segnali dalle città invisibili
 

Giro88 Palestina aprile 2002
Un dio minuscolo

di luigi pintor, il manifesto 31 marzo 2002

Solo un dio può salvare la Palestina. Ma sembra invece impegnato a fare di
quei luoghi la sede terrena dell'inferno. Ma quale dio, poi? Sono troppe le
divinità che si contendono questo funesto primato maneggiando congiuntamente
la spada e la croce, i sacri testi e il tritolo, i salmi e i missili. A un
laico appare come una smisurata tragedia politica e umana, a un religioso
dovrebbe apparire come una maledizione. Viceversa ne sono protagonisti in
prima fila proprio i credenti, ciascuno dei quali invoca il proprio dio. Non
essere credenti diventa un privilegio, se lo fossi perderei la fede.
Ogni volta che la televisione mi rinvia le immagini di questa tragedia
(ossia ogni giorno da molti anni) penso che non cesserà mai. Può attenuarsi
o precipitare ma non può avere un esito. E' millenaria e parla del destino
dell'uomo.
La condotta di Israele è del tutto irrazionale. Non può essere compresa con
criteri di valutazione normali. Hanno la forza dalla loro parte e il
sostegno del mondo ma agiscono mossi da una paura ancestrale e da una
memoria devastata. Opprimono un altro popolo esponendo se stessi a una
condizione invivibile e cieca. Non concedono e non trovano pace.
Lo stato palestinese che non c'è ha dalla sua parte la ragione di voler
esserci, una ragione semplice. Ma non gli viene riconosciuta da nessuno e il
suo popolo agisce nella disperazione e con la disperazione. La sua ragione
si suicida.
L'Occidente è un dio minuscolo. Governa il mondo ma lascia quella provincia
a Erode e Pilato. Americani e europei si distinguono per complicità o pavida
inerzia. Credono di spegnere un vulcano con i secchi d'acqua della
diplomazia occulta. O non credono neanche a questo.
Mezzo secolo fa le potenze vincitrici (vincitrici di che?) disegnarono lo
stato di Israele. Dovrebbero completare l'opera disegnando lo stato di
Palestina. Non fa parte della libertà duratura? Duratura è solo la guerra?
Bella Pasqua, con tanti agnelli sacrificali. Ma non è vero che questa
tragedia non finirà mai. La buona ragione dei palestinesi prevarrà e sarà
salvifica per loro e per gli ebrei.

 

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