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Giro88
E-Mov vs E-Gov
Viaggio al centro della protesta
Palermo, 10-11 aprile 2002
di Angelo Luca Pattavina e Alessandro
Calleri
Un altro speciale di Girodivite.
Un'altra esperienza diretta a contatto con i movimenti
di protesta che in quest'ultimo periodo hanno
sempre più frequentemente motivo di mobilitazione.
Questa volta è stata la volta di Palermo,
sede del meeting internazionale sull'E-government
per tutti i soliti "grandi" della terra.
Una città che ha risposto alla blindatura
forzata a cui è stata sottoposta con tutta
una serie di contro-manifestazioni che rompano
certi silenzi di comodo e che testimoniano ancora
una volta la voglia di non voler subire passivamente
i "grandi eventi" organizzati nei suoi
spazi urbani.
Il meeting ufficiale infatti ha comportato, come
sempre queste "vetrine chic" richiedono,
lo spiegamento di forze (umane e materiali) e
l'utilizzo di risorse (soprattutto finanziarie)
non indifferenti. Quasi diecimila tra polizziotti,
carabinieri e finanzieri, transenne per bloccare
buona parte del centro storico provenienti da
Roma e Napoli ("Una transenna per tutti",
per dirla alla Berlusconi), due elicotteri per
sorvegliare la città dall'alto, insomma
la solita operazione di "occupazione"
per la protezione, non della città stessa
e dei suoi cittadini, ma degli ospiti provenienti
da tutto il mondo.
Quando siamo arrivati a Palermo
era l'una e mezza della notte tra giorno 9 e giorno
10 aprile. Avevamo avuto l'ospitalità da
parte dei ragazzi dello Zeta Lab (laboratorio
sociale occupato). Dopo aver attraversato tutta
la città deserta, ma già ben presidiata
dalle forze dell'ordine, abbiamo scoperto che
i nostri ospitanti si erano spostati alla cittadella
universitaria per dare una mano agli studenti
di Lettere ad occupare la facoltà, con
l'intento di utilizzarla come centro logistico
di tutte le contromanifestazioni organizzate dall'E-movement
per controbattere a quelle previste per l'E-government
al Palazzo dei Normanni. Arriviamo al viale delle
Scienze, sede di buona parte delle facoltà
universitarie palermitane, verso le due e venti
e lì comincia la nostra odissea al centro
dell'informazione.
La facoltà è stata occupata, l'aula
magna adibita a sala per i seminari previsti nei
due giorni, l'atrio come spazio per incontri e
concerti, ma cosa veramente notevole, un'aula
del centro documentazione adibita a postazione
operativa di Indymedia, noto netowork di informazione
indipendente. Veniamo subito contagiati dall'atmosfera
di attività e solidarietà che c'è
in giro e ci mettiamo al lavoro insieme ai ragazzi
per mettere su una rete informatica che possa
essere utilizzata per fornire informazioni dirette
e immediate sugli avvenimenti dei giorni a seguire.
Quando finiamo sono quasi le sette e decidiamo
che forse è meglio riposarci un pò
per affrontare una due giorni ricca di impegni.
10 aprile
Quando ci svegliamo sono le otto e mezza (neanche
due misere ore di sonno) ed il mondo fuori sta
lentamente ricominciando a girare.
La giornata prevede, di mattina, prima un'assemblea
introduttiva e poi un seminario sulle problematiche
dell'E-government; di pomeriggio una piazza tematica
organizzata in Piazza Marina.
Trascorriamo la giornata assiduamente divisi tra
raccolta d'informazioni utili, condivisione delle
stesse e aggiornamenti immediati via internet
sul sito di Indymedia Italia. Ci ritroviamo di
nuovo a fare le ore piccole. Quando proviamo a
riposarci infatti sono di nuovo le cinque di notte.
11 aprile
Neanche tre ore di sonno e siamo di nuovo in movimento
per preparare un print da distribuire durante
la manifestazione prevista nel pomeriggio. Nel
frattempo seguiamo anche il secondo seminario
che vede la partecipazione di Alì Rashid,
rappresentante dell'autorità palestinese
in Italia, e del segretario della Fiom.
Ci si prepara intanto per il corteo. Assembramento
previsto in piazza Marina alle 16.00. Alle 17.00
ci si muove in direzione di Piazza Indipendenza,
alle spalle del Palazzo dei Normanni, sede del
vertice. Un corteo di circa 3000 persone sfila
per le vie principali di Palermo ben scortato
da un'imponente servizio d'ordine in assetto anti-sommossa
(un po' anti-guerriglia direi). Raccogliamo un
po' gli umori di tutte le persone, dai più
silenziosi della prima fila a quelli un po' più
caciareschi dei no-global. Fortunatamente non
ci sono stati scontri, solo qualche piccolo momento
di tensione proprio alla fine della manifestazione
quando i soliti quattro idioti hanno provocato
i poliziotti schierati a difesa della sede della
regione lanciando loro qualche petardo di poco
conto. Bisogna dare merito soprattutto ai coordinatori
della manifestazione che hanno saputo ben gestire
il corteo evitando possibili degenerazioni.
Torniamo all'Indymedia center verso le sette e
mezza dopo esserci assicurati che niente potesse
più succedere. La facoltà non è
più occupata ma è lasciata in autogestione
per permettere a noi di completare il nostro lavoro.
Rifacciamo il punto della situazione, si cercano
conferme su un caso di fermo da parte della polizia
di un ragazzo che stava andando alla manifestazione
e poi provvediamo a smantellare un po' il sistema
messo su per questi due giorni.
A mezzanotte e mezza siamo in macchina
alla volta di Catania. Esausti ma con un piacevole
senso di soddisfazione per l'esperienza fatta.
Un po' come essere stati al fronte in prima linea.
Arriviamo dall'altra parte della Sicilia dopo
due ore esatte.
E qui c'è tutto il nostro lavoro.
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