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Giro86
Zoom
Una iniziativa di Fiumara d'arte per Librino:
Terzocchio, meridiana di luce...
L'etica della bellezza: perché Librino
è bello
di pina la villa
Otto marzo
2002, Catania, Piazza Stesicoro.
I balconi della casa dei poeti
di piazza Stesicoro annunciano che Librino è
bello, al quadrato, è bello bello. Lo annunciano
con una scritta nera su fondo giallo, in varie
lingue. Loredana Longo, l'artista che insieme
a Daniele Pario Perra, ha realizzato i pannelli,
mi spiega che il giallo è stato scelto
perché è il colore delle indicazioni
turistiche. La centralissima piazza Stesicoro,
con i resti dell'anfiteatro romano, è meta
di turisti, che alzando lo sguardo possono vedere
la scritta, e inserire Librino nel loro itinerario.
Ma poi, casualmente, l'installazione è
inaugurata oggi, tra il giallo delle mimose. "Il
giallo è colore espansivo, come le donne.
Le mimose, il polline, simbolo di fertilità".
I pannelli sono solo una parte del progetto che
prevede la realizzazione di un Museo internazionale
monumentale dell'Immagine nel quartiere di Librino
- uno dei quartieri simbolo del degrado urbanistico
di Catania.
Arrivano gli studenti di un liceo
artistico di Catania. Saranno anche loro coinvolti
nel progetto. Visitano la casa, le stanze con
le installazioni degli artisti, poi Antonio Presti
- presidente di Fiumara d'arte - li riunisce nel
salone, ed espone il progetto Terzocchio su Librino.
Una memorabile lezione di estetica ed etica, da
parte di chi sta riunendo artisti che usano vari
linguaggi in un progetto che è un'unica,
grande opera d'arte dei nostri tempi, da parte
di un "mecenate dell'arte" che si vanta
di non essere al servizio di questo o quel potere,
ma solo della bellezza, intesa come purezza e
verità. Presti dice della vitalità
dell'arte. "Non credete a quelli che vi dicono
che l'arte è morta e gli artisti non ci
sono", dice. "Solo che l'arte è
verità, è vita, è lì
che la troviamo". Con parole semplici parla
di diritti - dell'uomo alla bellezza - e di doveri
- delle istituzioni nei confronti dei cittadini
(novantamila quelli di Librino) che hanno diritto
a strutture e servizi. I politici dicono ai cittadini
che devono reclamare i loro diritti ma poi non
li mettono in condizione di farlo. L'artista dice
ai cittadini di Librino che la bellezza è
in loro, la verità è nel loro desiderio
di bellezza negato. Solo se so che valgo - che
sono bello - posso pretendere i miei diritti.
"noi gli diciamo: siete belli. E la dignità
degli abitanti di Librino è cosa fatta".
L'arte, la bellezza è oggi risvegliare
la coscienza civile, non solo degli abitanti di
Librino.
I ragazzi ascoltano attenti. Prendono
poi la parola Evelina Schatz, poetessa di origine
russa, e Maria Attanasio, scrittrice e poetessa
di Caltagirone, impegnata nell'organizzazione
di una parte del progetto di Fiumara D'arte che
in questi primi mesi vede gli incontri di poeti
come Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Majorino,
Davide Riondino, Folco Portinari, con i ragazzi
delle scuole di Librino.
Entrambe hanno incontrato i ragazzi rinchiusi
nel carcere minorile di Bicocca (Catania ha una
delle più alte percentuali di delinquenza
minorile). Dice Maria Attanasio che l'arte è
verità dell'esperienza, è scoprire
la dignità, è donare ai ragazzi
di Bicocca - come farà Presti alla fine
del progetto - il museo che nascerà a Librino
perché, una volta usciti dal carcere, ne
custodiscano la bellezza. Librino è frontiera,
margine, periferia. Librino è bello, fra
la montagna e il mare, quello dei suoi abitanti
è lo sguardo eccentrico che l'artista deve
cogliere, se vuole verità e bellezza.
Racconta Evelina Schatz che gli alunni delle scuole
le hanno chiesto: "Quando ti senti poeta?"
"Ora e qui", ha risposto, "perché
vedo che sono utile, che quello che ho scritto
risuona, che non sono sola con me stessa, come
spesso succede al poeta".
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