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Giro89
Peppino Impastato
Antonio Bellia, "Nel Cuore delle Alghe e
dei coralli"
intervista a cura di alessandro
calleri. Antonio Bellia, regista del mediometraggio
"nel cuore delle alghe e dei coralli",
è stato presente a Scordia per presenziare
all'inaugurazione di un nuovo parco giochi dedicato
a Peppino Impastato.
Cosa si prova a ripercorrere
la storia di Peppino Impastato realizzando un
"film sul film" per poi integrarlo con
le testimonianze originali dei testimoni, amici
e familiari di Peppino.
La vicenda di Peppino ha segnato indubbiamente
la mia crescita adolescenziale, durante la quale
ho cercato di prendere spunto dai suoi riferimenti
culturali e valoriali e dalle battaglie che ha
duramente condotto. Peppino ha rappresentato anche
la mia prima vera opera documentaristica, nata
almeno due anni prima del film "I cento Passi",
e che è stata uno degli spunti per la sceneggiatura
del film "I Cento Passi". "Nel
cuore delle alghe e dei coralli" nasce sul
set de "I Cento Passi", dove ho lavorare
a fianco di Giordana nella realizzazione del film;
durante le riprese lo stesso Giordana mi chiese
di realizzare il backstage promozionale del film
il quale, durante la lavorazione, mi sono reso
conto che forse era il caso di trasformarlo in
qualcosa che avesse maggior valore rispetto alla
figura di Peppino Impastato e a quello che aveva
rappresentato in quei luoghi e per le nuove generazioni
come la mia.
Parlami un po' della lavorazione,
come ha risposto Cinisi a questo nuovo "documento"
storico, quali sono state le tue impressioni.
Sin dall'inizio volevo fare un documentario
che riuscisse a coinvolgere emotivamente in maniera
molto forte, un coinvolgimento emotivo che ho
riscontrato in maniera molto forte, durante la
lavorazione del film. Nei giorni in cui abbiamo
girato a Cinisi ho visto un paese mobilitarsi
attorno a me, un paese che stava rivivendo una
memoria storica più attuale che mai, come
se stessimo parlando di qualcosa che era avvenuto
il giorno prima, qualcosa che fosse più
attuale che mai. Tutto ciò mi ha portato
spingermi oltre, tentare di fare un parallelo
continuo tra realtà e finzione, tra personaggi
reali e personaggi interpretati.
Il cinema ha dato un'enorme
visibilità alla storia di Peppino Impastato,
un enorme amplificatore che ha contribuire a ridare
voce ad un artista, allora, incompreso. Quanto
è importante la funzione sociale del cinema?
La cultura dell'immagine ha da tempo preso
il sopravvento nella nostra società. Dopo
quasi vent'anni in cui il cinema "impegnato"
svuotava le sale, la cosa più piacevole
di un film come "I cento Passi" è
stato il ritorno in massa degli spettatori al
cinema. Questo, ovviamente, è testimonianza
di un cambiamento sociale in corso in tutte le
generazioni, una nuova voglia di rivedersi e rivedere
i luoghi e gli avvenimenti che fanno parte della
nostra memoria storica che raramente veniva fuori.
Un grande merito va sicuramente alla magia del
cinema che riesce a stimolarti emozioni e sensazioni
senza necessariamente raccontare l'ordine cronologico
degli eventi così come può accedere
in un documentario..
A conclusione di questa nostra
piacevole conversazione, mi piacerebbe sapere
da te come ci si trova a lavorare accanto ad un
regista come Giordana e, magari, un piccolo accenno
alle tue prospettive future, alle tue prossime
produzioni.
La collaborazione con
Giordana è stata molto bella perché
ho trovato una persona che nutriva un forte rispetto
dei suoi collaboratori e questo ha fatto si che
si stabilisse un rapporto paritario, ovviamente
nel rispetto delle rispettive funzioni. Un'esperienza
molto positiva che ha avuto un profonda incidenza
sulla mia formazione artistica e personale. Per
quanto riguarda i miei progetti futuri posso solo
dirti che sto lavorando ad un documentario del
quale però non posso anticiparti nient'altro
a causa di motivi, diciamo così, "politici".
Il documentario è già in fase di
montaggio e spero che già da Giugno sarà
disponibile.
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