segnali dalle città invisibili
 

Giro88 Movimento
L'Italia e le armi

in queste settimane una grande mobilitazione è avvenuta, grazie soprattutto a PeaceLink, attorno alla nuova legge che disciplina il commercio delle armi in Italia. Il governo e la sua maggioranza vogliono eliminare ogni controllo parlamentare sugli affari che i venditori di morte fanno vendendo armi ai Paesi in guerra e del terzomondo; una parte dell'ex sinistra sta dando il suo appoggio. La mobilitazione dei pacifisti, e del movimento cattolico di base è stata vasta e ha usato il web per mantenere alta l'attenzione e l'informazione. Girodivite segue con apprensione questo ulteriore passo verso la trasformazione dell'Italia da democrazia di pace a supermercato della morte.

La Relazione 2001 sulle armi
di Barbara Fabiani (b.fabiani@vita.it), su VITA ON LINE 12/04/2002

In attuazione della legge 185/90 che vogliono cambiare e svuotare, ecco le
informazioni depositate in Parlamento su esportazioni-importazioni di armi
e traffico di materiali militari

Le esportazioni di materiali militari crescono nel 2001, il valore
complessivo dell'export è di 960, 863 Euro (circa 1820 miliardi) e cresce
dello 0,78% rispetto all'nno precedente. In aumento anche il numero delle
autorizzazioni all'export rilasciate dal nostro Ministero degli esteri, un
totale di 638 autorizzazioni rispetto le 522 dell'anno precedente.
Tra gli esportatori rimane al primo posto Finmeccanica con oltre il 23%
delle commesse (206 mld di euro), seconda l'Augusta con il 16,1%, seguita
da Alenia Marconi System, Whitehead Alenia sitemi subaquei, Fiar, fabbrica
italiana di apparecchiature radioelettriche, al 10° posto anche l'Iveco-Fiat.
Dei materiali e apparecchiature militari esportate il 56,6% sono andate a
Paesi Nato, il restante 43,8% ad altri Paesi. Per singoli Paesi al primo
posto la Svezia, con il 15% dell'export, ma al secondo l'Arabia saudita con
il 13,8%, importante anche la quota della Malaysia con l'8,8%. Continuano
le consegne anche in Medio oriente: sempre nel 2001 la Siria ha importato
armi italiane per 13,5 milioni di euro. Sul prossimo numero di Vita in edicola ampi stralci della relazione

Il Progetto
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