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Giro91
Risonanze
La collezione invisibile
di ugo giansiracusa
regia Gianfranco Isernia
con Felice Andreassi, Edoardo Leo, Ana Valeria
Dini, Francesco Colella, Marisa Mantovani, Zoe
Incrocci, Leila Durante, Alessandro Zama
durata 100
Al
primo tentativo nella regia di un lungometraggio
Gianfranco Isernia riesce a costruire un film
notevole sotto tutti i punti di vista. Un film
ironico e avvincente. Con una struttura tipica
da giallo ma con sfumature che vanno dalla commedia
allo spaccato di vita reale.
La storia che ci viene raccontata nasce e si svolge
a Roma, nello storico quartiere Testaccio. Quartiere
in cui il regista abita da diversi anni e da cui
ha preso spunto sia per la caratterizzazione dei
personaggi, per la costruzione dellambiente
che per le atmosfere e gli intrecci. La maggior
parte dei personaggi, per stessa ammissione del
regista, che è anche produttore e sceneggiatore,
sono emanazioni di figure realmente esistenti
e viventi fra le strade e i cortili, i bar e i
marciapiedi di Testaccio.
La storia, dicevamo, è costruita come un
giallo. Ottavio, ex usuraio, ormai vecchio e cieco
è possessore di un ingente fortuna che
annovera anche lintero palazzo in cui vive.
Per suo interesse personale affitta gli altri
appartamenti dello stabile a persone che gli tornano
utili nella vita di tutti i giorni. Due anziane
sorelle che lo accudiscono, unex attrice
che gli legge libri e giornali, un poliziotto
che veglia su di lui, un giovane architetto, figlio
del suo avvocato, al quale cede un appartamento
in cambio del compenso del padre. Ottavio nasconde,
nella sua cassaforte, una collezione di disegni
di inestimabile valore. Ma nel palazzo è
impossibile tenere segreto qualcosa e la collezione
comincia a fare gola a molti, se non a tutti.
Sia larchitetto, con laiuto del giovane
barista del bar sotto casa, sia le tre anziane
donne, organizzano allinsaputa degli altri
dei piani per sottrarre i disegni a Ottavio. Larrivo
della nipote dellex usurai complica tutti
i progetti ma finalmente, durante una notte di
tempesta, i furti hanno luogo... ma non è
che linizio della storia... in cui limprevisto,
come nella vita, è sempre in agguato.
Un film rompicapo, una costruzione a scatole cinesi
in cui si scopre, di volta in volta, una nuova
realtà. Un meccanismo perfettamente funzionante
che non lascia scoprire nulla di sé, delle
sue dinamiche e dei suoi insospettabili retroscena.
Fino allultimo...
Un film ottimamente messo in scena dal regista,
grazie anche ad un cast di attori che se da un
lato non trascende mai nella recitazione, dallaltro
riesce a ricreare personaggi al limite fra reale
e surreale con naturalezza e semplicità.
Una narrazione sempre pacata che allo stesso tempo
crea e ricrea atmosfere e situazioni di notevole
vivacità e veridicità. Che se da
una parte rispecchiano e rendono alla perfezione
lanima del quartiere Testaccio e della gente
che vi vive, dallaltro riesce a trasfigurare
questo reale, portandolo e trasportandolo ai limiti
della commedia.
Un film in cui si intravede, in filigrana, limmenso
lavoro che è costato. In cui tutto confluisce,
apparentemente senza sforzo. In cui tutto è
giusto, calibrato, soppesato, amalgamato. Un film
che diverte e che appassiona. Un film di genere
che esce fuori dal genere giallo per mescolarsi
alla migliore tradizione della commedia italiana
e alla personalissima sensibilità dellautore.
Ciò che ne risulta è, a nostro avviso,
uno dei più interessanti esordi italiani
di questo periodo.
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