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Giro91
Zoom
A spasso tra la disinformazione siciliana
La Sicilia, il piacere di leggere
e non capire
di alessandro calleri
Se cè una cosa che
faccio volentieri è leggere attentamente
i giornali, il giornalismo mi appassiona. Leggere
un giornale è tuttaltro che semplice,
bisogna stare molto attenti, bisogna cercare di
capire da dove arriva una informazione, individuarne
la fonte, bisogna leggere la stessa notizia su
diversi giornali (2 o 3 almeno), se leggi La
Sicilia devi almeno essere vaccinato altrimenti
non hai scampo.
Le fonti, il luogo da dove viene linformazione,
il pulpito dal quale viene la predica, il committente
di una data opera. Per capire quanto La Sicilia,
il maggiore quotidiano regionale, contribuisce
tuttoggi ad una (dis)informazione sistematica
dei cittadini catanesi bisogna stare bene attenti
alle note a capo pagina e alle righe piccole,
importantissime per una onesta informazione
giornalistica.
Speciale su Catania, allegato alla Sicilia del
29 maggio scorso, Le nuove vie dello sviluppo.
Orbita eccentrica di una città che pretende
futuro, un allegato interamente commissionato
dallAmministrazione Catanese di Don Scapagnini
alla Publikompass di Ciancio Sanfilippo e pubblicato
su La Sicilia di proprietà
sempre dello stesso Cianciuccio. Vi elenco di
seguito tutti gli articoli correlati:
Hi tech Soft e turismo per crescere
Linterporto della Sicilia orientale
Università: Ponte tra europa
e mediterraneo (con foto dellillustrissimo
rettore Latteri)
La missione Etna Biotech
Ingegneria, preiscrizioni al via
Impresa, in nome dellintraprendenza
Tecnologia al servizio della creatività,
la divisione robotica della Ggg Elettromeccanica
know how, risorsa per il futuro. Componenti
ultrapuri per semiconduttori allombra dellEtna
Valley
Titoli altisonanti, un depliant
turistico che descrive pregi di una Catania che
lavora, uninchiesta giornalistica di vecchio
stampo che, dati alla mano, ci accompagna passo
passo attraverso Catania versione Hi-soft-middle-low
tech. Niente di tutto questo. Ormai avviene periodicamente
e non dovremmo scandalizzarcene, assistiamo ad
un altro esempio di disinformazione e di affarismo
spudorato, un altro esempio di convivenza tra
potere editoriale con la politica di turno che
governa a Catania. Chissà cosa ne penserebbe
Cianciuccio di queste mie parole, tutto falso?
Nessuno degli articoli che vi ho su elencato era
firmato da alcun giornalista de La Sicilia,
un miracolo, il giornale autoscrivente, dodici
pagine che, come per magia si compilano. Orbita
eccentrica di una città che pretende futuro,
diceva bene il titolista, pretendiamo futuro,
pretendiamo che si parli di fatti e non di idee,
un articolo giornalistico dovrebbe servire a descrivere
Catania comè adesso, deve parlare
dei i suoi problemi, delle sue contraddizioni,
le sue potenzialità, certamente, ma la
progettazione e limmaginazione lasciatela
ad altri. Un articolo giornalistico parla di ciò
che è avvenuto ieri non di ciò che,
forse, avverrà tra ventanni. Può
darsi che i giornalisti de La Sicilia
sono diventati tutti veggenti? Si, perché
proprio di veggenza si trattava, dei veri e propri
futurologi senza nome. Almeno avessero indicato
nome e cognome magari li avrei contattati per
un consulto sul mio futuro, mi avrebbero detto
che sarei diventato un giornalista anchio?
Un giornale dovrebbe essere lo specchio della
realtà non lorgano di auto-incensamento
di amministrazioni comunali rissose che pagano
pubblicazioni con soldi pubblici per dire tutti
in coro: Stiamo lavorando magnificamente!!.
Fesserie! In due anni questa giunta non ha fatto
assolutamente nulla, segue ancora progetti messi
in cantiere dalla giunta Bianco senza esser riuscita
a progettare nulla di nuovo nella città
che pretende futuro. Se un giornale
è lo specchio di una città La
Sicilia è lo specchio di Catania.
Catania ti vogghiu sempri cca
saluti
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