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Giro92
Movimento Zoom
Qualche nota a margine dellHackmeeting2002
Lo sguardo di un turista
di Gaetano Mangiameli
Fa piacere constatare come levento
possa contribuire a sgretolare qualche barriera
posta nellimmaginario collettivo. Hackmeeting
si muove lungo due circuiti comunicativi. Gli
hacker si incontrano tra di loro e, simultaneamente,
incontrano gli altri. Se è fastidioso luogo
comune associare gli hacker alla sfera del criminale,
un altro stereotipo poco gradevole è quello
che vede lesperto di informatica come una
sorta di individuo disumano che vive solo per
e con la sua macchina. Mi introduco nel caotico
LAN SPACE, la sala del TPO di Bologna nella quale
i convenuti si accomodano con i rispettivi computer
collegandosi in rete. I presenti si scambiano
file e esperienze in rete, daccordo, ma
soprattutto possono vedersi e toccarsi. Possono
parlarsi. Sono lì per questo: esiste la
percezione di unidentità comune.
La filosofia della condivisione
e della diffusione di conoscenze è costitutiva
dellHackmeeting. Uno degli incontri verte
proprio sullintenzione di fornire know-how
tecnologico italiano ai progetti che riguardano
le popolazioni del Chiapas e della Palestina.
I temi più sentiti sono software libero,
diritto alla comunicazione, tutela della privacy
e dellanonimato. Limpressione è
che Socializzare saperi senza fondare poteri
sia più di uno slogan, e che valga per
i progetti più differenti. Mi aggiro per
il TPO e incontro quelli di Vilipendio Records.
Per quanto il nome possa fare paura, consiglio
a chiunque voglia fare conoscere la propria musica
di visitare il loro sito (http://vilipendio.inventati.org).
Offrono a lopportunità di aderire
al consorzio di autoproduzione e autodistribuzione.
Spiegano che non è necessario iscriversi
alla SIAE per tutelare la paternità della
propria produzione artistica. Altrove (http://www.spialaspia.org),
invece, si lavora allelaborazione di strumenti
per la difesa della propria privacy. Altri ancora
offrono consigli pratici per restare nellanonimato
quando si mandano e-mail (http://remailer.autistici.org/)
o quando si naviga (http://anonymizer.autistici.org).
Mi faccio prendere dallentusiasmo
e vado a seguire un seminario dal titolo The
Linux Network System. Inet TCP/IP Implementation.
In mezzo a questo mare magnum di conoscenze informatiche
che non possiedo, voglio riuscire a carpire qualche
segreto. Vedo attorno a me un flusso di persone
che certamente sono in grado di far fare ai loro
computer cose strabilianti, cose che forse io
non posso nemmeno immaginare. Aspetto che il seminario
inizi, ma ci sono dei problemi. Non si vede niente
sullo schermo gigante. Ingenuamente penso subito
a un bug, o a un problema di rete, oppure, peggio
ancora, a uno spaventoso attacco di spie informatiche
delle multinazionali. Vogliono ridicolizzare il
meeting? Si materializzano le immagini apocalittiche
che circondano il mondo degli hacker, immagini
di complotti, di guerre telematiche, di incomprensibili
codici e di giganteschi dispetti: tutto ciò
cade in frantumi quando si scopre che bisogna
solo dare più luminosità allo schermo.
Con il telecomando. Il telecomando, ragazzi: non
ce ne liberiamo più.
(22.06.2002)
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