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Giro84 / Zoom
Bologna / Prosegue la trattativa sull'apertura del Centro di Permanenza Temporanea
Il CPT può attendere
di Gaetano Mangiameli

Definire caotica la giornata di venerdì 15 febbraio a Bologna sarebbe probabilmente un eufemismo. Tre cortei e un presidio, tutti indipendenti fra loro: ai dipendenti dell'azienda dei trasporti pubblici (ATC) e a quelli dell'azienda appaltatrice di gas e nettezza urbana (SEABO) vanno aggiunti gli insegnanti (aderenti a SNALS, Unicobas e Gilda) impegnati in una loro manifestazione. In questo scenario, "impreziosito" da una pioggia fastidiosissima che non si vedeva da settimane, rischiava di essere oscurato il fatto più grave del giorno: l'apertura del Centro di Permanenza Temporanea di via Mattei. Perfettamente aderente al clima ideologico tutt'altro che democratico di cui il disegno di legge "Bossi-Fini" sull'immigrazione è un imbarazzante esempio, l'istituzione dei CPT (purtroppo va sottolineato) è in parte figlia dell'Ulivo. La legge che ne è all'origine è infatti la n.40 del 1998 (in piena epoca Prodi), la famosa legge "Turco-Napolitano". Il centrosinistra, dal canto suo, si difende dicendo che la Casa delle Libertà ha "forzato" in chiave autoritaria i contenuti della suddetta legge. In ogni caso, nelle ultime settimane il CPT di via Mattei è stato al centro del dibattito bolognese. Argomento del contendere è la natura di "lager" del Centro. Il 25 gennaio, a cantieri ancora aperti, un gruppo di "disobbedienti" vi ha fatto irruzione per effettuare delle riprese da mostrare pubblicamente. La reazione della polizia, prevedibilmente, è stata violenta. Oltre ai disobbedienti, guidati da Luca Casarini, sono stati colpiti due parlamentari, Titti De Simone e Paolo Cento. A quanto pare, è stato curiosamente preso a manganellate anche un ispettore della Digos. Successivamente, il fronte degli oppositori si è allargato: hanno preso infatti una posizione decisa le dirigenze regionali di DS, Rifondazione Comunista e CGIL. Infine, con voce ancora più forte, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, l'ulivista Vasco Errani, è intervenuto contro l'apertura del CPT e ha chiesto chiarimenti al ministro Scajola.

Negli ultimi giorni si era diffusa la voce che l'intenzione delle autorità fosse quella di inaugurare il CPT in gran segreto, per evitare la mobilitazione del Bologna Social Forum. La data prescelta sarebbe stata quella di oggi: il BSF ha però lanciato l'appello e circa trecento persone hanno risposto. Il dato numerico, in sé non esaltante, va interpretato alla luce di alcune circostanze. Il CPT, non certo casualmente, si trova in una zona periferica della città e non risulta raggiungibile a piedi. La simultanea agitazione del personale dei mezzi pubblici e la suddetta pioggia hanno probabilmente avuto un pesante effetto combinato sulla partecipazione al presidio.

Il concentramento è stato di carattere assolutamente pacifico. La polizia e i carabinieri erano schierati in maniera da tenere chiunque lontano dal CPT. Nessuno ha tentato di forzare il blocco. Si tratta in realtà di un dato facilmente prevedibile per qualunque osservatore, fuorché per il Resto del Carlino, "inimitabile" quotidiano bolognese, che oggi titolava: "No Global all'assalto di via Mattei".

L'unico assalto al Centro è stato quello concordato con le forze dell'ordine: intorno alle 13, i due parlamentari presenti, Titti De Simone e Mauro Bulgarelli, ottenevano, per la prima volta, il permesso di entrare nella struttura per esaminarla. Intanto arrivava la Banda Roncati, il gruppo che accompagna musicalmente tutte le manifestazioni della sinistra antagonista bolognese. Concerto sotto la pioggia e attesa di notizie dall'interno del CPT. Alle 13.40, un portavoce di Ya Basta fa un annuncio: sta arrivando il vicecapo di gabinetto della prefettura, che ha accettato di "dialogare" sull'opportunità di aprire o meno il Centro. Poco dopo la De Simone e Bulgarelli tornano dal loro sopralluogo per riferire ai presenti le proprie impressioni. La struttura non differisce molto da quella di un carcere, affermano i deputati, ma i lavori all'interno sono ancora in corso: per ora non si apre. Martedì è previsto un incontro tra il Presidente della Regione, il Prefetto e il Questore. Ci sono ancora spazi di manovra? "Questa mobilitazione può portare a una vittoria", risponde Ya Basta. Vedremo.


Zoom 85
in questo numero:

"Un altro mondo è possibile":
speciale Girodivite su Porto Alegre

Girodivite scrive a Letizia Moratti...

Consigli per la dieta...
(in collaborazione con MacDonald's)
Rosso o blu: la riforma fiscale del governo...
Indymedia / Storia del coniglietto vibratore, di gaetano mangiameli
Micromega / Un referendum contro la legge sulle rogatorie. Come aderire.

Savoia Vittorio Emanuele, tessera P2 numero 1621...

Bologna / Il Forum Sociale nazionale: sì allo sciopero generale, di gaetano mangiameli.
Addio alla lira... ma siamo già europei?, di alessandro calleri
Le cifre del "villaggio globale"

[Kaoticamente] Avvistamenti
Un altro mondo è possibile... non in Italia: Scaloja, Sgarbi, Rai, i komunisti...
Accade... A Catania le associazioni sfrattate, Libera ha "finalità poco chiare", conviamo con la mafia...

[StopBus]
Voci catturate aspettando il bus, a cura di angelo l. pattavina
StopBus two

[Segnali di fumo]
a cura di Pina La Villa

[ZeroBook]
La banda dei (giro)brocchi (Coe)
Una stanza chiusa a chiave (Mishima)
Nick Horby narratore dei nostri giorni

[Kaoticamente]

[Risonanze]
Michael Gira
Visioni: Dazeroadieci (Ligabue)
Jimmy Grimble (Hay)

[Movimento]
L'attacco a Indymedia...
Parla la madre di Carlo Giuliani
Lo sciopero nazionale del 5 aprile.

[Catena di san Libero, di Riccardo Orioles]


Nel numero (84): "Rissi u surci: Rammi tempu ka ti perciu..."
Moratti Letizia... assente! Iniziativa di Girodivite: Fà una domanda alla Moratti.
Le immagini della manifestazione: Aspettando Letizia

Il quiz per i lettori di Girodivite: "Cosa c'è dietro?"
Il Vittorini: il giornale del liceo scientifico di Lentini
Cravatta dell'anno? Paolo Limiti. Moretti, Berluska, la rinascita della DC, piccoli Cucuzza crescono...
Alessandra Mussolini e la circoncisione, Dario Fo, le vignette di ElleKappa e Vauro...

Nel numero (83): "Fatti a nomina e vo' kukkiti"
No alla chiusura dell'Auro / le foto del sit-in, i documenti
Librino l'ombelico del mondo
Intervista a Bartolomeo Pirone: alla ricerca dell'Islam perduto.
Un carro armato per lavorare: a Catania Job-Sud 2002
"Gent.le vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini: Girodivite Le scrive..."
"Hai un'amico idraulico? Chiamalo subito!": un buon consiglio di Dario Fo & Franca Rame
[Humour] Upgrade...

Nel numero (82): Ku nun mancia, nun fa muddiki
Abbiamo le prove: Berlusconi ci ha scritto!
La satira sul web: Votantonio Previti e la Boccassini...
Come dovrebbe essere il "perfetto europeo"...
Storie di ordinaria immigrazione, di Alex Calleri
Catania / Più topi o più biblioteche?

Nel numero (81): "Nkoppu kabbanna nkoppu dabbanna..."
Festa di Lapis
speciale con foto, articoli ed interviste
Girodivite chiede a Ezio Mauro direttore di La Repubblica...
Gli insegnanti del Boggio Lera contro la Moratti e con gli studenti
Intervista a Babbo Natale
Il discorso all'umanità di Beppe Grillo

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