi
agli altri un uso "solitario" della
rete non aveva senso. Oggi tutto questo
non e' piu' vero, ci sono tutti gli strumenti
per avventurarsi in
escursioni solitarie della rete, lo stereotipo
di isolamento con
il computer che veniva sbandierato come uno dei
possibili effetti negativi
della diffusione della telematica e' diventato
possibile, proprio ora che
non se ne parla piu'. L'idea che sia la rete stessa
ad educare i suoi
utenti sta fallendo e forse noi che ci credevamo
ciecamente, solo perche'
in rete avevamo trovato degli strumenti di crescita
e di apprendimento,
siamo stati degli ingenui. La rete e' stata sommersa
da milioni di persone
e non ha fatto a tempo ad educarle, ma al contrario
e' stata l'"utenza di
massa" a cambiare significativamente la telematica,
almeno nei suoi aspetti
superficiali. E gli hacker? Gli hacker ci sono
ancora, cosi' come ci sono i
cracker (quelli che si divertono ad entrare nel
computer degli altri), e a
queste definizioni si aggiungono molte altre etichette
con cui si sta
cercando di definire qualcosa che non e' classificabile".
Questo libro e' una "cassetta
degli attrezzi" che mette a disposizione
strumenti nuovi per l'analisi e la critica dei
media, per valorizzare e
rendere piu' efficaci le nuove forme di impegno
civile nate grazie alle
nuove tecnologie dell'informazione. Grazie all'attivismo
telematico e alle
produzioni culturali che nascono dal basso, oggi
possiamo disporre di nuove
categorie di valutazione, nuovi strumenti culturali
e nuovi contropoteri
per bilanciare i "poteri forti" dell'informazione,
dell'editoria e della
televisione.
GLI AUTORI
Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
e' un giornalista freelance che
collabora dal 1994 con l'associazione di volontariato
dell'informazione
"PeaceLink". Ha gia' pubblicato i volumi
"Telematica per la Pace" (1996),
"Oltre Internet" (1997), "Italian
Crackdown" (1999).'
Riccardo Orioles <ricc@libero.it>
e' un giornalista antimafia, fondatore
del settimanale "Avvenimenti" e collaboratore
de "I Siciliani", che ha
pagato sulla sua pelle il prezzo delle proprie
scelte. Attualmente produce
in rete la "Catena di San Libero", un
bollettino telematico indipendente
che conta diverse migliaia di iscritti.
Stefano Chiccarelli <neuro@olografix.org>
e' un esperto di nuove tecnologie
e cultura informatica. Nel 1993 ha fondato l'associazione
culturale
telematica "Metro Olografix" <www.olografix.org>,
che attualmente e' uno
dei punti di riferimento del panorama hacker italiano.
Nel 1997 ha
pubblicato il libro "Spaghetti Hacker".
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INDICE DEL LIBRO
Prefazione
di Riccardo Orioles
Introduzione
PARTE I - TELEMATICA, GIORNALISMO,
SOFTWARE E TELEVISIONE
* Il Villaggio Globalizzato
* L'informazione tra Societa' e Mercato
* Televisione: Chi controlla i controllori?
* Diritto d'autore o legge del piu' forte ?
* Storia del diritto d'autore sul software
* Linux e il "software libero"
PARTE II - GUERRA, PUBBLICITA',
VOLONTARIATO E BUSINESS
* Manuale per la Propaganda di
Guerra
* Finmeccanica - Cronaca di uno spot
* Le associazioni in rete
* Gli albori della telematica sociale
* Dalla comunicazione al Business
Postfazione
di Stefano Chiccarelli
Bibliografia
Licenza di utilizzo e distribuzione del testo
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PER CONTATTARE L'AUTORE
L'autore del libro e' raggiungibile
al numero telefonico 3492258342 oppure
all'indirizzo di posta elettronica c.gubitosa@peacelink.it
- le
associazioni e i gruppi di volontariato interessati
ad organizzare incontri
di presentazione del libro possono richiedere
delle copie a prezzo scontato.
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PER ORDINARE IL LIBRO:
Gli ordini via internet possono
essere effettuati tramite il sito
www.emi.it, cercando nel settore "COLLANE"
la collana "GIUSTIZIA AMBIENTE
PACE". Oltre al sito web sono disponibili
altre modalità di ordine:
TELEFONO
Gli ordini telefonici possono essere
effettuati dal lunedì al venerdì
dalle
ore 8.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.00 al
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051.326027. In alternativa e' possibile inviare
l'ordine tramite fax al
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inviando un buono d'ordine, una cedola
libraria o anche una semplice lettera, specificando
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del libro, l'autore, il numero di copie e il vostro
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