|
Giro88
Zoom
Il vero conflitto d'interessi? Pierluigi Collina
di giacomo alessandro fangano
Con nostro sommo stupore, anche
agli osservatori più accorti è sfuggito
il più preoccupante fra i conflitti d'interesse
del nostro paese, quello dell'arbitro Pierluigi
Collina. Alcuni giorni dopo aver ricevuto il riconoscimento
come miglior arbitro al mondo, Collina è
stato designato, probabilmente per le pressioni
del presidente della Roma Sensi, che vuole per
la sua squadra i migliori direttori di gara, come
arbitro per una partita dal destino già
segnato, come doveva essere Venezia- Roma. Essendo
i lagunari già matematicamente retrocessi,
i calciatori della Roma sono andati a fare una
vacanza nella splendida città lagunare,
li immaginiamo sul ponte dei sospiri, al Palazzo
Ducale o in Piazza San Marco.
In quella assolata domenica pomeriggio
di fine stagione, la voglia di calcio era praticamente
assente nella rosa dei Lupi, ma i veneti, che
alle bellezze di Venezia sono abituati, invece
di pensare allo shopping o alle romantiche passeggiate
in laguna hanno giocato veramente al calcio, come
poche volte erano riusciti a fare quest'anno.
La situazione si complica quando la Roma riesce
a subire due goal senza mai rendersi pericolosa
ma il più preoccupato è proprio
lui, l'arbitro Collina.
A favore della tesi che svolgeremo
concorrono due fattori extra-calcistici molto
importanti, decisivi per la nostra ricostruzione
dello scenario del conflitto d'interessi:
1. Gli arbitri italiani non sono dei professionisti,
e sono "costretti" a fare un altro lavoro.
L'arbitro Collina, oltre a fare le pubblicità
per gli orologi, è un consulente finanziario
della Banca Fideuram.
2. Tre fa le più importanti squadre
della nostra serie A, Lazio, Roma e Juventus sono
quotate in Borsa.
Ipotizziamo che l'arbitro Collina
decida di far investire ai propri clienti, amici,
parenti, famiglia o perché no alla moglie,
una certa somma in azioni delle squadre quotate
in borsa. L'esperienza, in questi anni di quotazione
della Lazio e della Roma (la Juventus è
ancora una matricola di Borsa), ci ha insegnato
che dopo le sonore sconfitte, o dopo l'eliminazione
dalla corsa per un obiettivo sportivo, i titoli
subiscono forti vendite, un po' come se i produttori
di petrolio decidono di estrarre meno greggio.
Consideriamo, ancora per ipotesi
che abbia fatto acquistare azioni della Roma considerando
che la Juventus sembrava ormai tagliata fuori
dalla corsa scudetto e che l'Inter aveva una partita
difficile con l'Atalanta in lotta per non retrocedere
e con gli impegni di Coppa Uefa. Avrebbe preferito
una vittoria o una sconfitta della Roma? E se
questo non è un conflitto d'interessi..
Attendiamo impazienti che il Ministro Frattini
porti in Parlamento un decreto simile a quello
che sta studiando per il meno importante caso
del Presidente del Consiglio, che come tale non
può essere anche il Presidente di una squadra
di calcio.
Segnalateci eventuali altri conflitti
d'interessi
approfondiremo le indagini!
|